Dal 1998, CO.N.I.P. ha aderito ai principi dell'economia circolare per la gestione dei rifiuti di casse in plastica contribuendo ad un'inversione di rotta nel contesto della piccola industria italiana; l'approccio del Consorzio nel corso di questi 25 anni verso la sostenibilità ambientale è stato il frutto di una strategia basata sulla responsabilità condivisa, che ha portato a coinvolgere da subito tutti gli operatori della filiera delle casse in plastica (produttori, utilizzatori, raccoglitori e riciclatori)
Il Consorzio CO.N.I.P. promuove azioni finalizzate alla garanzia del rispetto della legislazione ambientale, alla diminuzione dell'uso di materie prime vergini in favore della materia prima seconda risultante dal processo di riciclo, alla riduzione dell'impatto ambientale; tutte queste azioni mirano, oltre che alla tutela dell'ambiente, anche all'efficienza economica.
La progettazione delle casse CO.N.I.P. opera su due filoni interconnessi. Il primo è quello della creazione di un imballaggio prodotto con materiale riciclato e riciclabile al 100% e in grado di conservare le proprietà dell'ortofrutta che deve contenere, in modo da evitare uno spreco alimentare dannoso sia sul piano economico che su quello sociale; il secondo è relativo al design personalizzato, alla sua facile identificazione e alle sue caratteristiche meccaniche che costituiscono garanzia di durata e di igienicità.
Essenziale alla realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e di efficienza economica del Consorzio sono la tracciabilità e la rintracciabilità delle casse CO.N.I.P., caratteristiche essenziali alla realizzazione del closed loop proprio del Consorzio, in quanto permettono una efficace implementazione delle azioni di raccolta e avvio al riciclo delle casse. La tracciabilità risulta essenziale nell'economia delle politiche consortili in quanto consente un controllo su tutti i flussi in entrata e in uscita, la qualità dei prodotti e la sicurezza.
Altro elemento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale è stato la riduzione in peso delle cassette senza comprometterne la protezione del prodotto e la funzionalità delle casse. La riduzione del peso ha consentito, oltre ad un minor uso di materia prima seconda, una minore emissione di CO2 ed energia consumata, sia nelle fasi di produzione che in quelle di logistica.
Il sistema CO.N.I.P., ha creato un sistema di gestione dell'intero ciclo di vita delle casse in plastica capace di realizzare un equilibrio tra sostenibilità ambientale, sicurezza alimentare e sviluppo industriale. Le casse CO.N.I.P. soddisfano le esigenze degli utilizzatori in quanto mantengono intatte le qualità organolettiche dei prodotti evitando sprechi alimentari, sono inattaccabili da qualsiasi contaminazione esterna e sono ecosostenibili poichè prodotte con la materia prima seconda derivante dal riciclo delle stesse casse CO.N.I.P. e sono anche riciclabili al 100%. Tutto ciò grazie al servizio di ripresa garantito dal circuito CO.N.I.P. che non ha costi per l'utilizzatore a cui, anzi, riconosce un valore economico per le casse fine ciclo vita ritirate dai consorziati.
Inoltre, altri aspetti che hanno determinato l'evoluzione delle casse CO.N.I.P. sono stati la capacità del sistema consortile di garantire l'idoneità del materiale plastico riciclato a diretto contatto con l'ortofrutta garantendo da una parte la continua riciclabilità delle casse e dall'altra la conformità alle vigenti normative europee sulla plastica riciclata a contatto con alimenti. Il Consorzio ogni anno comunica alla collettività gli importanti risultati di riciclo raggiunti ma soprattutto gli impatti ambientali della cassetta a marchio Conip in tutto il suo ciclo di vita, misurati dal Life Cycle Assessment (LCA). A seguito dello studio di valutazione del ciclo di vita delle cassette, ad ottobre 2023 il Consorzio CO.N.I.P. ha pubblicato la EPD di Settore n. S-P 09896 per comunicare gli impatti ambientali del ciclo di vita delle Casse in PP riciclato "usa e recupera" prodotte dai suoi Consorziati.
La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) è un documento verificato e certificato che comunica informazioni trasparenti e confrontabili sull'impatto ambientale del ciclo di vita dei prodotti in essa considerati: è una dichiarazione ambientale di tipo III conforme allo standard ISO 14025, viene creata e registrata nell'ambito dell'International EPD® System ed è accessibile e scaricabile nel sito www.environdec.com.
