Flessibilità e rigore “Hand Made by Kobelco”

Alla Milano Rottami di Salassa (TO) abbiamo potuto vedere l'escavatore cingolato SK350 NLC-10 di Kobelco impegnato nella riduzione volumetrica del rottame industriale grazie alla cesoia SH 410 R Eagle II di Mantovanibenne

Il Canavese è quella porzione di territorio estesa tra la Serra di Ivrea, il Po, la Stura di Lanzo e le Alpi Graie. Poco più di duemila km2 incastonati fra Torino e Valle d'Aosta, Biellese e Vercellese. Un territorio da sempre sotto l'influsso di "mamma Fiat" e quindi particolarmente ricco di officine meccaniche e di stampaggio. Un territorio e un ambiente che, se vogliamo riprendere la filosofia di Hippolyte Adolphe Taine, padre del naturalismo francese, non potevano che determinare la nascita di aziende dedicate alla lavorazione e al commercio all'ingrosso di rottami industriali.

Presente sul mercato da oltre cento anni, la Milano Rottami srl con le due sedi di Salassa e Forno Canavese in provincia di Torino, è ormai giunta alla quarta generazione e per meglio rispondere alle esigenze dei suoi clienti ha deciso di dotarsi di un escavatore con cesoia, così da rendere il dimensionamento del rottame ancora più veloce ed efficiente. Ecco quindi che la scelta di un Kobelco SK350 NLC-10 munito di cesoia SH 410 R Eagle II di Mantovanibenne si appresta ad essere un matrimonio non solo azzeccato, ma soprattutto destinato a durare nel tempo. Ne abbiamo parlato con i fratelli Giuseppe e Alessandro Milano, titolari della Milano Rottami srl.

Come ci spiega Giuseppe Milano: "la nostra necessità era quella di cercare di limitare il più possibile il taglio ossiacetilenico, necessariamente manuale, attraverso delle operazioni di cesoiatura meccanica del rottame, senza per questo impiantare una cesoia fissa, sicuramente produttiva ma molto costosa e poco versatile per quelle che sono le nostre reali esigenze. Abbiamo deciso di puntare, pertanto, su un escavatore munito di cesoia - precisa - così da rendere il lavoro più snello, visto che un escavatore cingolato ci consente di operare, all'occorrenza, direttamente nelle sedi dei nostri clienti o direttamente in demolizioni industriali, così da permetterci anche di allargare ulteriormente il nostro raggio d'azione. Raggio d'azione che ci vede impegnati nell'acquisto e trasporto del rottame dalle officine meccaniche e di stampaggio della zona al nostro magazzino - spiega ancora Giuseppe Milano - da cui, se pronto forno riparte subito oppure subisce una riduzione volumetrica in modo da non superare il m3 e avere così una resa migliore nelle acciaierie bresciane e del Nord Italia alle quali viene rivenduto".

Considerando una produzione di 45.000 ton/anno di rottame ferroso e non ferroso, in base ai profili richiesti alla Milano Rottami occorreva una pinza da quasi 5 ton, ecco quindi che la SH 410 R Eagle II di Mantovanibenne con le sue 4,7 ton di peso risultava l'attrezzatura più adatta. Come ci conferma Mario Rebella, Sales Manager di Mantovanibenne: "a differenza di quanto avviene per la demolizione del cls, per la quale si dimensiona l'attrezzatura in base all'escavatore, nella demolizione di materiali ferrosi e non accade esattamente il contrario, ossia occorre dimensionare la cesoia in base ai profili che si vogliono ottenere e da lì scegliere l'escavatore al quale agganciarla, che nel caso della SH 410 R Eagle II deve essere compreso fra le 28 e le 39 ton".

Nonostante la nomenclatura di questo SK350 NLC-10 faccia pensare ad un escavatore da 35 ton, il suo peso operativo varia fra le 36.300 e le 39.300 ton a riconferma di quanto gli escavatori Kobelco vengano concepiti per durare nel tempo e, in tonnellaggi come questi, per fornire elevate prestazioni nelle applicazioni più gravose. Ma è per l'idraulica che si è sempre distinto il marchio giapponese, che ben si era fatto conoscere in Italia grazie alla partnership con un brand ormai non più attivo nel panorama delle mmt, e ancora di più per la sua economia di esercizio, tanto che il motto "We save your fuel" va ben al di là del semplice slogan. Come ci spiega Marco Ferroni, Business Manager Kobelco: "Kobelco ha sempre fatto, e continua fare, del risparmio carburante la propria filosofia aziendale. È una società green - prosegue - che fa investimenti continui per produrre macchine in grado di consumare meno e di avere un impatto ambientale inferiore, impatto zero non esiste ma inferiore sì, tanto che noi lo otteniamo tramite tanti piccoli, ma fondamentali, accorgimenti".

