La Regione, dopo l'approvazione nel maggio scorso del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, ha messo in campo numerosi strumenti per favorire una gestione ambientale corretta e sostenibile dei rifiuti e dare impulso allo sviluppo economico dei relativi settori imprenditoriali
Le nuove indicazioni della Commissione Europea promuovono l'adozione di un'economia circolare, un modello di economia che pone al centro la sostenibilità del sistema, in cui i rifiuti sono ridotti al minimo e si utilizzano quante meno risorse possibili. Il settore delle costruzioni si presta particolarmente bene a questo tipo di economia in quanto i rifiuti prodotti, i cosiddetti "rifiuti da costruzione e demolizione" (C&DW), possono essere riciclati, tramite opportuno trattamento, con ottimi risultati e re-immessi sul mercato come nuovi prodotti da costruzione.
La crescente attenzione della Comunità Europea verso questo settore ha stimolato nel tempo l'attenzione per questa filiera di rifiuti. La Direttiva europea 98/2008/CE, Direttiva Quadro sui Rifiuti, ha introdotto due elementi importanti:
1) la definizione di un target di recupero dei rifiuti inerti pari al 70% da raggiungere entro il 2020;
2) l'introduzione del concetto di End of Waste.
Nella comunicazione del 2 dicembre 2016 "L'anello mancante - Piano d'azione dell'Unione Europea per l'economia circolare" la commissione europea conferma l'intenzione di intraprendere una serie di azioni volte a garantire il recupero delle risorse di valore e un'adeguata gestione dei rifiuti in questo settore, nonché ad agevolare la valutazione delle prestazioni ambientali degli edifici.
In Regione Emilia-Romagna, seppure registrandosi le complessità specifiche del settore, si è avviato un percorso di studio e analisi dello stato di fatto al fine di accelerare, nel confronto con il sistema delle imprese, un percorso di superamento degli ostacoli e di stimolo per l'intero settore.
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti "Il Progetto per la valorizzazione dei rifiuti inerti in Emilia-Romagna (2014)"
La Regione ha approvato nel maggio scorso il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti: tra i numerosi strumenti messi in campo per favorire una gestione ambientale corretta e sostenibile dei rifiuti e dare impulso allo sviluppo economico dei relativi settori imprenditoriali, il Piano promuove la concertazione con i soggetti coinvolti in specifiche filiere di rifiuti e con gli enti a vario titolo interessati, attraverso la definizione di tavoli di lavoro e l'eventuale sottoscrizione di accordi volontari.
Una delle filiere individuate per lo sviluppo di un progetto dedicato è quella dei rifiuti derivanti dalle attività di Costruzione e Demolizione che rappresentano in termini quantitativi una parte consistente dei rifiuti speciali prodotti sul territorio regionale.
Nell'ambito del monitoraggio annuale della gestione dei rifiuti la regione ha rivolto da alcuni anni una particolare attenzione al tema dei rifiuti inerti e nel 2014 ha avviato uno specifico progetto, che in coerenza con le finalità del Piano, mira a:
• approfondire la conoscenza del settore e favorire la corretta applicazione della normativa sul recupero dei rifiuti inerti e sull'utilizzo dei riciclati;
• definire azioni e strumenti per regolamentare e diffondere una gestione dei rifiuti inerti che garantisca contestualmente tutela dell'ambiente ed elevate prestazioni tecniche dei materiali prodotti;
• favorire l'impiego degli inerti riciclati per le diverse tipologie di opere in funzione delle caratteristiche prestazionali, con riferimento anche all'ambito dei lavori pubblici (acquisti verdi).
La prima fase del progetto ha riguardato un approfondimento della conoscenza del settore attraverso la somministrazione di un apposito questionario sia ai gestori degli impianti di recupero che ai produttori di inerti naturali e ai produttori di materiali per le costruzioni.
A conclusione della prima fase del progetto è stato realizzato il report "PROGETTO PER LA VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI INERTI IN EMILIA-ROMAGNA: elementi per la conoscenza della gestione dei rifiuti speciali inerti da costruzione e demolizione". Di seguito alcune indicazioni sugli esiti delle analisi e delle elaborazioni condotte e le ipotesi di future iniziative da intraprendere in collaborazione con le parti interessate per promuovere l'utilizzo degli inerti riciclati in particolare nelle opere pubbliche.
