Il Programma Salina Isola Pilota dell'Unione Europea per la transizione energetica
La Governance di Salina
Occorre fare prima un piccolo passo indietro, a quando, nel febbraio del 2019, il Segretariato Europeo "Clean Energy for EU Islands, ha scelto, fra le oltre 2200 europee, le prime 6 "Isole Pilota", chiamate a redigere, in quell'anno, una "Agenda per la transizione energetica" con un orizzonte temporale al 2030. Le isole sono quelle di Salina in Italia, le Isole Aran in Irlanda, Cres-Lošinj in Croazia, Sifnos in Grecia, la portoghese Culatra e La Palma, spagnola. Altre 20 "Isole Pioniere", fra cui Pantelleria e Favignana, sempre nello stesso anno, vennero chiamate a redigere la loro Agenda entro l'estate del 2020, mettendo a frutto l'esperienza delle prime sei isole Pilota.
L'Agenda per la transizione energetica è stata frutto di un lavoro corale al quale hanno partecipato i portatori degli interessi legittimi del territorio locale isolano, dai cittadini agli albergatori, ai noleggiatori e ai produttori locali di vino e un partenariato, guidato dall'ENEA di Palermo, del quale facevano e fanno parte i Comuni dell'Isola - Malfa, Santa Marina di Salina e Leni - il Dipartimento Energia della Regione Siciliana, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, e le associazioni "Salina Isola verde" degli albergatori e quella ambientalista "Marevivo". A portare il loro contributo alla stesura dell'Agenda sono stati pure invitati ricercatori delle università siciliane, del CNR Itae di Messina e di startup per l'innovazione, aziende siciliane del settore energia e, naturalmente, Enel, produttore e distributore isolano, il consorzio intercomunale dei trasporti CITIS, e le società che assicurano i collegamenti navali con la Sicilia.
La transizione ecologica non è un progetto a termine ma un processo continuo che ha bisogno di tempo per realizzarsi. Si tratta di una transizione innanzitutto culturale, un cambiamento nel nostro rapporto col pianeta, con le sue risorse ambientali ma anche dei canoni estetici di percezione del territorio, di paesaggio e architettura. La transizione coinvolge aspetti tecnici come quelli legati all'adozione o allo sviluppo di nuove tecnologie ma anche temi sociali come quello del mantenimento dell'economia dei territori o quello della povertà energetica.
Proprio per assicurare la necessaria continuità negli anni alle azioni per la Transizione, l'Agenda di Salina, nella sua Road Map al 2030, prevedeva la costituzione di una struttura di Governance che, possibilmente supportata economicamente con risorse regionali pubbliche e/o private, venisse riconosciuta e accettata per seguire, nel tempo, al cambiare delle amministrazioni comunali e regionali, il monitoraggio della Road Map e l'aggiornamento delle azioni per la transizione indicate nell'Agenda. Fra gli impegni della struttura di governance:
- la collaborazione continua con i Comuni isolani, ENEA e i partner e con i soggetti del partenariato Tecnico Scientifico e imprenditoriale via via sviluppato per la transizione al fine di supportare progetti e iniziative;
- la sponsorizzazione di iniziative e il supporto per il superamento di eventuali difficoltà in campo tecnico o amministrativo;
- la ricerca di finanziamenti per la realizzazione delle azioni;
- l'organizzazione, nell'Isola, di momenti di incontro per monitorare l'avanzamento, definire ulteriori azioni o progetti e aggiornare l'Agenda.
è nata per questo la "Associazione Isole Sostenibili" e, come pure auspicato nell'Agenda, ci si sta adoperando insieme ai Comuni e agli altri partner di "Salina Isola Pilota", per creare un ufficio per la transizione. Come "Associazione Isole Sostenibili" col supporto dei Comuni, contiamo già di coinvolgere Banca Intesa, ANCE e CNA e altri soggetti che vorranno contribuire allo sforzo, per creare una sorta di living lab, in parte anche delocalizzato, aperto a giovani diplomati e laureati ma anche a esperti, che possa dare supporto tecnico agli uffici comunali partecipando, con l'appoggio e la vidimazione dei Comuni stessi, ai bandi nazionali o europei che prevedono il finanziamento di strutture e attività per supportare tecnicamente le amministrazioni e/o per la divulgazione dei risultati di azioni e progetti.
