A tu per tu con l'Azienda italiana leader nelle bonifiche ambientali e soluzioni per il pianeta
Famiglia e lavoro, spesso, viaggiano di pari passo. E possono trasformarsi in un binomio vincente. Come nel caso del ‘Gruppo Marazzato', storica azienda piemontese leader nelle bonifiche ambientali, gestione e smaltimento rifiuti industriali e soluzioni ambientali.
L'impresa, nata il 17 maggio del 1952 per volere di Lucillo Marazzato, il capostipite, si è sviluppata nei decenni assumendo le dimensioni proprie di una grande realtà grazie al figlio Carlo. Oggi, dopo quasi settant'anni, a guidarla è la terza generazione di imprenditori: i fratelli Alberto, Luca e Davide, nipoti del fondatore, cui spetta il compito di traghettare l'azienda nella nuova era: quella della rivoluzione digitale e dell'information technology.
250 dipendenti, 8 sedi sparse sul territorio, circa 300 mezzi operativi (di cui buona parte in classe Euro 6), 50 milioni di fatturato e un know-how unico nel suo genere, l'ha resa nel tempo il partner di riferimento per azioni ordinarie e straordinarie nel suo campo d'azione.
A cominciare, tra le più recenti, dalla gestione dell'intera filiera dei detriti per il cantiere del nuovo Ponte di Genova recentemente inaugurato, sino alle certificazioni conseguite da prestigiosi audit eseguiti dagli enti TÜV ITALIA e IMQ per lo scrupolo posto nell'adozione di idonee misure cautelative a tutela della salute del personale durante la pandemia. Azienda vicina al territorio, prosegue la propria naturale vocazione nel sostegno alle realtà del Vercellese bisognose di aiuto e meritevoli di attenzione.
Con l'occhio vigile e sempre proiettato al futuro, ‘Marazzato' ha riposto ampia fiducia sul tema della formazione e dell'innovazione, stringendo e consolidando importanti partnership tra cui quella con il Politecnico di Torino cooperando alla messa in atto di brevetti industriali pronti a trasformare i rifiuti in risorsa, perché il futuro passa dallo sviluppo.
L'impresa è anche tra i soci di ‘Assoreca', primaria realtà associativa di settore che dal 1994 riunisce i principali partners operanti in ambito ambientale. E' altresì parte di due importanti reti d'impresa, ‘Beetaly' e ‘Demetra', nate allo scopo di fornire in tutta Italia adeguati servizi relativi in ambito bonifiche ed ecologia. Nel 2020 ha conseguito l'ambito ‘Best Managed Companies Award', promosso da ‘Deloitte' per premiare le aziende italiane eccellenti per capacità organizzativa, strategia e performance.
Poste tutte queste fondamentali premesse, in un'ottica di evoluzione costante e coerente, il ‘Gruppo Marazzato' è pronto a occupare la corsia di sorpasso rendendo il proprio impianto di Villastellone (TO) ‘Azzurra Srl', un polo di eccellenza nella gestione completa del ciclo di rifiuti industriali in Italia, garantendo occupazione e sicurezza sul territorio.
Le nostre 10 domande ad Alberto Marazzato.
Settant'anni di lavoro, coraggio, successo e non sentirli.
"Il modello aziendale fortemente tradizionale di provenienza familiare oggi unisce ai valori che da sempre ci contraddistinguono una struttura polifunzionale, articolata e integrata, con al centro il concetto di gioco di squadra calato nella quotidianità tramite processi operativi basati sul lavoro in team interfuzionali".
Il vostro punto di forza?
"Siamo un'azienda in crescita costante nei propri comparti operativi grazie alla forza motrice del binomio esperienza e formazione. Più consapevoli, mi sento di dire, e pronti a investire in studi e acquisizione di nuovi know-how. A osare di più, con l'occhio attento a innovazione e cambiamento, in linea con l'evoluzione delle acquisizioni offerte da atenei e reti d'impresa, che costituiscono il perno portante del nostro percorso".
Può darci un'idea?
