Grazie alla propria gamma di attrezzature specificamente sviluppate per il settore della gestione rifiuti, JCB rappresenta oggi un punto di riferimento per questo comparto in forte espansione. A testimoniarlo sono realtà come quella della C.R. di Sannazzaro de' Burgondi (PV), nel cui impianto operano alcune delle più avanzate soluzioni sviluppate dal marchio britannico, con la "chicca" del nuovissimo movimentatore JS20 MH
L'individuazione di nuovi ambiti applicativi e, di conseguenza, di nuovi mercati rappresenta oggi più che mai un fattore di successo per ogni costruttore. E soprattutto per chi, cogliendone in anticipo le potenzialità, ha saputo evolvere la propria gamma d'offerta con soluzioni in grado di soddisfarne le esigenze. Fra questa ristretta élite si colloca senza dubbio JCB, che grazie allo sviluppo delle linee di prodotto in allestimento "Wastemaster" rappresenta oggi un partner di eccellenza per un settore in grande espansione come quello del trattamento rifiuti.
A dimostrarlo sono le ormai numerose forniture e collaborazioni effettuate da JCB con alcune importanti realtà impegnate in questo ambito. Fra queste, la C.R. di Sannazzaro de' Burgondi (PV), società attiva nel campo dello stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, che nelle sue attività mette quotidianamente in campo ormai da alcuni anni un importante parco macchine fornito dalla META di Codevilla (PV), storico concessionario JCB.
Un ciclo di lavoro impegnativo
Localizzata in una posizione strategica per collegare gli impianti di raccolta che si trovano al Centro-Sud Italia con il Nord del paese, e come principale "hub" logistico per l'invio dei rifiuti non solo a impianti di smaltimento finali italiani ma anche a impianti presenti in altri mercati europei, la C.R. opera in un sito che si estende per circa 30.000 metri quadrati, dimensioni che ne fanno il quinto impianto privato autorizzato per la miscelazione dei rifiuti in Lombardia, e statisticamente quello con maggiori lavorazioni autorizzate tra le Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. Principali conferitori di C.R. sono imprese private, impianti di terzi autorizzati al solo stoccaggio dei rifiuti e alcune aziende municipalizzate, che si appoggiano all'impianto per il trattamento di tutte le tipologie di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, che ad oggi rappresentano circa l'85% delle attività.
Per conoscere meglio questa giovane e dinamica realtà abbiamo visitato l'impianto e incontrato Simone Zorzan, amministratore unico C.R., e Giuseppe Bosco, Direttore dell'impianto C.R.
È Simone Zorzan che ci introduce nel "mondo" C.R.: "Il nostro impianto gestisce circa ben 900 categorie di rifiuti speciali che, una volta omogeneizzati e miscelati, vengono classificati in dieci tipologie in base al trattamento di destinazione, da quello biologico o chimico/fisico alla termodispersione. Il tutto grazie alle diverse strutture presenti all'interno dell'impianto, che ci permettono una gestione ottimizzata di tutti i processi. Fino al 2012 la capacità di trattamento dell'impianto era di circa 14.000 tonnellate di rifiuti, ma negli ultimi due anni abbiamo registrato un incremento fino a 21.000 tonnellate grazie all'avviamento di una nuova linea per il trattamento di rifiuti liquidi, che grazie a una capacità di stoccaggio di 500 metri cubi ci consente di gestire giornalmente circa 150 tonnellate di rifiuti".
Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 47 del n.5/2015 di Recycling...continua a leggere