Grazie alla EPD di Settore del Consorzio CONIP, Consorziati, Clienti e Stakeholder possono integrare la performance ambientale del packaging "usa e recupera" nei loro obiettivi e politiche di sostenibilità, utilizzando dati trasparenti e certificati. Inoltre, la EPD Conip costituisce un valido e solido benchmark per i Consorziati e per tutti i produttori di casse in materie plastiche. Il sistema CO.N.I.P., solo nel 2022, ha consentito di evitare l'emissione di 188.381 ton di CO2e ed il consumo di 1.706 Gigawatt a parità di peso, la produzione di una cassa in PP riciclato emette il 75% di CO2e in meno rispetto a un'analoga cassa in PP vergine. Inoltre, l'utilizzo di energia non rinnovabile di origine fossile viene ridotta dell'87% mentre l'indice di scarsità idrica si riduce quasi del 74%. I risparmi ambientali ottenuti nel 2023 verranno presentati in occasione di Ecomondo che si terrà a Rimini il prossimo novembre. Nell'anno 2023 i produttori aderenti al Consorzio CO.N.I.P. hanno immesso 73.061 ton di casse in plastica e ne sono state recuperate ed avviate a riciclo il 75% circa. I risultati di riciclo performanti raggiunti ogni anno dal Consorzio dimostrano la propria efficacia ed efficienza che si è andata a consolidare negli anni.
Oggi, sempre più consumatori orientano le proprie scelte d'acquisto verso packaging sostenibili e premiano l'utilizzo di imballaggi riciclati e riciclabili in tutta la filiera, secondo i principi dell'economia circolare. Il Regolamento Europeo sugli imballaggi approvato dal Parlamento Europeo a fine aprile del quale si è in attesa della pubblicazione, impone obblighi di riutilizzo agli imballaggi da trasporto senza il supporto di alcuno studio scientifico che dimostri la sostenibilità di una soluzione di packaging rispetto ad altre; tale normativa avrà un forte impatto sul Consorzio ma soprattutto sui produttori consorziati che dovranno cambiare radicalmente la loro produzione.
Questo contesto normativo ha portato il Consorzio ad interrogarsi e ritenere necessaria una quantificazione degli impatti ambientali del packaging prodotto dai Consorziati per poi operare una valutazione della sostenibilità degli impatti del loro ciclo di riciclo rispetto alle ipotesi di rigenerazione e riuso. A tal fine CO.N.I.P. ha commissionato uno studio di quantificazione e valutazione degli impatti ambientali relativi alla fase d'uso e di rigenerazione di una cassetta riutilizzabile rispetto all'impatto dell'intero ciclo di vita delle casse 100% riciclate a marchio CO.N.I.P.
Nello studio sono stati messi a confronto gli impatti del ciclo di vita delle casse Usa e Recupera, così come identificati nella EPD di Settore CO.N.I.P., con gli impatti delle fasi d'uso e rigenerazione di casse in PP a pareti abbattibili: per determinare tali impatti si è fatto riferimento allo studio "Mappatura delle pratiche di riutilizzo degli imballaggi in Italia: valutazione LCA della pratica di riutilizzo delle cassette a sponde abbattibili per il settore ortofrutticolo", realizzato dal Gruppo di ricerca AWARE del Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale per conto di CONAI e relativo alle pratiche di riutilizzo degli imballaggi in Italia. Il confronto con gli impatti della fase di uso e rigenerazione è particolarmente significativo in quanto essi si riproducono ad ogni ciclo di riuso e sono indipendenti dal numero stimato di riutilizzi. Lo studio comparativo ha dimostrato come l'impatto GWP (climate change) della sola fase d'uso e rigenerazione risulta maggiore dell'intero ciclo di vita delle casse a marchio CO.N.I.P. (0,401 kg CO2e) del 32,9% per lo Scenario 1 (dati dello Studio Aware integrati in maniera conservativa per le fasi del ciclo di vita non considerate dallo Studio del Politecnico) è del 139,9% per lo Scenario 2 (dati studio Aware integrati con dati primari di azienda utilizzatrice delle casse che opera la rigenerazione). I risultati di impatto mostrano come questi dipendano principalmente dai trasporti, dai consumi energetici e dal reintegro delle casse disperse. Secondo tali risultati il ciclo chiuso di riciclo gestito da CO.N.I.P. per le casse Usa e Recupera risulta essere meno impattante da un punto di vista ambientale rispetto a qualsiasi ipotesi di loro riuso. Lo studio completo è disponibile sul sito internet del Consorzio www.conip.org.
Questo a dimostrazione che non sempre l'imballaggio riutilizzabile è la scelta più sostenibile da un punto di vista sia ambientale che economico ma soprattutto occorre sempre considerare anche le performance richieste, i mercati di riferimento, i costi e la normativa vigente.