Prodotti da costruzione sostenibili

PNRR, PdR 88, Ecoprogettista! L'evoluzione è in atto.
Dal PNRR alla certificazione PdR 88 dei materiali, attraverso la certificazione dell'Ecoprogettista Esperto CAM PNRR DNSH


L'utilizzo nelle opere pubbliche dei materiali da costruzione conformi ai requisiti CAM (criteri minimi ambientali) è diventata una realtà ampiamente diffusa su tutto il territorio nazionale e non più limitata ad alcune aree geografiche, come era invece accaduto fino a qualche mese fa.

Le richieste da parte delle imprese di certificare i loro prodotti con la prassi di riferimento UNI PdR 88 ai fini della dimostrazione del possesso dei requisiti CAM sono aumentate considerevolmente, a causa della presa di coscienza della esigenza di adeguamento ai requisiti CAM da parte dei committenti. I tecnici delle Pubbliche Amministrazioni hanno infatti compreso che gestire la transizione ecologica senza un'adeguata preparazione potrebbe comportare una perdita dei finanziamenti del PNRR da parte delle stazioni appaltanti con successiva rivalsa nei loro confronti e con la possibilità di incorrere anche in sanzioni.


Un vero "BOOM"!

Ecco perché è partita la richiesta qualificata ed adeguatamente circostanziata di prodotti da costruzione sostenibili. La disponibilità di prodotti da costruzione cosiddetti "Green" è cresciuta notevolmente e molti produttori italiani, nonché tanti produttori stranieri, sono attualmente impegnati con importanti adeguamenti produttivi, in certi casi anche strutturali, al  fine di conformare i loro prodotti ai criteri ambientali minimi CAM. Materiali come cemento, calcestruzzo, acciaio, prefabbricati, laterizi, materiali isolanti, canalette drenanti e tanti altri prodotti da costruzione sono espressamente richiesti come conformi ai requisiti CAM  tanto nell'ultimo decreto del Ministero della Transizione Ecologica del 23 giugno 2022 (CAM edilizia) quanto in quello riguardante i requisiti per la fornitura e posa in opera dei prodotti per l'arredo urbano (Decreto 7 febbraio 2023).

Non vi è dubbio che un considerevole impulso sia attribuibile all'avvio a livello nazionale dei lavori ricompresi nel programma del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che prevede per la costruzione di nuovi edifici e per le ristrutturazione e riqualificazione di edifici residenziali e non residenziali l'impiego di materiali e componenti conformi ai CAM vigenti, tutto ciò al fine di rispettare il principio di non arrecare danno significativo all'ambiente (il cosiddetto principio del DNSH= Do Not Significantively Harm).


Quali sono i pericoli presenti?

Sono presenti sul mercato molti materiali in possesso di convalida di asserzione ambientale secondo la ISO 14021 convalidate da enti di certificazione "commerciali" che non hanno adeguatamente approfondito la provenienza dei componenti e quindi chi ha impiegato questi prodotti pensa di aver impiegato prodotti conformi ai CAM, pur avendo installato prodotti non rispondenti ai CAM.

Il monito che ne deriva: "Occorre fare attenzione a saper leggere e interpretare le certificazioni CAM!" Come? con un'adeguata preparazione! La figura professionale dell'ecoprogettista dimostra il possesso di queste competenze e previene impieghi impropri nell'installazione."


Il calcestruzzo è finalmente Green
A ben pensare, già dal 2017 la normativa sui CAM in edilizia prevedeva per le nuove costruzioni, le ristrutturazioni e le manutenzioni di edifici pubblici l'impiego di calcestruzzi con un contenuto di materiale riciclato e/o recuperato pari ad almeno il 5% in peso. Tuttavia fino a qualche mese fa risultava ancora difficile, se non addirittura impossibile, reperire tali prodotti sul mercato.

Probabilmente la principale ragione risiedeva nel fatto che tali obblighi quasi sempre non venivano menzionati nei bandi di gara per l'affidamento dei lavori pubblici, anche perché, comunque, le stazioni appaltanti e i RUP, nella maggior parte dei casi, ne ignoravano l'esistenza o semplicemente decidevano deliberatamente di non richiederli per semplificarsi la vita.

Ciò comportava diffidenza e scetticismo nei produttori di calcestruzzo; la tendenza era quella di sminuire o addirittura osteggiare tale approccio, forti ancora del fatto che, tutto sommato, non avevano mai ricevuto richieste concrete di forniture di prodotti  "Green".
Alcune aziende certificate da ABICert, soprattutto grazie alla spinta dei tecnici ABICert, avevano deciso di certificare delle linee di produzione di calcestruzzo CAM, anche con qualche difficoltà sotto il profilo tecnico, ma dopo anni tali produttori facevano ancora notare che non avevano ricevuto specifiche richieste, nonostante operassero tutte nel settore dei lavori pubblici. Ovviamente le certificazioni ai fini CAM faticavano a decollare. Nonostante tutto ABICert ottenne già nel 2020 l'accreditamento  presso ACCREDIA dello schema di certificazione secondo la UNI PdR 88 per rilasciare le certificazioni sul contenuto di materiale riciclato/recuperato o sottoprodotto in alternativa alle asserzioni ambientali auto-dichiarate rilasciate secondo la norma ISO 14021 (schema non accreditato che già allora si supponeva destinato a scomparire).