"Siamo un polo espanso di 7 partner multiservizi in un'ottica strategica di integrazione e coordinamento armonico e funzionale di più realtà che, insieme a 20 aziende dislocate in tutta Italia, riescono a esprimere un parco mezzi di oltre 1300 unità operative, oltre 5.000 clienti serviti in media all'anno, e una forza di smaltimento di ben più di 1.300.000 tonnellate di rifiuti. Come anche per le api, i nostri valori sono sinergia e operosità, radici di un modus operandi tutto rivolto alla salvaguardia e tutela dell'ambiente".
Quale, attualmente, lo scenario della competition del mercato nel quale opera ‘Marazzato'?
La crescente solidità acquisita e consolidata dal Gruppo in questi primi circa 70 anni di vita ci rende un partner contrattualmente affidabile per privati, imprese ed enti pubblici: il resto lo fa l'impegno, che il mercato ormai ci ha riconosciuto, legato soprattutto a una naturale capacità di adattamento alla gestione e soluzione di qualsivoglia emergenza ambientale".
Vi distinguete per l'adozione di soluzioni ambientali avanguardistiche: un esempio?
"Due, in realtà. Il primo, a Milano, ove l'occasione è stata l'intervento su di un'area dismessa in una zona ad alta densità abitativa, che ha portato il cantiere in fieri a essere scelto dalla locale ASL quale esempio virtuoso per un progetto-pilota, in via sperimentale su scala nazionale, per il monitoraggio e l'osservazione attenta degli ambienti di lavoro durante gli scavi di bonifica".
Per quale motivo?
"Durante lo svolgimento di tutte le operazioni, abbiamo puntualmente condiviso ciò che accade con gli attori dell'area di intervento: in un clima di confronto sereno, rispettoso e costante tra le maestranze del Gruppo e i residenti del luogo resosi mediante avvisi, incontri e comunicazioni, diramati anche agli Enti di controllo e la Polizia locale, con il coinvolgimento sistematico e sistemico di tutti i soggetti aventi diritto e titolo".
La seconda, invece?
Attraverso la definizione di progetti di partnership in cui ricerca, innovazione e formazione sono strettamente legate al contesto economico e produttivo territoriale, abbiamo realizzato diverse sinergie con alcune università (in primis il Politecnico di Torino). Presso il nostro Centro di Ricerca e Sviluppo collocato all'interno della piattaforma polifunzionale di proprietà a Villastellone (TO), è possibile installare impianti pilota su scala pre-industriale e testare le tecnologie di trattamento e recupero su qualsiasi tipologia di rifiuto industriale.
Avete operato anche a Genova, nell'area di cantiere dell'ex Ponte Morandi.
"Siamo onorati di aver dato il nostro contributo sotto gli aspetti ambientali prodromici alla rinascita della nuova opera progettata dall'architetto Renzo Piano, in seguito al drammatico crollo. Un contesto di primaria importanza all'interno del quale abbiamo fatto il nostro ingresso in sordina, aggiudicandoci in primis la gara di appalto relativa allo smaltimento del ballast ferroviario: in seguito al crollo del ponte, infatti, si è resa necessaria la bonifica dell'area ove sono stati realizzati i nuovi pilastri pronti a sorreggere il viadotto. Abbiamo smaltito 20 mila tonnellate di terreno, di cui 800 contaminate da inquinanti pericolosi di vario genere. A ciò si aggiunga il trasferimento di ingenti quantitativi di amianto in ben 2.200 ‘big bags'".
Che cosa sarà il ‘Gruppo Marazzato', nel 2021?
"Un aggregatore che moltiplica persone, professionalità e competenze. Un incubatore, o meglio, un hub in evoluzione costante, affidabile e rodato, spero veloce, che comunica e condivide informazioni, idee, prospettive, soluzioni, risultati e progetti in tempi quasi reali: sia al suo interno che con il mondo esterno, ovvero fornitori, partners e clienti. Ma, soprattutto, un promotore di piani di sviluppo avanguardistici e concreti in termini di economia circolare, capace di produrre sostenibilità, ricchezza e benessere dall'interno verso l'esterno".