Dopo aver avviato il suo primo impianto in Korea del Sud agli inizi dell'estate, il gruppo Panizzolo si prepara ad inviare, nei prossimi mesi, un impianto Flex 1000 Mobile nella Repubblica Popolare Cinese. Ed il Sol Levante sarà il prossimo obiettivo
L'incredibile flessibilità, la facilità di movimentazione, la semplicità di avviamento e di gestione dell'impianto sono stati i motivi che hanno spinto le aziende orientali ad optare per i macchinari dell'azienda padovana.
È quindi nelle parole dei responsabili commerciali per l'Italia e per l'estero, già anche soci della Panizzolo Recycling Systems, che vorremmo trovare le ragioni di questo apprezzamento anche da parte di clienti così distanti, che scelgono di dare fiducia ad un'azienda giovane ma già così dinamica e proiettata nel futuro.
Paolo Pesce, responsabile commerciale estero: "Rispetto a quando ho iniziato il mio percorso in questo settore, sono avvenuti cambiamenti epocali. Una volta l'investimento richiesto all'azienda che trattava rifiuti poteva essere affrontato con una certa tranquillità, mentre adesso non è più così. Stiamo uscendo da una crisi che è stata fatale per molti attori del mercato internazionale, i margini si sono ridotti di conseguenza, e tutto il processo di costruzione e composizione dell'impianto ora deve essere fatto in un'ottica di gestione attenta ed oculata. In questo scenario si inserisce la nostra gamma prodotti. Macchine capaci di produzioni alte a costi di gestione ridotti. Macchine ed impianti che permettono di lavorare più materiali con semplici accorgimenti. Macchine che richiedono una formazione minima, e che, soprattutto, possono essere movimentate senza troppi problemi".
Simone Serafin, responsabile commerciale Italia: "Negli ultimi 20 anni, a livello nazionale si è assistito ad un incremento della percentuale di rifiuti recuperati secondo il principio della raccolta differenziata. Il tutto grazie ad un'aumentata sensibilità sia a livello statale, da parte di enti ed istituzioni, sia da parte dell'utente finale. Oltre a questo fenomeno, si è verificato un aumento ed un miglioramento generalizzato delle piattaforme di raccolta e trattamento dei rifiuti solidi urbani. Tutto ciò si è riflesso anche nel recupero dei rifiuti di imballaggio di acciaio.
L'avanzamento delle tecnologie ha permesso inoltre un maggiore e miglior recupero delle differenti componenti dei rifiuti, quali metalli, plastiche, vetro".
"I nostri clienti - Continua Pesce - vogliono lavorare i materiali più redditizi direttamente nel luogo dove poi saranno processati. È per questo che abbiamo perfezionato le performances delle nostre macchine specialmente con materiali come l'alluminio e i metalli da rifiuti solidi urbani e industriali. Chi usa la nostra macchina sa che risparmierà i costi di gestione di almeno un procedimento di pulizia. E sulle grosse quantità sono costi che si sentono".
"Dobbiamo molto alla tecnologia che utilizziamo" precisa Serafin. "Dal punto di vista delle innovazioni tecnologiche, nello specifico campo del recupero degli imballaggi di acciaio, il subentro nel mercato di nuovi impianti come i nostri, ha permesso un inimmaginabile miglioramento nella qualità del prodotto in uscita, che ora è pronto per essere acquistato direttamente dall'acciaieria o da altri operatori del mercato a seconda delle logiche commerciali, ma anche, oggi più che mai, di essere pronto per i criteri di Industria 4.0, con tutti i vantaggi operativi e fiscali che questo comporta".
"Mi piace pensare che i nostri clienti, specialmente quelli esteri, ci hanno scelto dopo una lunga ed accurata ricerca, con la calma e la precisione che distingue le culture come quella koreana, ad esempio. Chi sceglie Panizzolo sa che la sua scelta avrà conseguenze dirette non solo sul prodotto ma sul suo intero procedimento di lavorazione. È importante per noi essere pronti a soddisfare le richieste di un mercato in continua evoluzione, soprattutto perchè è da piccoli che si impara a diventare grandi. E sono sicuro che ce la faremo", conclude Paolo Pesce, mentre Serafin ricorda uno slogan tanto famoso quanto benaugurante: "Yes we can! Ma ‘can' come lattina, in inglese".