Demolizione di un pezzo di storia lungo 56 anni

150 giorni è il tempo previsto dalla Prandelli Santo Srl per demolire il vecchio Ponte sul Tagliamento che collega Friuli Venezia Giulia e Veneto. Completato il primo dei due viadotti che costituiscono il nuovo ponte dell'autostrada A4 e spostato il traffico, sono iniziati i lavori

Era gennaio 1963 quando Autovie avviò i lavori della prima grande opera che avrebbe unito il Friuli Venezia Giulia con la regione Veneto. Nonostante fosse stata progettata per supportare un flusso di traffico elevato, negli ultimi anni la struttura era risultata sempre più inadeguata tanto che, per non interrompere i transiti, Autovie aveva introdotto delle limitazioni al traffico pesante.
Simbolo architettonico di unione tra le due regioni, il vecchio Ponte sul Tagliamento si componeva di tratti di ponte costituiti da elementi prefabbricati in calcestruzzo, quali travi precompresse e pulvini gettati in opera con annesse spalle laterali in cemento armato e relative fondazioni, separate da un rilevato. Complessivamente l'infrastruttura si sviluppava per 1,1 km per un totale di 102 pile e 48 campate: 4 campate interessano la sezione orientale (lato Trieste) mentre le rimanenti 44 riguardano la sezione occidentale (lato Venezia).

Ad occuparsi della demolizione è l'azienda bresciana Prandelli Santo Srl che, proprio nel 2019, festeggia i suoi 60 anni di attività.
Secondo quanto previsto dal direttore tecnico del cantiere e dal piano di demolizione, i lavori sono stati suddivisi in diverse fasi, ecco le principali: dapprima si è provveduto a demolire i pulvini centrali, le pile e la loro porzione di fondazioni, poi si è pensato a come rimuovere i detriti e pulire l'area d'alveo del fiume, infine, la fase di carico, trasporto e conferimento dei materiali derivanti dalle demolizioni presso l'area tecnica di frantumazione per successiva frantumazione delle risulte mediante frantoio mobile.
Prima di iniziare i lavori, che hanno visto coinvolti i comuni di Ronchis per la parte più a est e di San Michele al Tagliamento per la porzione verso ovest, è stato effettuato un accurato sopralluogo presso il cantiere della Tiliaventum S.c.a.r.l., l'azienda contraente, al fine di verificare la stabilità del manufatto e accertarsi che tutte le operazioni previste potessero essere eseguite in totale sicurezza. Le uniche criticità emerse riguardavano il fatto che il ponte fosse situato sopra un corso d'acqua assai irregolare e che il cantiere di demolizione si trovasse, per ovvie ragioni, in prossimità delle lavorazioni per la realizzazione del nuovo viadotto eseguite dall'impresa Spic Srl. Sebbene i due cantieri siano confinanti non è stato necessario impiegare reti di protezione poiché il nuovo ponte è stato posto ad una quota più elevata e distaccato dalla struttura esistente da demolire.

Il cantiere ha visto all'opera una decina di escavatori da demolizione dotati di pinze, frantumatori, martelloni e benne, oltre a autocarri e dumper per il trasporto del materiale di risulta. Tutti i detriti sono stati poi conferiti all'impianto di frantumazione e vagliatura, per poi essere analizzati e, se idonei, destinati al riutilizzo. Massima attenzione è stata prestata anche per la fase di pulizia dell'alveo dal materiale demolito per poter garantire un perfetto ripristino dei luoghi. Analogamente, tutte le operazioni di smantellamento scelte sono state studiate appositamente dalla Prandelli Santo Srl per tutelare il più possibile il territorio circostante sia dal rumore sia dalle polveri prodotte. Terminato l'iter burocratico ed effettuate tutte le verifiche, i lavori sono finalmente partiti lo scorso 1 aprile e, di seguito, analizzeremo più da vicino le varie fasi.