Alla luce dei buoni risultati raggiunti a Salina, grazie alla presenza di un gruppo stabile di governance, si è pensato di valorizzare ed estendere l'esperienza fatta a tutti i soggetti che nelle varie isole del Mediterraneo operano o vivono e che vogliano dare il loro contributo allo sforzo verso la sostenibilità.
"Isole Sostenibili" o "Isole da Sole" intende essere questo, una Associazione aperta a tutti e partecipativa: amministratori, amministrazioni pubbliche e abitanti delle isole, operatori del mondo scientifico e tecnici, forze sociali e associazioni.
Le sfide per la transizione
Come detto, la transizione ecologica è un processo complesso che coinvolge aspetti tecnici, finanziari, economici, sociali e culturali. Ciascuno di questi aspetti presenta e comporta, singolarmente e nel complesso, sfide o problemi da risolvere.
Le sfide generali sono quelli di tutte le isole, fra le più rilevanti la grande variazione nel numero persone presenti sull'isola (2500 i residenti - 54.000 le presenze turistiche estive); la significativa variazione stagionale della domanda di potenza elettrica con punte estive doppie o triple rispetto a quelle invernali (da un minimo invernale di 0,6 MW si passa ai circa 4 MW del picco estivo); le risorse idriche limitatissime e il trasporto dell'acqua via nave, per quasi 8 milioni/anno, al costo di quasi 14 al metro cubo; l'importante tema dei consumi elettrici dei boiler usati, in assenza di una rete metano, per la produzione dell'acqua calda che rappresentano il 60% dei consumi del settore residenziale, l'imponenza dei consumi di gasolio nei collegamenti marittimi con la terraferma (60 % dei consumi complessivi) da sommare al 15% circa di quelli, di benzina e diesel, per la mobilità sull'isola.
I Fondi disponibili
I tre comuni di Salina hanno lavorato molto bene, presentando numerosi progetti e ricevendo l'approvazione di investimenti per quasi 9 milioni di euro.
Gli interventi serviranno all'acquisto, nei tre comuni di Salina, di auto compattatori elettrici per la raccolta differenziata dei rifiuti e per la strutturazione delle Isole ecologiche. Il Comune di Malfa, inoltre, con fondi dell'Assessorato Regionale dell'Energia e dei Servizi di pubblica utilità, sta acquistando una compostiera di comunità per produrre un ammendante agricolo di buona qualità dalla frazione umida dei rifiuti. La nostra associazione, Isole Sostenibili, sta promuovendo la utilizzazione di piccoli impianti di biodigestione che, installati al servizio di ristoranti o di piccole comunità, potranno produrre biogas da utilizzare per usi di cottura dei cibi o per l'alimentazione di caldaie o di piccoli gruppi elettrogeni. Un prototipo dell'impianto è in fase di messa a punto da parte dell'ENEA e della startup innovativa i Nuovi Mille, e già funzionante presso un agriturismo a Misiliscemi (TP).