Partiamo dal motore, l'SK350 NLC-10 monta un motore Hino J08EVV-KSDK da 7,6 litri. Si tratta di un 6 cilindri a iniezione diretta, raffreddato ad acqua con turbocompressore e intercooler in grado di erogare 213 kW a 2.100 giri/min. Rispondente agli standard Stage IV monta EGR, SCR e DPF.
Come ci conferma Mirko Dalle, Business Manager Nolocom, importatore area Nord Ovest Kobelco: "La pressione all'interno del sistema di iniezione del carburante common-rail, il turbo VG e il sistema di post trattamento del gas di scarico abbattono l'emissione di particolato, mentre il radiatore a elevata capacità dell'EGR riduce drasticamente la formazione di ossidi di azoto, tanto che rispetto ai modelli precedenti la riduzione è di ben l'80%, resa appunto possibile dal fatto che i gas di scarico raffreddati dal radiatore dell'EGR vengono miscelati con l'aria fresca nel condotto di aspirazione, cosicchè l'aria di ricircolo riesce ad abbassare la temperatura di combustione con conseguente riduzione del tenore di ossidi di azoto. Il turbocompressore VG, ossia a geometria variabile - prosegue - regola l'ingresso dell'aria per massimizzare il rendimento del carburante, tanto che ai bassi regimi del motore gli ugelli sono chiusi mentre quando la velocità del turbo viene incrementata, l'ingresso dell'aria viene aumentato in modo da contribuire a ridurre il consumo di carburante".

Consumo di carburante che viene migliorato grazie anche all'evoluzione del sistema idraulico. Come ci spiega Ferroni: "oltre al sistema di interflusso del braccio che, durante l'abbassamento del braccio di sollevamento sfrutta il peso del braccio stesso per spingere il fluido verso il braccio di scavo e quindi ridurre enormemente la necessità di applicare potenza dall'esterno del sistema, Kobelco si è impegnata al massimo per migliorare il consumo di carburante riducendo al minimo la resistenza alla pressione idraulica e perfezionando la disposizione del circuito in modo tale da minimizzare la resistenza delle valvole e ridurre gli attriti, cosa possibile grazie a tubi idraulici più uniformi, di diametro maggiore e con raccordi a bassa resistenza, tanto che, se si lavora nella modalità ECO il consumo di carburante è inferiore rispetto alla Generazione 9 di circa il 9% e se si lavora in modalità S il miglioramento è del 10%. A testimonianza del continuo progresso fatto - sottolinea Ferroni - può essere utile riflettere su un dato, ossia -47% che è la riduzione media di carburante che Kobelco ha ottenuto negli ultimi 10 anni".

Estremamente risparmioso si conferma quindi l'SK350 NLC-10 all'opera alla Milano Rottami srl. Alessandro Milano evidenzia che: "da dicembre ad oggi ho utilizzato personalmente la macchina e ho registrato, seppure le ore lavorate siano solo 300, quindi con una media 5-6 ore al giorno, un consumo di carburante che si attesta sui 14 litri/ora, un dato davvero basso. Vero che per la riduzione volumetrica che devo operare - continua - la macchina è per la maggior parte del tempo statica, però mi pare lo stesso un ottimo risultato, specie se confrontato con i consumi del nostro vecchio escavatore. In più - sottolinea - tramite l'Auto Idle Stop quando la leva del blocco di sicurezza rimane sollevata il motore si arresta automaticamente dopo 60 secondi, così da ridurre lo spreco di carburante dovuto al funzionamento al minimo nella fase di inattività".

Sempre in tema di leve, il nuovo comando a tocco leggero sulla leva di azionamento consente di lavorare in modo più regolare e con minore fatica. Come ci conferma sempre Alessandro Milano: "tutti i comandi sono disposti in maniera ergonomica e funzionale; la stessa cabina nella sua essenzialità risulta dotata di una eccellente visuale, grazie al finestrino anteriore dotato di unico cristallo ampio senza montante centrale sul lato destro, nonché grazie alla telecamera posteriore. Per quanto riguarda il sedile - evidenzia - le molle a spirale assorbono le vibrazioni lievi, mentre gli attacchi alti delle sospensioni oleodinamiche con olio siliconico riducono le vibrazioni più forti garantendo davvero grande comfort e ammortizzazione".

