A Pioltello (MI), presso I.C.T.A., azienda che da oltre cinquant'anni produce pannelli compensati e multistrati in legno, abbiamo potuto vedere all'opera l'escavatore gommato EWR150E e la pala gommata compatta L45H di Volvo CE
Non siamo in Trentino e non siamo nemmeno in un bosco, eppure il profumo di legno ci fa completamente dimenticare il contesto urbano che ospita I.C.T.A., Industria Compensati Tranciati Affini. Incastonata fra i palazzoni di Pioltello, in Provincia di Milano, l'azienda è ora gestita dalla terza generazione di Comaschi che ha deciso di affidarsi a Volvo per movimentare tronchi e trucioli e mandare avanti così un'azienda dalla storia familiare cinquantennale.
Ad accoglierci troviamo Giorgio, Nicola e Michele Comaschi, Andrea Comaschi con il figlio Filippo che ci spiega: "l'azienda è stata fondata dal nonno nel 1958, poi è passata a mio padre e a mio zio, mentre ora siamo io e mio fratello Giorgio a portare avanti la I.C.T.A., con la medesima politica aziendale delle origini, ma con tutto il supporto tecnologico oggi possibile. Vale a dire - prosegue - che cerchiamo di espanderci progressivamente investendo in tecnologie ed attrezzature all'avanguardia, così da aumentare quantità e tipologie dei prodotti, pur restando sempre attenti a garantire la massima qualità ed il migliore servizio al cliente, appunto perché la nostra produzione è limitata e controllata, tanto da consentirci di offrire servizi e prodotti veramente su misura".
Come precisa Andrea: "dopo il boom di compensato proveniente dalla Cina, ovviamente a prezzi bassissimi, che ha causato una brusca frenata all'intero settore, noi siamo riusciti a superare gli anni di stallo grazie alla nostra impostazione tailor made". E tailor made, quindi tagliate su misura delle esigenze dei clienti, sono le due macchine Volvo presenti in azienda: l'escavatore gommato EWR150E e la pala gommata compatta L45H, ideali per essere efficienti e veloci grazie all'estrema stabilità e alle dimensioni compatte, così da caricare e scaricare velocemente i tronchi, movimentarli nel piazzale e movimentare anche il truciolato di risulta.
Infatti, come ci spiega Andrea Comaschi: "il nostro processo di lavorazione vede il suo incipit nella selezione dei tronchi direttamente in bosco, sia nelle nostre piantagioni di pioppi in Lomellina, che coprono il 10-15% del nostro fabbisogno, che nelle partite di tronchi che acquistiamo da terzi. Dopo il taglio, prima in bosco e poi eventualmente anche in azienda se ci servono particolari formati - continua - avviene la produzione vera e propria attraverso la scortecciatura, la sfogliatura, l'essicazione, la pressatura, la stuccatura e infine la squadratura dei pannelli che vengono stoccati a magazzino e poi venduti. La nostra produzione - specifica - è costituita da compensati e multistrati di pioppo, anche unidirezionali, trattati e placcati; compensati e multistrati con anima interna in pioppo italiano e facce con legni esotici a richiesta del cliente, nonché pannelli in compensato a tre strati, anima interna in pioppo e due facce esterne in Fromager oppure pannelli composti da due facce esterne in Fromager e internamente un'anima in materiale estremamente flessibile per garantire raggi di curvatura molto ridotti, cercando così il più possibile di accontentare le diverse esigenze dei clienti".
E proprio accontentando, anzi ascoltando i clienti e le loro necessità, anche quelle più particolari come nel caso dell'utilizzo fatto da I.C.T.A., Volvo ha disegnato e costruito l'EWR150E, l'escavatore gommato che attraverso il nuovo design permette di sfruttare tutti i vantaggi del giro sagoma compatto senza scendere a compromessi in quanto a prestazioni: sbraccio e sollevamento in primis. Infatti, nell'azienda di Pioltello lo vediamo impiegato nel prelevare i tronchi dalle differenti cataste e riaccatastarli dalla parte opposta del piazzale in modo che poi la L45H possa portarli alla stazione di scortecciatura, così da dar il via al processo di produzione vera e propria.
Dotato di una pinza in grado di sollevare e trasportare cinque o sei tronchi alla volta, per un totale di una tonnellata, tonnellata e mezzo, questo escavatore da 15 t dimostra tutta la sua potenza e la sua stabilità anche nella movimentazione di un carico non stabile, bensì flottante come è quello dei tronchi.