Passarono ancora un paio di anni in cui, nonostante il grande sforzo di promuovere la certificazione UNIPDR 88 presso i produttori, non erano presenti richieste da parte dei produttori, continuando a prevalere scetticismo e indifferenza.

Poi la svolta! Con la pubblicazione del nuovo decreto CAM edilizia nel giugno del 2022 con la quale veniva mandata in pensione l'asserzione ambientale auto-dichiarata secondo la norma ISO 14021 in favore della più autorevole e seria certificazione accreditata UNI PdR 88 e soprattutto con l'avvio dei lavori rientranti nel programma PNRR; le stazioni appaltanti e le direzioni lavori hanno iniziato a richiedere alle imprese di costruzione e ai produttori le certificazioni dimostranti il rispetto dei cosiddetti requisiti CAM e ai professionisti e alle imprese le certificazioni di Ecoprogettista attestanti le competenze dei professionisti in materia di sostenibilità.

Le richieste di certificazione a questo punto sono improvvisamente decollate e  un intero settore, quello del calcestruzzo e dei prefabbricati, si è messo in movimento per adeguarsi velocemente alle "nuove" esigenze del mercato "Green" e dell'economia circolare.


Difficoltà sotto il profilo tecnico ma tante opportunità

Superata giocoforza la diffidenza da parte dei produttori, era il momento di mettersi seriamente al lavoro e avviare le attività per poter disporre velocemente di prodotti da costruzione conformi ai Criteri Ambientali Minimi CAM.

Per i produttori di calcestruzzo e di prefabbricati, la limitazione principale era data dalla difficoltà di reperire sul mercato ingredienti tecnicamente idonei che potessero apportare quel contenuto minimo di materiale riciclato, recuperato o sottoprodotto nei loro prodotti.
Molti impianti di betonaggio presentavano limiti strutturali che non consentivano loro di aggiungere all'occorrenza un aggregato riciclato a quelli tradizionalmente utilizzati senza dover affrontare costosi e in molti casi proibitivi adeguamenti.

Chi produceva calcestruzzo impiegando già le ceneri volanti è risultato avvantaggiato ma ben presto, come per magia, hanno cominciato a comparire tanti materiali provenienti dal recupero dei rifiuti e da scarti di lavorazione, idonei alla produzione di calcestruzzi e prefabbricati che da una parte garantivano le medesime prestazioni e dall'altra conferivano l'ambìto requisito di conformità ai CAM.

I materiali "Green" da impiegare per la realizzazione di prodotti da costruzione conformi ai CAM hanno iniziato ad essere i protagonisti di seminari tecnici e convegni nelle principali fiere di settore come il SAIE, ECOMONDO e ASPHALTICA.

Gli impianti di recupero di rifiuti da costruzione e demolizione, che per lo più realizzavano aggregati riciclati per la realizzazione di sottofondi stradali e riempimenti attraverso la frantumazione di rifiuti misti da demolizione, hanno cominciato a specializzarsi nella selezione e avvio di linee dedicate di recupero di rifiuti più nobili, come ad esempio le traversine ferroviarie, i pali per le linee di trasmissione di energia elettrica,  il ballast e gli scarti di produzione e lavorazione della pietra ornamentale, per la produzione di aggregati riciclati per il confezionamento del calcestruzzo.

Molti stabilimenti di prefabbricazione hanno iniziato sapientemente a riutilizzare gli scarti delle loro produzioni che fino ad allora venivano avviati a recupero e gli stessi impianti di betonaggio hanno iniziato a valorizzare il calcestruzzo di ritorno delle autobetoniere.
Gli studi e le sperimentazioni condotte dalle università e dai laboratori specializzati si sono moltiplicati favorendo l'impiego dei più svariati materiali di recupero.

Oggi sono inoltre disponibili sul mercato nazionale diversi tipi di cemento che contengono oltre il 40% di materiale riciclato/recuperato o sottoprodotto, consentendo così di confezionare miscele di calcestruzzo e prefabbricati che soddisfano i requisiti CAM già con il solo contributo apportato dal cemento, senza la necessità di ulteriori apporti "Green" da parte di altri ingredienti come ad esempio gli aggregati riciclati o industriali.


La certificazione uni PdR 88: i punti di forza

Con la certificazione UNI PdR 88, ABICert sta rispondendo alle impellenti richieste del mercato che ha la necessità di avere a disposizione prodotti da costruzione da impiegare nelle opere pubbliche sostenibili e che rispettino i requisiti CAM.

Si tratta principalmente di forniture di calcestruzzo e prefabbricati; ma anche di manufatti in calcestruzzo quali pozzetti, tubi, cordoli e vasche, arredi urbani e pavimentazioni, i quali devono tutti contenere almeno il 5% in peso di materiale riciclato/recuperato e/o sottoprodotto.