Coi fondi del PNRR i comuni stanno pure incentivando la sostituzione, da parte dei privati, dei motocicli, con scooter elettrici. Con una parte dei fondi di Isole Verdi, i comuni hanno acquistato van elettrici per il trasporto del loro personale e bus per i collegamenti con le aree portuali e lo spostamento dei turisti. Una fetta significativa dei finanziamenti PNRR è quella destinata all'importantissimo intervento di manutenzione straordinaria delle reti idriche dei tre comuni alcune delle quali presentano perdite di oltre il 40%. Alla realizzazione di almeno 600 kW di impianti fotovoltaici su edifici e strutture comunali, pensiline, capannoni etc., i tre comuni hanno, infine, complessivamente destinato quasi 1,9 milioni di euro. Ma non ci si è fermati qui. Con un finanziamento di 60.000 euro del Programma europeo NESOI, i capofila del progetto hanno prodotto uno studio di fattibilità circa la convenienza all'installazione di impianti di dissalazione compatti, in container, a osmosi inversa. Lo studio presenta numerose idee innovative come quella di unire le reti idriche dei tre comuni, per una maggiore resilienza in casi di emergenza, o quella di inserimento di piccole turbine idroelettriche per il recupero di parte dell'energia consumata per il pompaggio dell'acqua nei grandi serbatoi di accumulo degli acquedotti. Grazie ad un ulteriore finanziamento dell'Assessorato
Regionale per le Infrastrutture, il Comune di Malfa, insieme al CNR ITAE di Messina e con anche il modesto supporto della nostra "Associazione Isole Sostenibili" e di Roberto Maldacea, esperto del settore, inizierà a breve la sperimentazione, nuova, a livello mondiale, in un circuito cittadino delicato e complesso come quello presente a Malfa, di un bus elettrico a guida autonoma. Le piccole isole, infatti servono anche a questo, quando considerate laboratori per la sperimentazione di soluzioni poi certamente applicabili in territori e ambiti urbani meno delicati e complessi e meno vincolati, di quelli isolani.
Il progetto geotermico a Panarea
A Salina e nelle Eolie si sta pure guardando a sistemi di sfruttamento di sistemi che utilizzino il moto ondoso per la produzione di energia e, naturalmente anche alla geotermia. Come provocatoriamente indicato durante i Green Salina Energy Days, il momento di incontro annuale previsto nell'Agenda di Transizione dell'isola giunto alla settima edizione, il potenziale geotermico del sistema vulcanico sottomarino Marsili, a nord delle Eolie, basterebbe a rifornire di energia elettrica tutta Europa.
Ovviamente si tratta di una stima puramente e certamente, soltanto teorica, ma rende contezza del potenziale che la geotermia, non soltanto quella eoliana, in generale presenta.
Un primo piccolo progetto riguarda già l'isola di Panarea. Sull'isola è presente una località dal buon potenziale teorico e dalla accessibilità non proibitiva. Il Comune di Lipari, col supporto del proprio Energy Manager, l'Ing. Carmelo Prestipino, e dell'INGV, partner di "Salina Isola Pilota", che da anni studia le risorse geotermiche eoliane, ha messo a punto un progetto, ammesso al finanziamento del PNRR, per la realizzazione di un impianto con una piccola turbina a vapore di olio (ORC - Organic Rankine Cicle) da 100 kW elettrici. La turbina è stata appositamente dimensionata per l'alimentazione di un dissalatore a osmosi inversa che produrrà tutta l'acqua potabile necessaria all'isola di Panarea. Naturalmente ci auguriamo che il progetto abbia pieno successo; dovrebbe concludersi entro il 2026, salvo ritardi, considerate le problematiche logistiche e tecniche ma rappresenta un passo molto importante.
Quella geotermica è infatti una fonte rinnovabile programmabile e, per questo motivo, utilissima alla stabilizzazione del sistema elettrico. Su ogni isola che vede la presenza di fonti, come quelle fotovoltaica ed eolica, non programmabili, è necessario prevedere sistemi di accumulo elettrico e la presenza di impianti programmabili per l'importante, ineludibile, bilanciamento, in ogni istante, delle potenze, quella prodotta dagli impianti e quella richiesta dagli utenti. A tale scopo l'ENEA insieme all'Università di Palermo sta anche sperimentando, col programma Ricerca di Sistema Elettrico, l'utilizzo di boiler elettrici, usati nelle isole per produrre l'acqua calda, accendendoli e spegnendoli, tramite sistemi di controllo IOT, a seconda dell'aumento o diminuzione della tensione di rete e sulla base, naturalmente, della temperatura raggiunta dall'acqua, al fine di non penalizzare l'utenza.
Il contributo alla transizione delle Aziende elettriche
è importante sottolineare come le società isolane di produzione dell'energia elettriche, una volta avvantaggiate da prezzi di acquisto particolarmente elevati, da parte di quella che oggi è l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), erano una volta restie alla introduzione dell'autoproduzione diffusa, per non perdere la loro posizione privilegiata.
