Presentato a Bauma 2025, l'ultimo nato della gamma Centauro è già operativo in Toscana presso l'impresa Ruffoli. Alle prese sia con inerti da demolizione, sia con il fresato d'asfalto, pur essendo il più piccolo della sua linea, raggruppa in sé tutta la tecnologia dei modelli più grandi, puntando su sostenibilità, efficienza e versatilità
Appena arrivato e fa già strada. Dopo il lancio in anteprima mondiale a Bauma 2025, il Centauro 75.25 di CAMS non ha atteso a lungo per mettersi alla prova ed è già al lavoro in provincia di Siena, presso il centro di riciclaggio dell'impresa edile stradale Ruffoli.
Il modello più compatto della linea Centauro di CAMS non ha nulla da invidiare ai fratelli maggiori, dimostrando come leggerezza e dimensioni contenute possano convivere con produttività, efficienza ed ecocompatibilità.
Centauro 75.25, piccolo ma completo: tutte le funzioni in un unico impianto
Pur essendo di dimensioni compatte (15.000 kg in totale), il Centauro 75.25, come tutti i suoi fratelli maggiori, è versatile, ecologico e racchiude in sé trituratore, vaglio e deferizzatore magnetico. È una macchina mobile, da usare direttamente in cantiere e capace di gestire materiali difficili da trattare o bagnati. Grazie a un'innovativa tecnologia brevettata, è in grado di frantumare sfruttando lo sforzo di taglio, riducendo consumo energetico, costi di gestione e impatto ambientale.
Anche questo modello è dotato di radiocomando per la totale gestione da remoto e di alimentazione ibrida (diesel/elettrica) o totalmente elettrica. Nel caso specifico, il motore diesel è un FPT F36 Stage V da 105 kW, l'alternatore è MeccAlte 165 kVA. Si ricorda, inoltre, che tutti i Centauro possono funzionare anche con energie rinnovabili, come quella solare.
Abbiamo specificato che è di dimensioni ridotte, ecco quanto: in modalità trasporto è lungo 10 m, è largo 3,10 m e alto 2,35 m; i numeri sono gli stessi anche in modalità operativa, a eccezione della larghezza che misura 3,50 m. La tramoggia del Centauro 75.25 ha una capacità di 1.60 m3, è lunga 2,80 m e larga 2 m.
È equipaggiato del trituratore FTR 750 con la bocca da 750 x 900 mm e dal vaglio CVV025 da un piano vagliante e da una superficie di 2.500x1.000 mm.
Mentre per quanto riguarda i nastri, quello primario ha una larghezza di 600 mm, quello per il materiale grosso di 500 mm e, ancora, quello per il materiale fino di 800 mm. Tutte queste componenti determinano una produttività di 100 t/h.
Il profilo tecnico del "Centaurino"
Qui di seguito le peculiarità del Centauro più piccolo, le stesse degli altri modelli.
• Programmi automatici per la triturazione di materiali differenti.
• Capacità di trattare materiali bagnati.
• Unico gruppo elettrogeno per l'alimentazione di tutte le componenti.
• Basso consumo.
• Progettato per il trasporto in forma compatta.
• Alta resistenza all'usura.
• Capacità di fornire energia elettrica.
• Ridotte emissioni e basso inquinamento acustico.
• Capacità di recuperare il 100% dell'asfalto.
entre tra gli optional disponibili, ricordiamo, le sovrasponde, il quadro di switch, il GPS, il sistema di pesatura, la pompa di carico gasolio, l'ingrassaggio automatico e l'impianto di abbattimento polveri.
Infine, come per tutti i modelli della gamma Centauro, Cams ha prestato molta attenzione alla forma, che però non è mai fine a se stessa; è una forma che si fa sostanza. Così anche il Centauro 75.25 sfoggia un logo tutto suo, pensato e disegnato dallo street artist e illustratore Emanuele Battarra, in arte burla22. Si tratta di una vera e propria illustrazione che racconta la personalità della macchina, una nuova modalità di concepire la grafica di prodotto, allontanandosi dalla tradizionale comunicazione istituzionale.
Il Centauro più piccolo trova casa a Siena
L'esemplare al lavoro in provincia di Siena è il primo venduto dopo la presentazione in fiera. Come anticipato, è stato acquistato da Ruffoli, evoluzione della ditta individuale Ruffoli Agostino di Ruffoli Mario Florio, presente e ben radicata nel territorio già dagli anni Sessanta.
La nuova gestione, guidata da Alessandro Sorri insieme ai soci, ne ha proseguito la storia con l'obiettivo di migliorarsi ulteriormente tramite un parco macchine che strizza l'occhio all'innovazione, così come dimostra anche l'acquisto del Centauro. Specializzata nella costruzione di infrastrutture (dalle strade agli acquedotti) e in lavori edili e stradali, dispone di un impianto di produzione del conglomerato bituminoso e di una piattaforma per il recupero di materiali misti provenienti dall'attività di demolizione e per il recupero del conglomerato bituminoso scarificato. Proprio qui è al lavoro il Centauro 75.25, lungo la strada statale che collega Siena e Grosseto. Ed è all'opera su entrambi i fronti, lavorando sia inerti di risulta dalle demolizioni, sia fresato d'asfalto. Tra l'altro, lo fa utilizzando esclusivamente energia elettrica.
Il motore diesel viene azionato solamente per mettere in moto i cingoli, per spostare l'impianto da un'area all'altra del sito.
La gamma Centauro di Cams
Come i leggendari centauri della mitologia greca, nati dall'incontro tra forza istintiva e intelligenza razionale, gli impianti Centauro di CAMS incarnano una doppia natura: potenza e controllo, energia e precisione. Così come le creature mitiche univano la forza selvaggia del cavallo alla saggezza dell'uomo, le macchine della Serie Centauro fondono in un unico corpo trituratore, vaglio e deferizzatore magnetico, offrendo una soluzione compatta e versatile capace di affrontare anche i materiali più ostici.
Oggi i Centauro sono cinque: oltre al 75.25 appena illustrato, il 100.32 con una produzione di 120 t/h, l'L120.56 da 180 t/h, l'L120.56 APR e l'XL 150.69 APR. L'acronimo APR significa Asphalt Pavement Recycler e indica la capacità della macchina di recuperare il 100% dell'asfalto, ossia di tutto il materiale rimosso, fresato e placche, preservandone il contenuto di bitume originale.
Rispetto al Centauro tradizionale, ideato per il riciclaggio di materiali diversi dall'asfalto, la versione APR è contraddistinta dalla presenza del trituratore secondario che, lavorando a bassi giri, disgrega il materiale senza alterarne la curva granulometrica.
Non si verifica frantumazione, ma un vero e proprio processo di disgregazione che permette la separazione ottimale del bitume dall'inerte.
Il risultato è una migliore classificazione del prodotto finito e il recupero totale del materiale: un trituratore che gira velocemente non consente di recuperare tutto perché gran parte del volume è occupato dal filler, che rischia anche di intasare il filtro e i tamburi.
La tecnologia del Centauro APR, invece, girando lentamente produce un materiale pulito, non danneggia l'impianto e consuma decisamente meno.
Tra gli altri aspetti positivi: la capacità di trattare anche materiale umido; l'opportunità di usare lubrificanti biodegradabili; le emissioni acustiche e polverose certificate minime; i consumi ridotti e la possibilità di fornire energia elettrica.