L'impianto di depurazione di Robecco sul Naviglio (MI), gestito da CAP Evolution, grazie ad un investimento di 150.000 euro in turbine di ultima generazione, ha ricevuto l'autorizzazione ad aumentare la capacità di ricezione dei rifiuti liquidi agroalimentari di quasi 6 volte. Efficientamento, maggiore produzione energetica e sostegno alle realtà del territorio sono solo alcuni dei benefici di questo importante incremento
Gli impianti di depurazione delle acque reflue giocano un ruolo essenziale nella protezione della salute pubblica e nella salvaguardia dell'ambiente tanto da poter essere considerati un esempio concreto delle potenzialità dell'economia circolare.
L'economia circolare si fonda sull'idea che i materiali e le risorse debbano essere continuamente riutilizzati e riciclati, in un processo virtuoso continuo.
Cap Evolution, la nuova società di Gruppo CAP che opera nei settori Waste, Wastewater ed Energy, si occupa della gestione dei 40 impianti di depurazione del Gruppo, vere e proprie bioraffinerie dove, oltre al trattamento delle acque reflue, avviene la valorizzazione degli scarti. Basti pensare, ad esempio, che dai fanghi in particolare è possibile ottenere materiali come: fertilizzanti, cellulosa, minerali, bioplastiche e biometano.
Fiore all'occhiello del Gruppo è sicuramente l'impianto di Robecco sul Naviglio, un impianto di depurazione di tipo biologico a ciclo continuo che serve attualmente 27 Comuni dell'area occidentale milanese, rivolta verso il fiume Ticino.
All'interno dell'impianto di Robecco sul Naviglio vengono trattati gli scarti provenienti dalle fosse settiche, il materiale della pulizia di fognature e caditoie stradali, i fanghi liquidi e i rifiuti da dissabbiamento provenienti da altri impianti.
Questi ultimi, dopo una prima classificazione, subiscono un processo di lavaggio e disinfezione per poi essere recuperati. Inoltre, oltre al recupero delle sabbie come materiale End of Waste, è attiva una linea per il trattamento di rifiuti liquidi biodegradabili e per il recupero energetico tramite 2 microturbine.
Questo impianto ha oggi aumentato la propria capacità di ricezione dei rifiuti liquidi e agroalimentari, passando da 4.800 a 27.000 tonnellate, un incremento significativo, risultato di un investimento di 150.000 euro per l'installazione di nuove turbine di ultima generazione.
Questo investimento ha permesso non solo di aumentare la quantità di frazione liquida da trattare, ma anche di ridurre il consumo energetico e ricavare energia da biogas. L'obiettivo è passare dall'attuale 6% al 10% di energia autoprodotta rispetto all'energia consumata dall'impianto.
Non solo efficientamento e produttività energetica ma anche supporto alle realtà del territorio, poiché attraverso questo upgrade, il polo impiantistico di Robecco sul Naviglio si conferma sempre di più al servizio delle imprese locali che possono così appoggiarsi a una struttura comoda e vicina per lo smaltimento dei propri residui liquidi agroalimentari, abbattendo costi e impatto sull'ambiente derivanti dal trasporto.
L'impianto di Robecco sul Naviglio è un perfetto esempio di economia circolare e rappresenta al meglio la direzione che CAP Evolution ha intrapreso nel panorama del Waste, Wastewater ed Energy.
Progetti dedicati alla gestione e il recupero dei rifiuti alimentari liquidi sono stati avviati anche negli impianti di Canegrate e San Giuliano, entrambi in provincia di Milano, con un piano che prevede di passare dalle attuali circa 30mila tonnellate a 200mila tonnellate autorizzate nel 2028 e l'avviamento al trattamento dei rifiuti liquidi presso l'impianto di Rozzano (MI) di oltre 107.000 tonnellate.
In foto: Michele Falcone, Direttore Generale di CAP Evolution