In occasione dell'evento veronese abbiamo rivolto qualche domanda a Simone Piva, Responsabile Mercato Italia Trevi Benne e a Paolo de Giuli, Area Manager Trevi Benne Triveneto
Samoter l'ormai tradizionale appuntamento triennale e importante momento di confronto, svoltosi a Verona, è stata l'occasione di fare il punto della situazione sul mercato e sulle prospettive future. Com'è andata?
Simone Piva: Il risultato di Samoter 2017 è da ritenersi secondo il mio punto di vista assolutamente positivo; sensazione supportata dall'affluenza e partecipazione dei nostri clienti ma soprattutto dallo spirito positivo e propositivo riscontrato.
Paolo de Giuli: è andata bene, oltre ogni più rosea aspettativa. L'affluenza è stata ottima sin dal primo giorno. Clienti curiosi ed interessati ci hanno fatto trascorrere quattro intensissimi giorni. Forse è venuto il momento di non menzionare più la parola crisi; la situazione economica attuale del nostro settore, rispetto a dieci anni fa, si è di molto ridimensionata. Chiaro appare che non torneranno più i numeri in Italia di un tempo. Forse erano quelli i numeri dopati. Da noi si dice che una volta toccato il fondo si inizia a scavare, ed è uno slogan perfetto per il nostro settore! In questo primo trimestre noto "alti e bassi di interesse importanti" ma per quanto ci riguarda, attualmente il nostro carico di ordini è veramente importante.
Una visione di Gruppo non solo italiana, perché Trevi Benne è presente in Europa con una forte rete di distributori. Com'è la situazione attuale sul mercato europeo?
Simone Piva: siamo globalmente soddisfatti dei risultati ottenuti soprattutto negli ultimi due anni di fatturazione, record per l'azienda. Da sottolineare i segnali positivi che arrivano da Italia, Francia e Spagna, mentre per il resto dei paesi direi bene la zona centrale, leggermente in calo il nord e l'est europeo, relativi anche ai problemi con il mercato russo.
Paolo de Giuli: non occupandomi direttamente del mercato europeo in azienda non ho una visione completa e dettagliata del mercato non domestico. Il fatto che ancora il fatturato di Trevi Benne sia per l'80% legato all'estero certifica che il lavoro dei nostri distributori, la bontà del prodotto, la professionalità del servizio ci viene ogni anno riconosciuta dall'utilizzatore straniero.
Quali progetti ha Trevi Benne Italia per la fine 2017 e in prospettiva?
Simone Piva: Si è deciso di investire ulteriormente in personale commerciale sul mercato italiano e questo è un segnale importante, mentre per il resto direi la costante ricerca di migliorare sia a livello tecnico con la presentazione di nuovi modelli aggiornati sia a livello commerciale per rendere la nostra rete distributiva sempre più preparata e professionale.
Paolo de Giuli: grazie a nuove ed innovative attrezzature, forti del trend positivo dei nostri ultimi tre anni, anche per il 2017 ci aspettiamo di consolidare e se possibile incrementare un già discreto fatturato Italia. Al momento potremmo essere penalizzati da tempi di evasioni ordini non proprio celeri. Il cliente del mercato domestico, a differenza di clienti di altre nazioni, non è in grado di pianificare il proprio lavoro e di conseguenza investimenti ed acquisti. Spesso non per propria colpa. Stiamo investendo in risorse umane ed un ampliamento importante del sito produttivo. Quindi prospettive positive ed ottimistiche, anche per il mercato Italia!