Le risposte dell’industria alla Plastic Strategy Europea

"A circular future with plastics", la due-giorni milanese dell'industria europea della plastica
chiude con il Commissario UE per la crescita Elżbieta Bienkowska. Un italiano, Renato Zelcher, alla guida dell'associazione europea


Coniugare la riduzione degli impatti ambientali dei prodotti in plastica con innovazione, mercato e occupazione è la sfida principale che attende l'industria europea della trasformazione delle materie plastiche. Un settore che nella UE dà lavoro a 1milione e 600mila addetti in 50.000 imprese, per lo più di piccole e medie dimensioni.
"Il settore della trasformazione delle materie plastiche è formato principalmente da aziende a conduzione familiare che si affidano alle associazioni di settore per individuare le linee strategiche da perseguire - ha dichiarato Renato Zelcher neoeletto presidente di EuPC, European Plastic Converter. In Europa 50.000 piccole e medie imprese sono da diversi mesi sotto una costante pressione dei legislatori e dobbiamo quindi affrontare le questioni comuni uniti come filiera. Gli impegni volontari proposti dall'industria, unitamente ad adeguati interventi normativi, potranno guidare tutti i soggetti coinvolti nella stessa direzione: una società maggiormente responsabile e un'industria della plastica ancora più sostenibile" .
L'industria della plastica europea ha già delineato, infatti, una piattaforma di impegni volontari con cui si punta ad arrivare nel 2040 al riciclo del 70% dei rifiuti plastici per il packaging e al riciclo del 50% per tutti gli altri rifiuti in plastica. Ripensare la progettazione e la produzione dei prodotti facilitandone riutilizzo e riciclo post-consumo è sicuramente il primo passo in questa direzione ma è necessaria la collaborazione delle istituzioni sul piano normativo-regolamentario e una maggiore educazione del consumatore su una corretta e attenta gestione delle plastiche, in particolare quelle mono-uso.
Il Commissario Europeo per la crescita Elżbieta Bienkowska ha dichiarato: "La domanda di materie plastiche in Unione Europea è pari a circa 49 milioni di tonnellate/anno, e al momento solo 2-3 milioni di tonnellate vengono riciclate ogni anno. Questa situazione è al contempo uno spreco in chiave economica e un danno ambientale. L'obiettivo della Commissione è di arrivare entro il 2025 a 10 milioni di tonnellate di plastica riciclata impiegate per produrre nuovi prodotti. E' un target ambizioso, ma lavorando insieme all'industria europea, sono convinta che possiamo fare in modo che ciò diventi realtà, a beneficio di tutti. L'economia circolare è questo".
I cambiamenti in arrivo sono epocali e rappresentano sia sfide che opportunità, dal punto di vista tecnologico, organizzativo e di mercato. Le due giornate di lavoro promosse da EUPC, in collaborazione con Unionplast - Federazione Gomma Plastica, hanno evidenziato una volontà, da parte delle imprese, di entrare a far parte della soluzione, non solo contribuendo alla crescita quantitativa del riciclo, ma anche aiutando il miglioramento qualitativo del riciclato, individuando soluzioni tecniche e tecnologiche per ridurre i consumi energetici e soprattutto lavorando per trovare il giusto punto di equilibrio tra le esigenze funzionali che i prodotti in plastica devono assolvere (specie nei settori sensibili come quello dell'imballaggio alimentare) e la riduzione del loro impatto ambientale. Attraverso una progettazione e un design più consapevole, il dialogo e la collaborazione con gli stakeholder e un maggiore impegno nella comunicazione e nell'educazione del consumatore, l'industria europea può dare nel medio lungo periodo un contributo fondamentale alla circular economy, con l'introduzione di cambiamenti strutturali che investono tutta la filiera e che producono cultura, superando in efficacia potenziali interventi di limitazione o di bando che invece spesso danno solo l'impressione di un immediato successo, ma provocano invece danni a volte irreparabili ad interi settori dell'economia del continente.
Durante l'evento ci sono state anche delle sessioni dedicate a tre settori strategici, che da soli rappresentano il 70% del totale: automotive e trasporti, building&construction, packaging.
Ripensare il design e la progettazione dei prodotti in plastica, un'applicazione puntuale dei principi della Responsabilità estesa del produttore e incrementare qualità e quantità del riciclo dei materiali plastici saranno le principali sfide future per l'intero settore.
