L'Economia Circolare diventa realtà a Ravenna con Syndial

Un impianto fotovoltaico da 7 megawatt, un centro tecnologico per le bonifiche che consentirà sperimentazioni su biopile e phytoremediation, una piattaforma ambientale e il primo impianto di produzione di bio-olio dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani (denominato FORSU). Ecco il progetto Ponticelle NOI - Nuove Opportunità di Innovazione, attraverso il quale Syndial prevede la messa in sicurezza permanente e la riqualificazione produttiva dei 26 ettari situati tra il polo industriale di Ravenna e l'area artigianale Bassette. Circa 60 milioni di euro di investimenti e una forte sinergia, sia fra le varie competenze di Eni sia fra la società e gli stakeholder locali, fanno di Ponticelle NOI un modello di eccellenza da esportare in altre aree affinché l'economia circolare diventi una realtà concreta

Come scriveva Agatha Christie: "Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova". E di indizi, anzi di indizi virtuosi Eni ne sta disseminando tanti, da anni, nel suo percorso.
I tempi impongono ormai un cambiamento, tanto che l'economia circolare non può essere solo una locuzione atta a definire un sistema economico pensato per autorigenerarsi, ma deve costituire un modus cogendi et operandi in grado di coinvolgere tutti: aziende e società civile.
Anche il Papa, lo scorso giugno, ha convocato un'importante conferenza internazionale sul tema del cambiamento climatico e dell'ecologia, avvertiti sempre più come urgenza, in cui hanno preso parte oltre ai top manager delle maggiori compagnie petrolifere del mondo, tra cui l'AD Eni Claudio Descalzi, quelli dei grandi fondi di investimento e gli esperti più quotati del settore. Un fronte che vede Eni, con le sue diverse realtà di business, particolarmente impegnata. Tra queste, Syndial, la società del gruppo che fornisce un servizio integrato nel campo del risanamento ambientale e del trattamento dei rifiuti.
Esempio veramente tangibile e integrato della volontà Eni di imprimere circolarità all'economia del futuro è senz'altro rappresentato dal progetto Ponticelle NOI - Nuove Opportunità di Innovazione di Ravenna. Una città non a caso, una città in cui Enrico Mattei, oltre sessant'anni fa, volle la costruzione di uno dei più importanti impianti chimici d'Europa, in grado di utilizzare, per la prima volta, il gas metano, rinvenuto nella Pianura Padana e al largo di Ravenna, come materia prima per la fabbricazione di prodotti chimici.


Il sito di Ponticelle

Ponticelle è il nome dell'area di 29 ettari, situata tra il polo chimico di Ravenna e la zona artigianale Bassette, in cui trovavano ubicazione 21 vasche, delimitate da argini in terra, utilizzate per la sedimentazione delle acque meteoriche dello stabilimento, per l'equalizzazione delle acque azotate e per i processi di fitodepurazione. Già nel 1999 fu approvato il progetto esecutivo di bonifica, al fine di rendere disponibile una porzione dell'area alla riqualificazione produttiva.

La prima fase è stata conclusa con la certificazione di avvenuta bonifica da parte della Provincia di Ravenna nel 2002. Dal 2006 è attiva la seconda fase che ha previsto lo svuotamento delle altre vasche presenti nell'area con conseguente rimozione dei sedimenti e degli argini; la stabilizzazione chimica on site dei sedimenti contaminati contenuti nelle vasche e dei terreni (tramite apposito impianto di inertizzazione con tecnologia di stabilizzazione MBS - Stabilizzazione Meccanica Biologica) e la ricollocazione dei materiali stabilizzati e consolidati sull'area per elevarne la quota topografica.
A valle dell'intervento è stata riscontrata la presenza di potenziali altre contaminazioni diverse da quelle oggetto del trattamento di bonifica, tanto che Syndial ha presentato una variante al progetto divisa in due stralci. Le attività previste dal primo stralcio sono state completate nel giugno 2017.
Il secondo stralcio prevede la MISP - Messa in Sicurezza Permanente di 18 ettari mediante capping, ossia copertura impermeabilizzante, tale da prevenire l'infiltrazione di acqua e fermare la contaminazione degli inquinanti. Tale MISP, presentata nell'ottobre del 2017, è stata definita in funzione del futuro sviluppo produttivo dell'area e approvata dal comune di Ravenna sette mesi dopo, grazie al costante confronto della società con gli enti locali.

