Presso gli uffici di Milano dei Saloni Internazionali Francesi abbiamo avuto il piacere di intervistare Anne-Manuèle Hebert, la nuova direttrice di Pollutec. Il Salone leader delle soluzioni ambientali innovative per l'industria, la città e i territori, giunto alla 45esima edizione, tornerà a Lione dal 10 al 13 ottobre con un programma ricco di contenuti e proposte per affrontare le sfide ambientali odierne
The times, they are a changin' cantava Bob Dylan. I tempi stanno cambiando e lo fa anche Pollutec, il Salone dedicato alle soluzioni ambientali innovative per l'industria, la città e i territori giunto al traguardo della 45esima edizione, nel tempo ha saputo rinnovarsi per essere sempre un catalizzatore di nuove idee e soluzioni per rendere la transizione energetica un obiettivo concreto e raggiungibile. Al timone dell'evento la brillante Anne-Manuèle Hebert, la nuova direttrice del salone che ha portato al gruppo RX, organizzatore dell'evento, l'esperienza maturata precedentemente sia in Francia che a livello internazionale. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla nella sede milanese dei Saloni Internazionali Francesi, promotori dell'evento transalpino che si svolgerà a Eurexpo Lyon dal 10 al 13 ottobre.
Pollutec è giunto alla sua 45esima edizione. Come si è evoluto nel tempo quello che è diventato un appuntamento centrale per il settore dell'economia circolare?
Il Salone ha sempre avuto un animo da precursore rispetto alle tematiche ambientali.
Quando è nato, 45 anni fa, il grande dibattito era incentrato, ad esempio, sulla riduzione dell'impatto della filiera produttiva mentre oggi l'attenzione del grande pubblico è incentrata sulla questione del riscaldamento globale, sui cambiamenti climatici e sulla necessità di salvaguardare la biodiversità.
La grande forza di Pollutec è sempre stata l'essere in grado di stare al passo con i tempi, riuscendo di volta in volta a modulare la propria offerta, anche tematica, in base alle istanze più attuali.
Pollutec vuole essere un luogo di incontro e di dibattito, una vetrina dove le aziende, le associazioni, gli enti e le università possano incontrarsi per discutere e confrontarsi non solo sulle soluzioni in grado di contrastare l'inquinamento ma anche di prevenirlo, offrendo in questo modo una chiave di lettura alternativa.
Il salone quest'anno si farà promotore di una visione olistica ed internazionale delle sfide ambientali, in cosa consiste questo approccio e come si declina all'interno dell'offerta della fiera?
Pollutec si posiziona come un salone generalista ma specializzato; questo vuol dire che è specializzato in vari settori, posti in dialogo tra loro come parte di un unico sistema.
La collaborazione è il cuore dell'approccio olistico, necessario per avere una visione globale del problema ed essere in grado di offrire anche soluzioni concrete.
Proprio per questo motivo quest'anno il Salone proporrà otto percorsi di visita: innovazione, mare e costa, gestione delle risorse idriche, decarbonizzazione, adattamento di città e territori ai cambiamenti climatici, gestione e valorizzazione dei rifiuti organici, economia circolare e conservazione delle risorse e salute e ambiente.
Quella di ottobre si preannuncia un'edizione speciale per l'Italia che parteciperà come "Paese ospite d'onore". Come cambierà la presenza del nostro Paese e delle Aziende italiane durante il Salone?
Abbiamo avvertito una forte energia e volontà di partecipare da parte dell'Italia, un Paese che presenta caratteristiche industriali differenti da Nord a Sud e ha le potenzialità per diventare un importante hub energetico per tutto il mediterraneo. Venire a Lione, come Paese ospite d'onore darà la possibilità all'Italia di presentare il proprio ecosistema in un contesto internazionale. Il palcoscenico fornito da Pollutec darà voce alle eccellenze italiane, al savoir-faire italiano, durante speech, tavole rotonde e momenti istituzionali.
I fenomeni meteorologici estremi dovuti al cambiamento climatico sono ormai parte della nostra quotidianità. L'Emilia-Romagna sta ancora affrontando le conseguenze dell'alluvione che ha colpito numerosi comuni. All'interno dell'offerta tematica del Salone come troverà spazio questo argomento?
L'adattamento di città e territori al cambiamento climatico sarà una delle grandi tematiche dell'edizione di quest'anno. Con il tempo le comunità si troveranno sempre più spesso ad affrontare situazioni critiche causate da forti temporali e inondazioni ma anche dall'aumento delle temperature e della siccità.
Mercoledì 11 ottobre sarà la giornata dedicata interamente a questo argomento, abbiamo previsto diversi workshop che proporranno soluzioni concrete e spunti di riflessione per ridurre il calore in città, diminuire i costi energetici, preservare le risorse idriche e arginare il riscaldamento climatico.
Trovare soluzioni energetiche alternative per decarbonizzare numerosi settori, come ad esempio quello del trasporto, è tra gli obiettivi dell'Unione Europea che ha avviato il programma REPowerEU nato per assicurare energia sicura, sostenibile e a prezzi accessibili per i Paesi della comunità. Come si posiziona il salone rispetto a queste tematiche?
Le iniziative dell'Unione Europea vanno nella direzione giusta per sopperire al problema dell'approvvigionamento energetico, per riuscire a raggiungere questi obiettivi però ogni Paese dovrà fare la sua parte. Pollutec vuole essere una cassa di risonanza per le iniziative dell'Unione Europea. Durante la kermesse affronteremo il tema dell'idrogeno come vettore energetico alternativo, facile da produrre e stoccare e del biometano.
Per concludere, cosa dobbiamo aspettarci da questa edizione di Pollutec?
Un ambiente dinamico e positivo che mostri alle aziende che c'è un reale interesse per le soluzioni proposte. è importante diffondere un approccio ottimista circa la possibilità di apportare un cambiamento concreto rispetto a quanto accade oggi. Oltre a questo, tanti argomenti con un'attenzione particolare sulla necessità di preservare le risorse naturali e sull'importanza dell'istruzione e della formazione per gli operatori del domani.
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