Oggi le stesse aziende sono interessate alla transizione e ai nuovi modelli di autoconsumo. Oltre a fornire il servizio di gestione degli impianti e quello di stabilizzazione della rete tramite gruppi diesel, domani magari convertiti a biodiesel o in impianti fotovoltaici con accumulo di taglia adeguata, le aziende intravedono la possibilità di offrire servizi di consulenza per interventi di efficienza energetica e per la gestione delle comunità energetiche isolane.
Le stesse aziende potrebbero fornire anche sistemi IOT per la stabilizzazione della rete, come quello prima visto per la gestione dei boiler casalinghi per l'acqua calda o come quelli di ricarica intelligente delle auto elettriche. Sono, questi ultimi, dispositivi di interfaccia che collegati alla rete energetica pubblica o a quella di casa, sfruttano le batterie auto, in modo bidirezionale, come stabilizzatori, accumulando energia quando sulla rete è in eccesso e scaricando le batterie auto nei momenti di picco dei consumi, secondo le ormai collaudate modalità Vehicle To Grid (V2G) o Vehicle To Home (V2H). Tutte visioni e servizi fondamentali attraverso i quali le aziende elettriche isolane, mantenendo un ruolo centrale, potranno anch'esse attivamente contribuire alla transizione energetica delle piccole isole.
Il futuro: la comunità energetica
Proprio per promuovere l'utilizzo diffuso delle fonti rinnovabili, senza tuttavia perdere di vista la necessità di bilanciare la rete elettrica, l'Europa, a partire dalla Direttiva 2018/2001 UE, la cosiddetta RED II, ha introdotto le figura dell'autoconsumatore di energia rinnovabile e, di conseguenza, autoconsumo a distanza, i gruppi condominiali di autoconsumo collettivo e le CER, le Comunità energetiche Rinnovabili. L'idea che i consumatori modifichino le proprie abitudini e i propri profili orari di consumo, in modo da massimizzare le quantità di energia rinnovabile che, ceduta alla rete, venga contemporaneamente consumata all'interno di tali strutture consociative virtuali, è la base per quello che si chiama "appiattimento della curva di carico elettrico". Si tratta del primo bilanciamento produzione-consumo di un'area territoriale, un quartiere, un piccolo comune o, appunto, una piccola isola. Anche i comuni salinesi, a partire da quello di Malfa hanno già deliberato e manifestato la volontà di creare delle CER. Tutti gli isolani, siano essi pubblici o privati, possono però ancora accedere agli incentivi del cosiddetto "Conto Energia per le isole minori", più convenienti e di più facile fruizione rispetto a quelli per le CER. Per ogni chilowattora prodotto da un impianto, per esempio fotovoltaico, e subito auto consumato in casa o nell'azienda, quindi non pagato in bolletta. Il Conto energia riconosce, in più, circa 4 centesimi (questo kWh vale quindi circa 35 cent.), mentre per ogni chilowattora prodotto e ceduto alla rete lo Stato paga 18 centesimi. Nelle CER, invece, al chilowattora subito auto consumato non viene attribuito nessun incentivo (vale quindi circa 30 cent., perché comunque non pagato in bolletta) mentre il chilowattora ceduto alla rete viene pagato circa 8 centesimi e qualora consumato, entro un'ora, da qualcuno che faccia parte della CER, vengono riconosciuti alla CER 11 centesimi circa. Si capisce bene come gli incentivi del Conto Energia siano più convenienti e di più facile e sicura fruizione.
A proposito di CER, con l'obiettivo di favorirne la diffusione è stata costituita da qualche mese in Sicilia la "CER Siciliana". L'Associazione Onlus, Etica e Solidale, è stata creata proprio al fine di semplificare, dal punto di vista amministrativo, la partecipazione alla CER da parte dei Comuni. Questi ultimi, di fatto, avranno un ruolo preminente, da capofila, all'interno di ciascuna delle Comunità Energetiche che aderiscono alla CER Siciliana, potendo disporre e decidere, in particolare, delle quote degli incentivi che, assegnate alla CER della quale fanno parte, vanno utilizzate per finalità sociali, destinandole alle famiglie e ai soggetti, in "povertà energetica".