Il progetto Ponticelle NOI - Nuove Opportunità di Innovazione
Ponticelle NOI è il frutto di un'importante sinergia fra le differenti competenze di Eni: Syndial, il centro di eccellenza ambientale della società, le Direzioni Ricerca & Sviluppo ed Energy Solutions e la business unit Refining & Marketing in qualità di ricettore dei prodotti di recupero derivanti dalla attività di trasformazione. ll progetto assicurerà una "seconda vita" all'area grazie all'interazione con altre realtà territoriali. Tra queste c'è Herambiente che fornirà i rifiuti solidi urbani, provenienti da luoghi posti nelle immediate vicinanze del sito di Ponticelle, per alimentare l'impianto FORSU. L'impianto, che occuperà un ettaro di terreno e rappresenterà un prototipo industriale con tecnologia proprietaria Eni, sfrutterà quindi una filiera di raccolta già esistente sul territorio, senza un consumo ulteriore di acqua e terreno, e attraverso un processo altamente sostenibile sarà in grado di produrre un bio-olio dall'elevato potere calorifico e dalla agevole stoccabilità, quindi vantaggioso per il basso contenuto di zolfo come il bunker oil.

Ma l'impianto FORSU è solo uno degli interventi previsti dalla riqualificazione produttiva che contempla anche, nel rispetto del principio "zero consumo di suolo" e della valorizzazione circolare, la creazione di un impianto fotovoltaico di circa 7 MWp di potenza massima, in corrispondenza della MISP con capping, che renderà l'area autonoma dal punto di vista energetico grazie all'installazione di pannelli di ultima generazione. Con ciò si conferma quanto lo sviluppo di energie rinnovabili sia un elemento fondamentale nella strategia Eni che punta a una progressiva decabornizzazione. Ne è un pilastro importante il Progetto Italia, avviato dalla società nel 2016, che prevede la realizzazione di impianti, prevalentemente fotovoltaici, in aree Syndial già bonificate e quindi disponibili all'uso. Il primo impianto fotovoltaico (potenza 26 MWp) è già in realizzazione nel sito produttivo di Assemini assieme a un impianto CSP (Concentrated Solar Power), sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano e il MIT (Massachusetts Institute of Technology). D'altra parte, Eni è stata la prima in Italia ad aver trasformato una raffineria convenzionale in bioraffineria a Porto Marghera, un altro esempio della sua volontà di investire in ricerca per far progredire tecnologie, processi e metodologie.

E con Ponticelle NOI destinerà 2 ettari al Centro Tecnologico per le Bonifiche e 5 ettari alla Piattaforma polifunzionale. Il primo permetterà la sperimentazione su scala pilota delle più innovative tecnologie di bonifica e delle attività di ricerca effettuate nel Laboratorio Oil & Gas Eni di San Donato Milanese, a Bolgiano, e nel Centro Ricerche per le Energie Rinnovabili e l'Ambiente di Eni a Novara. Ciò permetterà non solo di ottimizzare i tempi autorizzativi dei test pilota in campo, imposti dalla normativa vigente, ma consentirà anche la creazione di un'area dedicata a due importanti tecnologie applicate di bonifica: la biopila, su scala industriale, per la biodegradazione naturale degli agenti inquinanti grazie all'azione di micro-organismi, e la phytoremediation, ossia il fitorisanamento, per la bonifica in situ dei suoli che utilizza alcune piante in grado di fitoestrarre metalli pesanti e/o indurre la degradazione di composti organici in terreni contaminati da metalli pesanti e idrocarburi. La Piattaforma polifunzionale verrà destinata alle lavorazioni dei materiali provenienti dal sito e dalle altre attività con l'obiettivo di massimizzarne il recupero, migliorando complessivamente la sostenibilità degli interventi in un'ottica di circolarità e di integrazione della filiera produttiva.

Circa 60 milioni di euro, di cui 14 destinati al completamento degli interventi di bonifica, che prenderanno il via nel 2019, costituiscono l'investimento per questo progetto unico e altamente innovativo, tale da risultare un esempio concreto di modello integrato in grado di dimostrare come l'attività di bonifica possa rappresentare un valore aggiunto per il territorio, prevedendo fin dalla fase progettuale lo sviluppo futuro dell'area. Cosa che per Ponticelle NOI di Ravenna è stata possibile, vale la pena ribadirlo, grazie alla grande integrazione delle competenze interne alla società e al dialogo costante con gli stakeholder.
Risanamento e riqualificazione produttiva che si svolgeranno attraverso un piano innovativo e sostenibile, in rispondenza dei principi fondamentali dell'economia circolare, nonché del recupero dei suoli e delle acque.
Il nuovo corso di Eni riparte proprio da qui, da Ravenna, dove nel 1952 avvenne la prima scoperta di gas nell'Adriatico, favorendo la nascita e lo sviluppo di un distretto industriale e petrolchimico di eccellenza.