Roma, la capitale del riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione

20 anni di attività imprenditoriale e associativa di settore


Le buone pratiche non fanno notizia
Ad un recente incontro con un candidato Sindaco al Comune di Roma, ho presentato la situazione romana del recupero degli scarti edili, al fine di approfondirne le specifiche criticità. Dopo una breve presentazione, il politico mi ha guardato con aria sorpresa e mi è ha chiesto: ‘Ma allora a Roma si ricicla?'. Al mio assenso, il suo interesse per l'argomento è immediatamente calato ed è passato al prossimo argomento.
è così: le buone pratiche non fanno notizia! Si parla di modelli quali l'economia circolare e zero waste, ma la strada per arrivarci è densa di ostacoli e spesso è mediaticamente più accattivante lo scandalo che la notizia positiva.


Essere positivi è la chiave per il successo
Devo dire di essere rimasto molto colpito quando l'editore di Edizioni PEI mi ha convocato nel suo ufficio di Parma, proponendomi di scrivere una serie di articoli su degli esempi di successo nel campo del riciclaggio dei rifiuti inerti.
Proposta coincisa temporalmente con un'altra analoga da parte di Legambiente, per il Forum 2016 a Roma, ove è stato chiesto ad ANPAR di portare alcune delle best practices del settore.
In entrambi i casi mi è stato proposto di illustrare delle storie positive in tema di riciclaggio, che dimostrino una volta per tutte che in Italia gli scarti edili si riciclano e i materiali prodotti vengono impiegati con successo in importanti opere pubbliche e private.


Roma, un esempio di buone pratiche nel riciclaggio degli scarti edili
Il primo esempio che ho sentito doveroso descrivere è la città in cui ho la fortuna di vivere e lavorare da quasi 15 anni: Roma, che, all'insaputa di molti, è la capitale del riciclaggio degli scarti edili.
L'Area Metropolitana di Roma è dotata di un avanzato sistema impiantisco, che conta oggi 15 impianti di riciclaggio autorizzati e una capacità di recupero di oltre 2 milioni di tonnellate/anno.
Tutti gli impianti producono aggregati riciclati di alta qualità, marcati CE con sistema 2+, che vengono impiegati nell'edilizia pubblica e privata sia come materiali aridi per la costruzione di strade e piazzali, sia per il confezionamento di calcestruzzi non strutturali.
Nel Comune di Roma si riciclano circa 1.000.000 di tonnellate di scarti edili all'anno. Il tasso di riciclaggio è di oltre il 95% e le discariche per inerti autorizzate presenti sul territorio comunale ricevono principalmente terre non recuperabili.
Negli ultimi 10 anni sono stati riciclati a Roma oltre 5 milioni di tonnellate di scarti edili. Tra i principali cantieri forniti dagli impianti di riciclaggio della Capitale si annoverano la nuova Fiera di Roma, il Parcheggio Lunga Sosta dell'Aeroporto di Fiumicino, l'Outlet di Castel Romano.


Il coordinamento degli imprenditori di settore: un elemento fondamentale per la riuscita dei progetti
Da molti anni Roma gode di una delle più attive classi imprenditoriali di settore nel panorama nazionale.
Molte di queste imprese nascono dal settore estrattivo e hanno affiancato ad impianti per la lavorazione di materie prime naturali, impianti di riciclaggio di scarti edili, potendo proporre ai propri clienti entrambe le tipologie di materiale: naturale o riciclato, a riprova che la contrapposizione tra questi materiali è spesso molto meno diffusa di quello che si possa pensare.
Gli imprenditori del settore, seppur in una logica di concorrenza sul mercato, hanno ritenuto fondamentale riunirsi in organizzazioni di categoria portatrici di interessi comuni con il fine di combattere il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti edili sul territorio e promuovere la vendita dei prodotti di riciclo.
Oggi questo coordinamento, per quanto concerne il recupero di materia, è sotto ANPAR che sta promuovendo e perseguendo delle iniziative molto decise di confronto e collaborazione con l'Amministrazione Comunale.
Le strutture organizzative presenti oggi a Roma sono il risultato di 20 anni di iniziative che le imprese di questo settore hanno messo in atto e che è utile ricordare per meglio comprendere il percorso che ha consentito di giungere allo stato attuale.


L'accordo AMA-Ascomed (magazzini edili)-RIME 1 (1995) per la raccolta e l'avvio a recupero dei rifiuti inerti
Già nel 1995 venne sottoscritto un primo storico accordo tra AMA spa, municipalizzata del Comune di Roma, Ascomed, associazione dei magazzini edili e RIME 1 srl, principale impianto di riciclaggio della città, per la realizzazione di centri di raccolta e avvio a recupero degli scarti edili localizzati all'interno dei magazzini stessi. Questo protocollo rimase in vigore sino al 1999, quando successivamente all'emanazione del Decreto ‘Ronchi' furono imposte delle diverse prescrizioni al rilascio delle autorizzazioni allo stoccaggio, bloccando di fatto l'attività.

Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 14 del n. 3/2016 di Recycling...continua a leggere