Il comparto automotive assorbe circa 230mila tonnellate di materie plastiche/anno (il 10% della domanda totale), tra forniture per l'interno, esterno e la componentistica. In ogni auto si trovano in media circa 2.000 parti in plastica per un totale di 225 kg. Grazie all'impiego della plastica al posto di materiali più pesanti, inoltre, le auto moderne consumano 4 volte di meno.
"Tutti gli stakeholder coinvolti nella filiera dell'Automotive e dei Trasporti devono essere aggiornati sulle ultime novità in merito alla Strategia Europea sulla plastica e sulla Direttiva sui veicoli fuori uso (ELV)" ha sottolineato il chairman della sessione Automotive, Claude Clement, Presidente della divisione Automotive & Transport di EuPC e Presidente & CEO Europe di Plastic Omnium Auto Inergy. "I decisori del settore, inoltre, dovrebbero essere consapevoli che una maggiore "circolarità" della plastica deve essere raggiunta per mantenere l'Europa all'avanguardia nell'innovazione e globalmente competitiva".
Sono invece circa 600mila le tonnellate di materiali termoplastici impiegati nel settore edile e delle costruzioni nel 2017, pari a circa il 20% del totale. Un settore che considerando indotto e seconda lavorazione vede 2.000 aziende (500 solo nella prima trasformazione) da 1,5 miliardi di fatturato l'anno. La sessione è stata inoltre partner ufficiale della GreenWeek2018, sotto il titolo "performance sostenibile degli edifici". Rappresentanti dell'industria, autorità nazionali e locali, produttori e media si sono confrontati per esplorare come i prodotti edili in plastica contribuiscano all'economia circolare e a rendere più green le nostre città.
"Nei prossimi anni il settore delle costruzioni dovrà adattarsi ai massicci impatti dovuti ai cambiamenti climatici, alla scarsità di risorse e alla crescita demografica" ha dichiarato Myriam Tryjefaczka, Chairwoman della Divisione Building & Construction di EuPC e Sustainability and Public Affairs Director EMEA di Tarkett. "Le necessità vanno dalle infrastrutture igienico-sanitarie di base a quelle per il trattamento acque fino alla realizzazione di edifici e città attente al benessere della popolazione, ad un uso efficiente delle risorse e sempre più smart. Sono inoltre orgogliosa che il Forum Building&Construction di EuPC sia partner della "EU Green Week: green cities for a greener future". I produttori di materiali plastici per il settore edile lavorano continuamente per una sempre maggiore sostenibilità dei propri prodotti: la nostra industria è impegnata in un lavoro continuo per la definizione armonica di standard a livello europeo, per contribuire a rendere più green le nostre città e verso una maggiore circolarità dell'intero settore".
Con il 39,9% il packaging è invece il principale mercato delle materie termoplastiche in Europa. Oltre 3.000 aziende con 12 miliardi di fatturato che, nella prima trasformazione, producono circa 3milioni di tonnellate di materiali termoplastici l'anno: se è possibile trasportare comodamente cibi e bevande dai luoghi di coltivazione e produzione fino alle nostre tavole ed evitare sprechi, il merito è anche della plastica. Negli ultimi 10 anni il riciclo del packaging in plastica è aumentato del 75% mentre il conferimento in discarica è stato dimezzato; ad oggi nella UE il tasso di riciclo medio è di circa il 35%.
Per il chairman della sessione sul Packaging David Baker, RPC Group Industry Affairs Director "la plastica attira attualmente molta attenzione in tutto il mondo e il problema della plastica negli oceani deve essere affrontato con urgenza. Le materie plastiche sono parte integrante delle nostre vite moderne e hanno molti vantaggi da offrire: sono versatili, resistenti, leggere, igieniche e hanno un ruolo chiave nel ridurre lo spreco di cibo. È necessario spingere sul riciclo di questa preziosa risorsa, piuttosto che abbandonarla semplicemente alla fine della vita utile o coltivare abitudini errate. Sono argomenti complessi che devono essere affrontati lungo l'intera catena di approvvigionamento: questa conferenza ha riunito tutti gli attori chiave ed è dunque stata un'occasione ideale per discutere ed esplorare le modalità per offrire un futuro sostenibile e circolare per la plastica".