Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

"La raccolta dei RAEE domestici cresce, ma i target sono ancora lontani. Servono interventi concreti sulle aree critiche: in primis comunicazione e tracciabilità"

Secondo dati EUROSTAT, nel 2014, in Europa sono state raccolte 3,6 Mt di RAEE delle quali 3,2 Mt da superficie domestica, con un tasso di raccolta medio pro-capite di 6,7 kg/ab. Il tasso di raccolta, calcolato secondo la nuova metodologia prevista dalla normativa, è pari al 47% dell'immesso al consumo medio di AEE del triennio precedente (i target normativi prevedono un tasso di raccolta del 45% a partire dal 1° gennaio 2016 che diventa del 65% dal 1° gennaio 2019). Con riferimento alle principali economie europee i tassi sono inferiori al 40%: il Regno Unito raggiunge il 36%, l'Italia il 34%, la Francia il 33% e la Spagna il 31%. Solo la Germania, con un tasso di raccolta del 43%, è vicina al target del 2016. I dati EUROSTAT mostrano poi che nel 2014 sono state immesse in Europa AEE per 9,4 Mt, il 5% in più rispetto all'anno precedente e anche per i RAEE complessivamente recuperati, nonostante l'andamento piuttosto altalenante tra il 2009 e il 2014, rispetto al 2013 si registra un incremento del 14%, di cui il 92% avviati a riciclo e riutilizzo (2,9Mt) e il restante 8% avviati a recupero energetico (269 kt). Guardando alle performance dei singoli Paesi, le cinque principali economie europee si rivelano essere ai primi posti per quantitativi di RAEE avviati a riciclo e riutilizzo: per prima la Germania, con 608 kt; seguita da Francia e Regno Unito entrambe con volumi intorno alle 420 kt; al quarto e al quinto posto rispettivamente l'Italia e Spagna.
Stante i bassi quantitativi di immesso al consumo, l'Italia dal 2010 al 2013, secondo i dati ufficiali dell'ISPRA, ha registrato buoni tassi di raccolta, in linea con il target 2016 del 45%, mentre secondo l'ultimo aggiornamento 2014 il dato sulla raccolta dei RAEE peggiora rispetto ai valori pubblicati fino al 2013, con un tasso di raccolta rispetto all'immesso al consumo medio del triennio precedente di circa il 34% (10 punti percentuali in meno rispetto al 2013). A differenza di quanto attestato fino al 2013, l'Italia risulterebbe essere, quindi, molto distante dal target 2016. Il calo nella raccolta dei RAEE registrata negli ultimi anni richiede un approfondimento per capirne l'anomalia. Un fattore da considerare è certamente il calo della raccolta dei RAEE non domestici, passati da circa 228 kt nel 2013 a 100 kt nel 2014; mentre per i RAEE domestici si registra un incremento della raccolta.
Dall'analisi delle quote di immesso sul mercato, dichiarate dai Sistemi collettivi al CdC RAEE, emerge come il 2016 faccia registrare un aumento dei quantitativi dell'immesso al consumo che raggiunge 815 kt, +8% rispetto al 2015. Il raggruppamento di AEE che fa segnare l'aumento maggiore è R3 (tv e monitor) con un +18%. Per quanto riguarda la raccolta i Sistemi collettivi dichiarano un totale di 283 kt di RAEE domestici raccolti, in crescita del 14% rispetto al 2015. La performance migliore spetta a R2 (Grandi bianchi), in aumento del 31% con 90 kt, a cui seguono R1 (Freddo e Clima) con un incremento dell'8% e 76 kt, R4 (Piccoli elettrodomestici) in aumento del 17% con 51 kt e R5 (Sorgenti luminose) che cresce del 17% con quasi 2 kt. L'andamento della raccolta pro-capite e a livello di Regioni e macro-aeree geografiche registra anch'essa un trend positivo. Nelle Regioni del Nord la raccolta cresce del 9,7% mentre quella media per abitante ammonta a 5,65 kg, +9,9% rispetto al 2015. Nel Centro Italia si registra un incremento della raccolta del 15%, con dati positivi in tutte le Regioni rispetto al 2015, mentre la media pro-capite si attesta a 4,68 kg/ab in leggero aumento sullo scorso anno. Infine anche al Sud e Isole cresce (+22,5%), sebbene in termini quantitativi, stante il dato di partenza, la raccolta risulti ancora contenuta con 3,26 kg/ab. La diffusione territoriale in Italia dei Centri di Raccolta comunali (CdR) registra un incremento del 5,1% rispetto al 2015, per un totale di 4.107 CdR comunali (7 ogni 100.000 abitanti). In crescita anche i Centri di Conferimento (Distributori, Sistemi Collettivi, Installatori), che passano dai 354 del 2015 ai 513 del 2016. Nel 2016 le missioni compiute dai Sistemi collettivi per effettuare i ritiri di RAEE fa registrare un aumento in tutti i mesi, aumento però inferiore alla crescita percentuale della raccolta a testimonianza di un miglioramento del riempimento dei contenitori. Infine per quanto riguarda le anomalie riscontrate nella fase di prelievo dei RAEE quella più frequente (80,8% dei casi) riguarda il danneggiamento dei RAEE o la presenza di RAEE privi di componenti essenziali (cannibalizzati), seguito, nel 5,6% dei casi, dal mancato raggiungimento della soglia di saturazione. Per analizzare i risultati del recupero, si torna ai dati EUROSTAT 2014, secondo i quali sono 259 le kt di RAEE avviate a riciclo e riutilizzo e 9 kt quelle destinate a recupero energetico che fanno segnare una percentuale di recupero sulla raccolta pari all'85%. Nel complesso si osserva una riduzione sia dei quantitativi avviati a recupero e riciclo/riutilizzo che della loro quota rispetto al raccolto.
Per migliorare il funzionamento del sistema RAEE e perseguire i target normativi (l'Italia dovrà passare dai 4,7 kg/ab ai circa 6 richiesti per il 2016 e a 8,7 kg/ab dal 2019), sono state individuate diverse aree di intervento, tra queste: completare, adeguare e rendere più omogenea e prossima al cittadino la rete dei CdR esistenti; avviare campagne di comunicazione con la distribuzione sui sistemi "1vs1" e "1vs0"; garantire la tracciabilità di tutti i flussi gestiti anche attraverso la piena attuazione del principio "all actors"; assorbire l'impatto dell'entrata in vigore dell'open scope a partire dal 15 agosto 2018. Nell'aprile 2016 è stato sottoscritto l'Accordo sul Trattamento dei RAEE, concluso ai sensi dell'art. 33, comma 5, lett. g), D.Lgs. 49/2014, dal CdC RAEE insieme alle Associazioni di categoria ASSORAEE, ASSORECUPERI e ASSOFERMET, per disciplinare la qualificazione degli impianti utilizzati dai Sistemi collettivi per il trattamento dei RAEE domestici. Il documento ha lo scopo di assicurare adeguati e omogenei livelli di trattamento e qualificazione delle aziende tramite il loro accreditamento presso il CdC RAEE, sulla base di uno specifico audit condotto da verificatori terzi. Inoltre, forti dell'esperienza che si sta accumulando grazie alla sua applicazione, si auspica che i Ministeri competenti tengano conto di quanto contenuto nell'Accordo in fase di definizione del Decreto sul Trattamento adeguato di cui all'art. 18 del D.Lgs. 49/2014.