Davvero molto interessanti le funzioni di visualizzazione delle informazioni della macchina: dalla manutenzione necessaria all'autodiagnostica che avvisa di eventuali malfunzionamenti dell'impianto elettrico arrivando fino alla diagnostica vera e propria che facilita il controllo dello stato della macchina, senza dimenticare la funzione di registrazione dei guasti precedenti (comprensiva anche di malfunzionamenti irregolari e transitori) che permette di avere uno storico a cui attingere e a cui si aggiunge il monitoraggio continuo e da remoto del Komexs - Kobelco Monitoring Excavation System. Ma a concorrere all'ottimo stato di salute e alla lunga vita di questo SK350 NLC-10, oltre ai punti di manutenzione di facile accesso, ci sono anche e soprattuttoi filtri: il filtro del fluido idraulico super fine per intercettare anche le particelle più piccole dotato di rilevatore di intasamento, il filtro dell'aria a doppio elemento e il prefiltro del filtro carburante.

Tutti elementi che determinano l'ottima fattura di questo escavatore Kobelco, tanto che per sottolineare l'attenzione e la cura con cui è stato prodotto, al prossimo Intermat Parigi, tutte le macchine esposte nello stand del Costruttore giapponese recheranno una targhetta con inciso "hand made by Kobelco". Come evidenzia Ferroni: "vogliamo porre l'attenzione sul concetto di macchina costruita in modo artigianale, vogliamo far capire che le nostre macchine non sono industrializzate, o meglio, la nostra linea è super efficiente e usa i più moderni sistemi di montaggio, però il concetto che sottende alla nostra produzione è di stampo artigianale, vale a dire che tutti i componenti sono assemblati a mano da un operatore che monta e controlla personalmente ogni fase di lavorazione. La robotica - prosegue - è usata sulle saldature e sui bracci, ma il montaggio è completamente fatto a mano, aspetto di cui andiamo molto fieri, perché reso possibile dalla mentalità e dal grandissimo senso di responsabilità giapponese che permette di dar vita a macchine appositamente costruite per lavorare davvero al fianco degli operatori, sia in termini di produttività che di risparmio carburante".



SH 410 R Eagle II di Mantovanibenne

Le cesoie linea SH sono studiate per svolgere qualsiasi lavorazione riguardante i rottami ferrosi e non, dallo smantellamento di strutture metalliche alla riduzione dell’acciaio in rottami. La SH 410 R Eagle Il è lunga 3700 mm, ha un’apertura di becco di 670 mm e lame lunghe 720 mm.
Come ci spiega Mario Rebella, Sales Manager Mantovanibenne: “alla base della nostra scelta costruttiva c’è l’idea di coniugare semplicità e robustezza: una doppia guida per il gambo mobile assicura un perfetto allineamento, mentre il design del gambo fisso aumenta la capacità di taglio ed evita intasamenti, visto che il materiale riesce a fuoriuscire liberamente; tutte le lame sono state ridisegnate con un taglio romboidale per ridurre lo stress sul gambo e ogni lama, filettata, può essere girata 3 volte sui diversi lati.  La lama frontale assicura tagli precisi e può essere anch’essa girata e utilizzata sul lato opposto, mentre l’unico perno centrale, completamente protetto, può essere adattato alle diverse esigenze per assicurare un taglio perfetto, oltre a poter essere rimosso in tutte le sue parti per la manutenzione. Anche il puntale imbullonato risulta ideale per sostituzioni rapide, eliminando i lunghi tempi di ripristino. Il gruppo di rotazione con valvola anti-cavitazione permette poi un perfetto posizionamento della cesoia grazie alla rotazione continua a 360° e il sistema unico di ingrassaggio totale della cesoia, denominato Manto-Autolube, assicura il perfetto funzionamento di tutte le parti ingrassate. Queste caratteristiche strutturali non solo accrescono la facilità di gestione ma anche la potenza della cesoia. Potenza che risulta massimizzata grazie all’aumentata taglia dei cilindri, la cui installazione rovesciata consente la completa protezione del pistone, e alla Speed Valve brevettata, che riduce i tempi di ciclo, rigenera la potenza quando occorre ed elimina i picchi di pressione, così da garantire lunga vita alla Eagle Il. Lunga vita e facilità di manutenzione sono il nostro biglietto da visita visto che Mantovanibenne, a differenza di altri costruttori, riesce ad eseguire il 100% degli eventuali interventi di assistenza direttamente in cantiere dai clienti, riducendo così al minimo i tempi di fermo macchina e ottimizzando i costi di gestione, in nome proprio di quella semplicità costruttiva da cui derivano attrezzature estremamente robuste”.