FASE 1: demolizione completa della porzione di ponte compresa tra la Pila "P15E" e la Spalla "SPCE" ad ovest del terrapieno
Le operazioni sono iniziate dalla sola parte nord (carreggiata ovest) del vecchio impalcato partendo dalla campata P41E-P40E procedendo sempre verso ovest fino alla P15E.
Successivamente, dopo aver disattivato la fibra ottica presente a sud dell'impalcato, si è demolita anche la parte corrispondente della carreggiata est, seguendo lo stesso numero di campate e procedendo verso ovest fino alla P15E.
La tipologia di demolizione scelta dall'azienda bresciana per la fase 1 è la meccanica top-to-down, che prevede di operare la demolizione direttamente da terra mediante l'utilizzo di escavatori cingolati (equipaggiati con pinze NPK o frantumatori oleo-dinamici TreviBenne FR 50 RD o ancora martelloni demolitori Montabert) posti frontalmente rispetto alla struttura da demolire.
La demolizione è iniziata dal cordolo/veletta seguita dallo sfondamento della prima porzione di soletta. Poi si è passati all'indebolimento delle travi per tutta la lunghezza e dei traversi per poterli abbattere in un secondo momento.
Le parti demolite sono state fatte cadere a terra e ridotte nei loro volumi grazie ai frantumatori. Al fine di riciclare più materiale possibile, è stata eseguita anche la calamitatura delle macerie riuscendo così a garantire un recupero di tutti i rifiuti risultanti.

FASE 2: demolizione completa della porzione di ponte compresa tra la Pila "P15E" e la Spalla "SPDE" ad est del terrapieno E tra la pila 15E alla campata P07E
Anche in questo caso la tipologia scelta per questa fase, durata all'incirca 30 giorni e iniziata al termine della prima parte dei lavori, è stata la meccanica top-to-down ma, questa volta, gli escavatori non sono stati posizionati solo frontalmente ma anche, in parte, nella porzione superiore dell'impalcato per alleggerire la struttura da demolire. Per poter accedere al vecchio impalcato è stata, infatti, realizzata una rampa in corrispondenza della spalla SPA del nuovo viadotto.
Dapprima si è provveduto alla demolizione della porzione di soletta in prossimità del pulvino mediante escavatori allestiti con martelloni demolitori posizionati sulla campata successiva, in seguito sono stati demolite le travi e i traversi e poi sono stati fatti collassare a terra, dove gli escavatori cingolati hanno provveduto a rimuoverne i detriti dall'alveo del fiume.
Come era avvenuto nella fase 1, al fine di riciclare più parti ferrose possibili dalle macerie, è stata eseguita la calamitatura.

FASE 3: demolizione completa della porzione di ponte compresa tra la Spalla "SPBE" e la Spalla "SPAE"
Gli escavatori hanno eseguito i lavori di abbattimento di entrambe le carreggiate posizionandosi sulla porzione superiore del vecchio impalcato e accedendovi grazie alla rampa SPAE, ovvero in corrispondenza della spalla utilizzata per il trasporto dei conci sulla spalla B sud del VI001.
Partendo dalla campata SPBE-P44E e procedendo verso est fino alla SPAE, lo schema della demolizione è sempre il medesimo: prima la porzione di soletta in prossimità del pulvino, poi le travi e i traversi e, in seguito, la rimozione dei materiali dall'alveo del fiume con escavatori muniti di bracci meccanici e pinze oleo-dinamiche. Dopo la consueta riduzione di volume delle parti demolite, si è proceduto alla deferrizzazione del calcestruzzo estraendo fino al 90% di ferro.
FASE 4: demolizione dei pulvini centrali, delle pile e delle porzioni di fondazioni
Contestualmente ai lavori di demolizione delle travi, traversi e impalcati, sono stati eseguiti i lavori di demolizione dei pulvini, delle pile e delle porzioni di pali di fondazione.
La demolizione dei pulvini, in particolare, è stata eseguita sia mediante l'utilizzo di pinze primarie NPK in grado di sgretolare il calcestruzzo per l'altezza di ogni pulvino per intero sia mediante l'impiego di martelloni Montabert BRV. Con l'avanzamento dei lavori, gli escavatori equipaggiati con il frantumatore Trevibenne FR 50 RD hanno provveduto ad effettuare la demolizione secondarie delle macerie, al fine di agevolare le fasi di pulizia.

FASE 5: carico, trasporto E conferimento dei materiali derivanti dalle demolizioni
Terminate le operazioni di demolizione si procederà con la fase di carico, trasporto e conferimento di tutti i materiali risultanti dalle fasi di demolizione presso l'area tecnica di frantumazione. I rifiuti inerti derivati verranno trattati mediante frantoio mobile. Le attività proseguono senza sosta e, ora che anche il secondo viadotto del nuovo ponte è stato varato, non ci resta che attendere la fine delle demolizioni del vecchio ponte sul Tagliamento prevista per la seconda metà di luglio.

Tutti gli interventi pianificati e organizzati in maniera eccellente dalla Prandelli Santo Srl hanno consentito di ottenere il miglior risultato possibile sul fronte demolizione e recupero macerie.