92.000 Tonnellate raccolte da Remedia nel 2017: 306 mila ton. di CO2 evitate e oltre 45 milioni di euro di benefici economici per l'intero paese

Remedia - il principale Sistema Collettivo italiano no-profit per la gestione eco-sostenibile dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), pile e accumulatori - ha presentato il Green Economy Report 2017, che illustra i risultati dell'attività del Consorzio nel 2017, e un'analisi sui prossimi sviluppi nella filiera del riciclo dei RAEE.
La raccolta dei rifiuti tecnologici è in continuo e costante aumento: nel 2017 Remedia ha raccolto e gestito 25mila tonnellate di rifiuti tecnologici in più rispetto all'anno precedente, con un incremento pari al 37% e al 400% se confrontate con il 2008, anno di avvio del sistema nazionale di gestione dei RAEE. Inoltre, con la raccolta 2017 il Consorzio ha raggiunto un importante traguardo: 500.000 tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e gestiti dal 2008 - anno in cui è stato effettuato il primo ritiro di RAEE in Italia, proprio da Remedia - con un beneficio economico per l'intero Paese pari a 140 milioni di euro.
"Se il 2016 era stato per noi un anno estremamente positivo, il 2017 ha consolidato in maniera significativa il nostro percorso di crescita. Non solo per i risultati raggiunti quest'anno, con oltre 92.000 tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e gestiti, ma anche per il rafforzamento del nostro ruolo di interlocutore di riferimento nel settore" - ha dichiarato Dario Bisogni, Presidente di Consorzio Remedia - "Abbiamo sempre operato con un controllo attento e costante dell'intera filiera. Gli obiettivi di sostenibilità che abbiamo davanti sono sempre più ambiziosi e continueremo a portare avanti l'impegno e la trasparenza che da sempre ci caratterizzano e rappresentano l'impegno delle nostre aziende associate".
All'interno del Report di quest'anno, Remedia ha voluto inoltre fare il punto su come cambierà la gestione dei rifiuti tecnologici in Italia con l'entrata in vigore del sistema "open scope".
Dal 15 agosto 2018, infatti, vi sarà un importante cambiamento per la normativa che regola la gestione dei RAEE in Italia: molti prodotti entreranno a far parte del mondo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, tra cui carte di credito con chip, biciclette elettriche, prese elettriche multiple, apparecchiature di automazione per cancelli, tende, chiusure elettriche, cavi, stufe a pellet e molto altro.
"Con l'aumento del numero di apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse al consumo si prevedono importanti risvolti socio-economici: fino a 15.000 posti di lavoro in più, più di 100 milioni di euro di valore economico associato alle emissioni risparmiate e 1.250 milioni di euro di risparmio nell'acquisto di materie prime" - ha commentato Danilo Bonato, Direttore Generale di Consorzio Remedia - "L'entrata in vigore dell'open scope, unitamente all'evoluzione della normativa sull'economia circolare e gli obiettivi europei sempre più stringenti, portano opportunità di crescita importanti per il nostro Paese."

