Presso il polo chimico Pioltello-Rodano, alle porte di Milano, Energheia, Società del Gruppo Air Liquide Italia, ha promosso un importante lavoro di decommissioning della propria centrale di cogenerazione dismessa. Nel dicembre 2016 si è concluso l'ultimo lotto: la bonifica e successiva demolizione della Torre evaporativa T6. Un cantiere esemplare da documentare
Era rimasta ancora al centro dell'area dell'ultimo lotto interessato dalle attività di decommissioning degli impianti del polo chimico di Pioltello-Rodano. Si tratta della cosiddetta Torre evaporativa T6.
Fra il 2012 e il 2013 Energheia ha portato a termine una dopo l'altra le fasi di un'ingente operazione di decommissioning, bonifica e demolizione delle strutture e dei manufatti della centrale ormai dismessa da anni. (L'area è inserita nell'elenco dei siti di interesse nazionale del Piano Nazionale Bonifiche).
L'ultimo intervento rimasto, la bonifica della Torre T6 presentava alcune difficoltà dovute alla consistenza dell'intervento di bonifica da progettare alle condizioni critiche in cui versava il manufatto. La struttura presentava inoltre al suo interno ancora gli originali separatori (lamelle rompiflusso) in cemento amianto (eternit) che dovevano essere puntualmente rimossi prima di effettuare ogni altra operazione sul manufatto stesso. Si trattava di una quantità molto ingente, stimata in 600 ton, e compresa in un volume relativamente contenuto, come ci informa il Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione ing. Marco Bonassi.
Dal punto di vista tecnico e organizzativo il decommissioning della torre T6 costituisce un caso esemplare, in cui tutti gli aspetti tecnici dell'intervento e della sicurezza in cantiere sono stati non solo garantiti, ma perfettamente orchestrati, grazie alla collaborazione di tutte le Imprese e dei tecnici che vi hanno lavorato: ing. Marziale Messa, Responsabile dei Lavori per la Committente Energheia - Air Liquide Italia, ing. Marco Bonassi di Proj.eco Enginenering di Dalmine (BG) che ha svolto anche il ruolo di CSE e Direzione Lavori, l'impresa affidataria dei lavori, Armofer Cinerari Luigi di Siziano (PV), sotto la guida del geom. Paolo Mascherpa.
Il progetto di intervento per la torre T6
Affrontare lo smantellamento della torre evaporativa, ha richiesto una serie di procedure specifiche, sin dalle prime attività di rilievo e messa in sicurezza del manufatto, proseguendo con l'allestimento dell'area confinata e delle Unità di Decontaminazione dei Materiali e del Personale e infine con la bonifica vera e propria dei materiali contenenti amianto. Armofer ha potuto procedere alla demolizione meccanica del manufatto in calcestruzzo armato solo nel momento in cui l'area è stata dichiarata dalle Autorità di controllo libera da materiali pericolosi, certificando la restituibilità della stessa. A questo risultato si è giunti anche grazie al rapporto costruttivo con l'Autorità di controllo ATS Milano che ha seguito con particolare attenzione tutte le fasi, compresa la fase preliminare di progetto.
Primo: messa in sicurezza
La procedura è stata particolarmente gravosa, richiedendo un'attenta verifica strutturale dell'edificio per la presenza di ferri di armatura in evidenza, di parti molto degradate sulle facciate e sui pilastri rinforzati con profili metallici e relative cerchiature di contenimento. Un secondo intervento propedeutico è stato lo svuotamento delle vasche di raccolta sotto la torre dal materiale contenuto (fanghi acquosi) e lo smaltimento previa classificazione del rifiuto. Terminati gli interventi di messa in sicurezza, l'edificio è stato "preparato" per la bonifica e per facilitare l'accesso del personale e la movimentazione delle apparecchiature e dei materiali di risulta. Sopra le vasche suddette è stato realizzato un solaio in legno sostenuto da un ponteggio, quale piano di lavoro per le attività di bonifica, completo di una scala prefabbricata per raggiungere la porta di sicurezza di 2x2 m aperta in una delle pareti in cemento armato dell'edificio mediante tecnologie di taglio a disco. Infine sono state realizzate le strutture per il confinamento statico dinamico perimetrale dell'intera torre (triplo telo in polietilene sistemato a tutta altezza). La sigillatura completa ha previsto anche la chiusura della bocca superiore del camino di evaporazione con un "tappo", con struttura in acciaio e legno, coperta con triplo telo PLT al fine di garantire la tenuta alle intemperie e completare il confinamento statico dinamico. Sul lato nord della torre sono state allestite le unità di decontaminazione per le persone e per i materiali evacuati dall'area confinata.
Infine la struttura così allestita è stata collaudata dinamicamente, ovvero messa in situazione di leggera depressione dell'ambiente interno rispetto all'esterno con estrattori d'aria che garantissero il continuo ricambio d'aria ed impedissero la fuoriuscita accidentale delle polveri amiantifere verso l'ambiente esterno. Ora tutto è pronto per la bonifica del manufatto.
Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 69 del n. 1/2017 di Recycling...continua a leggere