Il motore V-ACT D4J Stage IV sviluppa una coppia elevata a basse velocità, tanto che Filippo Comaschi conferma: "la macchina è veramente reattiva, si sente tutta la potenza del motore con un consumo di carburante che rimane comunque ridotto in rapporto alle prestazioni, ma, oltre a questo plus, quello che più ci ha convinto in fase di acquisto è stato il nuovo sistema intelligente di rigenerazione passiva creato da Volvo. Questo sistema - sottolinea - oltre ad evitare qualsiasi interruzione del regolare funzionamento della macchina, evita soprattutto il raggiungimento di quelle alte temperature che in un contesto come il nostro, in cui legno, trucioli e corteccia tappezzano sempre il nostro piazzale, renderebbero la cosa davvero pericolosa. In più - conclude Filippo - l'altra caratteristica che ci ha conquistato è stata la controllabilità, data da un impianto idraulico eccellente per comfort e precisione: l'abbiamo fatto provare al nostro operatore che ha avvertito subito una semplificazione quasi del lavoro, proprio perché la precisione della macchina gli consentiva di essere veloce ed efficiente come deve essere, visto che da metà novembre fino a febbraio, ossia nel periodo in cui facciamo scorta di tronchi, l'EWR150E lavora oltre otto ore al giorno, dovendo gestire il carico di dieci o dodici camion".
Ma i benefici per l'operatore stanno anche nella comodità, spaziosità ed ergonomicità della cabina visto che il numero di interruttori è stato ridotto, le superfici vetrate aumentate, la torretta ribassata e il motore posto sul retro, il tutto a sottolineare la volontà Volvo di ottimizzare il controllo della macchina e dell'ambiente circostante, controllo che diviene top con l'aggiunta delle tre telecamere opzionali (anteriore, laterale e posteriore) che, generando un'immagine dell'escavatore visto dall'alto, consentono una visuale a 360° della zona di ingombro della macchina: dettaglio di non poco conto se si opera in spazi ristretti, mission per la quale è stato appositamente pensato l'EWR150E.
Ma controllo può essere inteso anche come controllo automatico dei livelli di tutti i fluidi, compreso l'olio motore e l'olio idraulico, che la macchina fa, da sola, appena avviata, nonché la segnalazione, mediante il display elettronico, delle eventuali situazioni che richiedono attenzione. Il lavoro dell'operatore, quindi, viene nettamente facilitato, anche per il posizionamento intelligente dei punti di manutenzione, accessibili da terra, nonchè per il sistema di gestione delle attrezzature che consente di alloggiare fino a venti attrezzature diverse.
Così come dotata di attacco rapido, con staffa che consente all'operatore di vedere chiaramente i punti di collegamento dalla cabina, ed equipaggiata sia con forca per legname che all'occorrenza con benna da 2 t, la pala compatta L45H alla I.C.T.A. la vediamo impegnata non solo nel trasportare i tronchi dal piazzale alla stazione di scortecciatura riuscendo a muoversi con estrema agilità anche in un ambiente semi chiuso e veramente angusto, ma anche nel caricare gli alti cassoni dei camion con il truciolato di risulta.
Oltre al motore da 75 kW conforme allo Stage IV delle recenti normative antinquinamento con EGR, SCR e DPF ma con rigenerazione che non interferisce con il funzionamento della macchina, degno di nota nella L45H è il sistema di sospensione del braccio che aumenta la produttività fino al 20%, assorbendo gli urti e limitando i sobbalzi e i versamenti di trucioli, perché è vero che si muove su un piazzale in cemento ma è comunque un piazzale in cui è possibile trovare scarti lignei di lavorazione. E in più, avere assali a ruotismi epicicloidali e bloccaggi dei differenziali sugli assi anteriori e posteriori del 100% fa sempre comodo: usura ridotta, aderenza migliorata e massima trazione. A questo si aggiunge il cinematismo TP Linkage, tipico di Volvo, che abbina i leverismi a Z e parallelo per un'elevata coppia di strappo e un movimento parallelo sull'intera corsa di sollevamento.
Come evidenzia Filippo Comaschi: "visto l'ambiente in cui opera, di questa macchina abbiamo apprezzato soprattutto la ventola di raffreddamento con inversione del senso di rotazione che consente l'autopulitura dei gruppi di raffreddamento e in più, regolando la temperatura dei componenti essenziali, si attiva solo quando è necessario riducendo sia la rumorosità della macchina che, cosa più importante, il consumo di carburante. Ma è stato lo sterzo - prosegue Filippo - a convincerci più di ogni altra cosa, visto che mantiene eccellente manovrabilità anche a bassi regimi del motore".
Il baricentro più basso e il motore stesso, arretrato rispetto al baricentro, consente una distribuzione ottimale del peso generando maggiore stabilità, resa anche tale dall'articolazione centrale costituita da un cuscinetto superiore sferico radiale a strisciamento e da un cuscinetto inferiore fisso radiale a strisciamento posti a quella distanza tale da distribuire le forze su una superficie maggiore a tutto beneficio della loro durata.
Perché in fondo, come mette in luce Andrea Comaschi: "non riusciremmo a produrre 15.000 mc di pannelli di compensato e multistrato e 150.000 mq di pannelli placcati con essenze legnose pregiate senza i nostri impianti ad alta tecnologia, ma neanche senza la tecnologia delle macchine Volvo che oggi, grazie anche al Care Track possiamo controllare da remoto monitorando tutta una serie di parametri, che vanno dal consumo di carburante alla gestione di un piano di assistenza e manutenzione in grado di garantirci la massima continuità operativa, cosicché la nostra produzione non subisca mai rallentamento. D'altronde - conclude - chi meglio degli svedesi sa come trattare il legname?".