Biometano da rifiuti

Prodeval apre a Rende, in provincia di Cosenza, il primo impianto di up-grading del biogas da 1.000 Nm3/h

Parte il primo progetto di Prodeval in Italia. La società di ingegneria francese ha avviato la costruzione dell'impianto di raffinazione di biometano di Rende, in provincia di Cosenza. I 1.000 Nm3/h di biogas prodotti dalla digestione anaerobica di oltre 45.000 tonnellate all'anno di frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) saranno raffinati, mediante la tecnologia che implementa le membrane Sepuran di Evonik, alla qualità del gas naturale grazie alla tecnologia Prodeval.
Come ha evidenziato Sébastien Paolozzi, Presidente di Prodeval: "oltre a questo progetto in costruzione stiamo lavorando su altri progetti a servizio della gestione integrata dei rifiuti e non solo, visto che la nostra tecnologia si rivolge anche al mondo agricolo ed agro industriale".
Il progetto è stato realizzato per Calabra Maceri e Servizi S.p.A., azienda leader nel settore della gestione integrata dei rifiuti nel meridione d'Italia che ogni anno riceve, ricicla ed avvia a recupero migliaia di tonnellate di rifiuti di origine domestica, commerciale, industriale e artigianale.
La società calabrese ha scelto Prodeval per realizzare questo progetto pioneristico in Italia, prediligendo il suo processo altamente flessibile ed affidabile.
Lo scopo è quello di generare biometano con la stessa qualità del gas naturale da immettere nella rete SNAM.
Luca Barbato, Responsabile Commerciale di Prodeval Italia, ha sottolineato: "L'attuale progetto beneficia della migliore tecnologia presente sul mercato, tanto che questo impianto sarà in grado di garantire più del 99,5% di efficienza per il più ampio range di portata: da 5 Nm3/h sino alla portata massima di progetto. Flessibilità, affidabilità e semplicità gestionale sono la vera chiave di volta del nostro processo". Il processo Valopur si basa sull'uso di membrane ad alte performances Sepuran (prodotte da Evonik) che garantiscono un'efficienza di trattamento superiore al 99%.
Dopo il pretrattamento il biogas viene compresso alla pressione di lavoro tra 10 e 16 bar prima di essere introdotto nei moduli di filtrazione a membrana. La differenza di dimensione delle molecole conferisce differenti velocità di diffusione attraverso le pareti della membrana, separando così il metano (bassa velocità di diffusione) dagli altri composti (anidride carbonica, acqua, ossigeno...).
Il numero di moduli, le condizioni di configurazione e di pressione multilivello applicate, permettono di raggiungere e garantire elevate prestazioni di separazione, conformi alle norme di iniezione del biometano nella rete del gas naturale.
Il processo Valopur consente di massimizzare le rese dell'impianto garantendo, attraverso un sofisticato software, l'ottimizzazione di tutti i parametri, adattandosi automaticamente alle variazioni di portata e di composizione e arrivando a minimizzare gli autoconsumi elettrici che vanno da un minimo di 0,22 kWhe/Nm3 a un massimo di 0,30 kWhe/Nm3.
L'impianto, che non consuma acqua o sostanze chimiche, è altresì già predisposto per facilitare i futuri aumenti di taglia con la semplice aggiunta di membrane e modifica dei parametri operativi. L'alimentazione è diretta nella rete del gas naturale, senza compressione aggiuntiva.
Prodeval conta numerosi impianti realizzati tra Francia, Regno Unito, Belgio e Spagna e dispone di una rete capillare di tecnici su tutto il territorio europeo ed italiano, oltre che un servizio di assistenza operativo 24h/24h.
Come ha evidenziato ancora Paolozzi: "Il 2017 è stato un anno fondamentale per lo sviluppo di Prodeval in Italia, tanto che gli sforzi fatti finora ci stanno ripagando visto che, al momento, abbiamo ulteriori 21 impianti da realizzare tra Italia, Francia ed Europa, e ci aspettiamo che la domanda continui ad aumentare a seguito della messa in esercizio di questo primo nostro impianto in Italia. Sempre più aziende sono alla ricerca di tecnologie sostenibili e il marchio Prodeval è ormai una garanzia di affidabilità".