I rifiuti tecnologici gestiti da Remedia nel 2017
Un anno di grandi risultati, in un periodo di crescita importante per il Consorzio, tradotto in numeri:
- oltre 92mila tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e avviati al trattamento, di cui 73.200 tonnellate di RAEE domestici (79,6%), oltre 8.800 tonnellate di RAEE professionali (9,6%) e quasi 10.000 tonnellate di pile e accumulatori (10,8%), a cui si aggiungono circa 6.800 tonnellate di altri tipi di rifiuti e imballaggi
- primo consorzio RAEE di rifiuti pericolosi gestiti (54.220 tonnellate)
- incremento dei quantitativi di rifiuti raccolti del +37% rispetto al 2016
- puntualità di servizio del 99% sui RAEE Domestici, raccolti in 2.935 Centri di Raccolta comunali
- 120 nuovi Produttori aderenti al Consorzio solo nel 2017
- benefici ambientali importanti: 306 mila tonnellate di CO2eq evitate, 1,8 milioni di metri cubi di acqua, 177 mila tonnellate di risorse e 899 ettari di terreno risparmiati
- benefici economici per il Paese: ben 45,6 milioni di euro di importazioni in meno grazie alle materie prime seconde recuperate (87,7% di metalli, 10% di plastica e 2,3% di vetro)
- valore economico distribuito da parte di Remedia al sistema RAEE e Pile pari a 18,2 milioni di euro, grazie ai contributi versati dai Produttori

Il bilancio ambientale
Anche quest'anno il Report analizza le performance ambientali del Consorzio sulla base di 4 importanti indicatori:
- Carbon Footprint (bilancio delle emissioni dei gas serra), che evidenzia un risparmio di emissioni pari a quasi 306 tonnellate di CO2 eq: un beneficio pari al fermo di più di 94mila auto che in un anno percorrono 20mila km.
- Water Footprint (bilancio idrico), che mostra un risparmio di acqua non consumata pari a quasi 1,8 milioni di metri cubi: un risparmio equivalente al volume di oltre 700 piscine olimpioniche.
- Material Footprint (bilancio delle risorse), che indica un risparmio di oltre 176mila tonnellate di risorse non prelevate dall'ambiente: un beneficio pari al peso di 17 Tour Eiffel.
- Land Footprint (bilancio del consumo di suolo), che delinea un quantitativo di suolo non consumato pari a 900 ettari: un vantaggio ambientale che equivale a più di 1.200 campi da calcio regolamentari.
Per quanto riguarda nello specifico il recupero dei RAEE, il Report evidenzia che l'89,4% dei rifiuti tecnologici raccolti e trattati da Remedia è stato avviato al recupero di materia e il 3,9% è stato trasformato in energia. Solo il 6,4% è stato destinato allo smaltimento in discarica (in continuo calo rispetto al 2015 e inferiore al 2016 di 1,2 punti percentuali), mentre lo 0,3% alla termodistruzione.
Dal punto di vista dei materiali, l'analisi evidenzia un recupero complessivo di oltre 42mila tonnellate di metalli (di cui il 70,8% tra acciaio e ferro), circa 20mila tonnellate di vetro e circa 14mila tonnellate di materie plastiche.

 

Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 25 del n. 4/2018 di Recycling...continua a leggere