Anche le fornaci devono garantire nei loro laterizi per muratura e solai almeno il 15% in peso di materiale riciclato/recuperato e/o sottoprodotto e il 7,5% se impiegati per coperture, pavimenti e muratura a faccia vista.

Con la UNI PdR 88 le aziende riescono a certificare in maniera snella e con costi assolutamente sostenibili il contenuto di materiale riciclato riciclato/recuperato e/o sottoprodotto dei loro prodotti attraverso un semplice bilancio di massa e senza doversi addentrare in complicati, onerosi, e lunghi modelli di calcolo previsti in altre certificazioni come ad esempio l'EPD che non appare in questo momento storico la risposta adeguata alle attuali richieste del mercato.

La certificazione UNI PdR 88 garantisce la tracciabilità dei materiali in tutta la filiera produttiva dal momento che ogni ingrediente che contribuisce alla determinazione del contenuto di materiale riciclato/recuperato e/o sottoprodotto nei prodotti deve essere verificato e in possesso di idonee certificazioni rilasciate da enti accreditati, cosa che non era sempre garantita con l'asserzione ambientale auto-dichiarata (questo era il vero tallone di Achille della ISO 14021, sul quale diversi produttori hanno equivocato!).

In tanti casi è stato possibile certificare in tempi brevi sia i produttori, sia i loro fornitori, attivando in modo rigoroso l'adeguamento ai criteri ambientali dell'intera filiera in tempi estremamente ridotti, dunque un servizio alla collettività affinché induca gli operatori ad adeguarsi, senza stravolgimenti, ma in modo progressivo e credibile, evitando le rivoluzioni, ma attuando percorsi di crescita progressiva e soprattutto consapevole da parte di tutti gli operatori, compresi i professionisti incaricati del controllo.

Già immediatamente a valle della pubblicazione del Decreto CAM del 2017 ABICert aveva sviluppato un progetto di ricerca volto a impostare un congruo schema di certificazione per dimostrare le competenze dei tecnici che sia nella fase di progettazione, che nella fase operativa di cantierizzazione, che nella successiva fase di rendicontazione delle spese, potessero impostare prima i processi di costruzione e di selezione dei materiali, e poi rendicontare, in conformità sia ai decreti CAM, che ai principi ispiratori del DNSH.

Da quando è partito il PNRR molti tecnici si stanno formando nel campo della sostenibilità nelle costruzioni e una sempre maggiore quantità di ingegneri, architetti, geologi, geometri, agronomi, chimici, stanno mettendo a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni e dei privati coinvolti in investimenti gestiti nell'ambito del Superbonus, le proprie competenze per garantire il rispetto dei principi di sostenibilità che sono alla base degli investimenti.

La figura professionale dell'Ecoprogettista Esperto CAM PNRR DNSH sviluppata da ABICert è ormai uno strumento concreto per prevenire mancate liquidazioni e contenziosi in tali ambiti.  Rappresenta una sicurezza per i committenti pubblici e privati, per evitare di trovarsi a dover rincorrere un progettista che non abbia tenuto conto dei principi ispiratori del PNRR o dei Decreti inerenti i bonus fiscali, o un'impresa che non abbia adempiuto a quanto previsto in progetto o un fornitore che abbia dichiarato impropriamente un prodotto conforme ai CAM. Da sempre la cultura previene contenziosi, in questo caso, una pubblica amministrazione che ottemperi a quanto previsto al par. 2.7.1 del decreto CAM 2022, affidando la progettazione e direzione lavori a un professionista certificato da un ente accreditato in conformità alla norma ISO 17024, che ottemperi quanto previsto al punto 3.1.1 del decreto CAM 2022, assegnando la esecuzione dei lavori a un'impresa che dispone di tecnici  di cantiere competenti in materia di sostenibilità ambientale sia dei processi di cantiere, che dei prodotti da impiegare in cantiere, un Responsabile Unico del Progetto (non più del Procedimento) all'interno della funzione gare e appalti in conformità a quanto previsto all'interno del recente decreto 36/2023, che abbia competenze in materia di sostenibilità ambientale, sono tutte azioni volte a prevenire la restituzione del denaro ai finanziatori, come spesso capitato in passato a causa della superficialità "finanziaria" di qualche tecnico presente all'interno della committenza. Una ventata di innovazione si sta esprimendo all'interno delle stazioni appaltanti che, desiderose di aggiornarsi, stanno percorrendo i canali della sostenibilità quale chiave di lettura della innovazione all'interno della pubblica amministrazione, dando una consapevole spinta all'adeguamento degli altri operatori del settore, come imprese e produttori, che fino a qualche mese fa, non si erano mossi, non cogliendo adeguati segnali dal mercato.

Adesso i segnali che provengono dalla Pubblica amministrazione sembrano chiari, e la filiera tutta si sta concretamente attivando per attuare una concreta e competente sostenibilità!
I tecnici ABICert sono a disposizione per fornire gratis informazioni a riguardo per favorire l'aggiornamento dei tecnici . www.abicert.it. www.ecoprogettista.it e per valutare preliminarmente e senza impegno la fattibilità della certificazione secondo la UNIPdR 88 dei svariati prodotti da costruzione.


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