L'indagine in sintesi ha evidenziato i seguenti risultati:
• I dati disponibili evidenziano che le operazioni di recupero dei rifiuti sono consistenti. Sulla base delle stime applicabili si ritiene che l'obiettivo di recupero comunitario, oggi fissato nel 70%, sia ampiamente raggiunto. L'assenza di strumenti di misura comuni riconosciuti e validati rende assai difficoltosa la quantificazione dei materiali in gioco alle diverse scale territoriali di riferimento. Il confronto dei dati e le valutazioni di merito sono spesso inficiati proprio dall'adozione di differenti metodologie di calcolo.
• La distribuzione e la localizzazione degli impianti di recupero e trattamento sul territorio regionale favoriscono una bassa movimentazione dei rifiuti. L'attività dei gestori degli impianti di recupero e trattamento è radicata nel comparto delle costruzioni e strettamente interconnessa con le filiere di provenienza dei rifiuti e di destinazione dei materiali.
• In merito al livello prestazionale degli aggregati riciclati prodotti, si rileva che la grande massa di rifiuti recuperati è destinata a impieghi dove prevale il volume rispetto alle caratteristiche tecniche possedute. Lo standard qualitativo dei prodotti è oggi fortemente condizionato dai seguenti fattori: caratteristiche merceologiche dei rifiuti e livello tecnologico degli impianti di recupero. In merito alla composizione dei rifiuti conferiti agli impianti si è rilevato che la quota prevalente è di misti provenienti da demolizioni non selettive, pertanto il tema della demolizione deve essere affrontato già nel momento della costruzione con lo sviluppo delle conoscenze a copertura dell'intero ciclo di vita dei materiali utilizzati, soprattutto nella fase del loro recupero.
• Il livello tecnologico riscontrato negli impianti di recupero e trattamento dei rifiuti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione è adeguato per la produzione delle attuali tipologie di prodotti riciclati. La criticità rilevata necessita di un approccio complesso in ordine alla cultura della progettazione riferita all'intero ciclo di vita dell'opera, da un lato, ed al miglioramento delle infrastrutture esistenti con impegno straordinario di risorse, dall'altro.
• Attualmente la scelta dei prodotti in base alla loro origine (naturali o riciclati) non è regolata, ma viene demandata alla discrezionalità della Stazione appaltante (Ente pubblico e Soggetto privato) e del Progettista. Le procedure di acquisto verde non sono implementate e le principali cause di inadempienza rispetto a quanto definito a scala nazionale e regionale sono da ricondurre ad un basso livello delle conoscenze degli operatori e alla mancanza di strumenti operativi per individuare correttamente i prodotti e quantificare le quote di acquisto. Nello specifico degli strumenti operativi si è rilevato che nel territorio regionale non sono diffusi riferimenti ufficiali relativi ai prodotti riciclati, sia per la fornitura dei materiali che per le lavorazioni. L'assenza di Capitolati speciali d'appalto e di Elenchi prezzi relativi ai materiali riciclati ed ai prodotti di impiego lascia spazio alla proliferazione di prodotti dalle caratteristiche differenti, sebbene conformi alle norme tecniche e di idoneità, ed a quantificazioni economiche soggettive. A livello regionale manca inoltre la definizione di criteri ambientali specifici da applicare nelle procedure di acquisto verde degli aggregati. La criticità rilevata necessita quindi dell'adozione di strumenti operativi correlati con la normativa tecnica di settore e con gli adempimenti previsti per l'attuazione delle procedure di acquisto verde (GPP).
I dati regionali
I rifiuti da costruzione e demolizione sono i rifiuti provenienti in massima parte dal settore delle costruzioni, che fanno un uso intenso delle risorse naturali generando forti impatti sul territorio e un progressivo impoverimento della materia prima, che non è illimitata. Il problema può essere in parte contenuto mediante l'uso razionale e disciplinato delle materie disponibili e l'incentivazione del recupero dei rifiuti prodotti.
Su scala europea i rifiuti da costruzione e demolizione rappresentano il 33% del totale dei rifiuti speciali prodotti, percentuale in linea con quanto si verifica a livello nazionale dove proprio il 33% dei rifiuti speciali è attribuibile al settore delle costruzioni e demolizioni.
Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 15 del n. 2/2017 di Recycling...continua a leggere