Alla Regione Piemonte assegnati dal Governo 6,8 milioni di euro su un totale nazionale di 105 per il ripristino e risanamento di aree pericolose e siti dismessi
"Parlare di ambiente equivale a costruire il futuro. Anche e soprattutto in Piemonte, la Regione in cui operiamo e in cui abbiamo saldamente posto le basi della nostra storia aziendale". Lo affermano convinti all'unisono i Fratelli Alberto, Davide e Luca Marazzato, terza generazione di imprenditori alla guida dell'omonima, affermata impresa di famiglia nata nel 1952 per volere del nonno Lucillo e cresciuta sotto la guida del figlio Carlo, a oggi il più grande collezionista europeo di camion d'epoca del Novecento.
"Grazie a una felice determinazione di fine 2020 dell'ex ministro dell'Ambiente Sergio Costa, l'Italia ha tenuto a battesimo il nuovo anno con un piano da 105 milioni di euro per sanificare la nazione contaminata da decenni in attesa di approfondite azioni di bonifica", esordiscono.
"Alla testa della classifica delle regioni più inquinate del Paese, così come ha altresì riportato nei mesi scorsi anche il ‘Corriere della Sera', è il Piemonte per il 4,3% del proprio territorio, corrispondente a circa 90mila ettari. Alla nostra regione il Governo centrale ha assegnato uno stanziamento pari a 6,8 milioni di euro riservati a 130 siti su un complesso di 1.780 censiti per la presenza di agenti contagianti, scorie, rifiuti e sostanze nocive. Aree oggetto di attenzione che si aggiungono ai cinque grandi contesti macro ambientali di interesse nazionale quali Balangero, Cengio, Casale Monferrato, Serravalle, Pieve Vergonte, tutti ancora in attesa del completamento degli interventi di risanamento", proseguono i manager, accogliendo e commentando positivamente la notizia che ribadisce la centralità, nei piani di sviluppo della nazione, del tema più che mai attuale e strategico del rispetto per l'ambiente.
"Bonifica è termine che fa rima con formazione, ricerca e sviluppo. Motivo per cui, dopo un anno di gestazione, mediante una felice partnership con il Politecnico di Torino, abbiamo tenuto a battesimo la piattaforma multidisciplinare a Villastellone, nell'hinterland del capoluogo piemontese, interamente dedicata al tema della generazione di nuove materie prime a partire dagli inerti e dagli scarti industriali, grazie un pool coeso e affiatato di professionisti titolati", specificano i Vertici del ‘Gruppo Marazzato'. "Questo al fine di dotarci internamente, insieme a un background consolidato nel tempo, e a un parco mezzi operativi moderno e sempre all'avanguardia, di tutti gli strumenti necessari a proseguire sul cammino intrapreso da ormai quasi settant'anni nel settore ecologico-ambientale: in un'ottica di costante evoluzione e attenzione ai cambiamenti in atto in un settore così ricco di continue e profonde trasformazioni".
Per poi osservare: "Abbiamo costruito un percorso coerente fatto di innovazione tecnologica che consente a ‘Marazzato' di qualificarsi sempre più quale affidabile partner di fiducia in tutta la filiera delle operations primarie e specifiche. Esse vanno dalle bonifiche a 360° di stabilimenti e centri produttivi dismessi e in attesa di riconversione, sino alla gestione, raccolta, smaltimento presso strutture proprie dell'intero ciclo di rifiuti industriali solidi e liquidi, come abbiamo fatto anche sul cantiere per la ricostruzione del nuovo viadotto autostradale di Genova. Incluso lo smaltimento sia civile che per l'impresa di amianto e F.A.V., le fibre artificiali vetrose che costituiscono ancora al momento attuale una componentistica inquinante e pericolosa per la salute in buona parte dell'edilizia pubblica e privata d'Italia".
Obiettivo Ambiente: nasce il ‘Centro Ricerca e Sviluppo Marazzato'
Ma c'è di più. Il ‘Gruppo Marazzato' cresce e apre a ricerca e sviluppo. Ha infatti inaugurato lo scorso novembre 2020 il Polo Tecnologico di Villastellone, nel Torinese, dedicato alla sperimentazione di soluzioni avanguardistiche sostenibili per mutare gli scarti industriali in materie prime "grazie a una preziosa convenzione stipulata con il Politecnico di Torino". Lo afferma Eleonora Longo, 26 anni, valente ingegnere novarese fresca di laurea scelta in qualità Coordinatore del Team targato ‘Marazzato' di professionisti competenti composto da Ivano Bosi, Amministratore Delegato di ‘Azzurra Srl', Società del ‘Gruppo' che gestisce l'impianto, la biologa Stefania De Pandis e l'ingegnere chimico Maurizio Anlero.
L'innovazione applicata all'ambiente costituisce uno dei capisaldi della mission del marchio dell'elefantino blu con il naso all'insù. "Aggiungendo, di fatto, così un nuovo tassello strategico in più alla crescita di un'impresa con settant'anni di esperienza nel settore ambientale, nonché insignita di tutte le più autorevoli certificazioni professionali, che dà giornalmente lavoro a 250 professionisti distribuiti su 8 sedi, potendo altresì contare su un ampio ed efficiente parco automezzi operativi di oltre 300 unità in continuo aggiornamento, di cui la maggior parte Euro 6", riprendono soddisfatti i Fratelli Marazzato.
Sin dal 2017, data della sua acquisizione, all'interno di questo sito d'eccellenza avanzato e tecnologico ‘Marazzato' "ha sempre più avvertito la necessità - rivela invece Ivano Bosi, Amministratore Delegato di ‘Azzurra Srl', Società del ‘Gruppo Marazzato' - di ampliare soluzioni impiantistiche sulla gestione rifiuti anche fuori dalla consueta e ordinaria amministrazione. Al tempo stesso l'idea di creare un centro di ricerca e sviluppo presso una porzione proprio dell'attuale stabilimento di ‘Azzurra', avrebbe fattualmente consentito la fornitura di un servizio migliore aggiuntivo anche all'amplissima clientela già fidelizzata: consentendole così la fruizione diretta di un know-how di competenze maturate nel tempo dalla struttura, e dell'esperienza di un'équipe di professionisti e tecnici di laboratorio in un'ottica di asseverazione della trasparenza legata al rispetto dell'ambiente".
Inoltre, disporre di un centro ricerche all'interno di una piattaforma polifunzionale di smaltimento consente di avere immediatamente a disposizione i rifiuti, la materia prima da sperimentare e trasformare, "abbattendo i costi, moltiplicando le opportunità di ricerca in loco e ottimizzando i tempi. Con in più la certezza di lavorare al sicuro in un contesto autorizzato e dotato di tutte le cautele e prescrizioni normative del caso, e in un regime di pieno rispetto e massima collaborazione con il territorio circostante e gli abitanti del luogo. Insieme ai tecnici di ‘Azzurra' abbiamo dato luogo al progetto di sviluppo impiantistico del trattamento chimico-fisico biologico raddoppiandone la portata: dagli iniziali 50mila metri cubi annui sino ai 105mila attuali quale volume complessivo di rifiuti trattati liquidi, pericolosi e non. E procedere così a vele spiegate con il traguardo ambito di fare della struttura un punto innovativo e di riferimento in Italia di materia di ‘Best Available Technologies', ovvero procedimenti ultra avanzati applicati al mondo dei rifiuti liquidi industriali", approfondisce invece Eleonora Longo.
Un obiettivo centrato grazie anche all'ausilio prezioso di abituali collaboratori esterni che ha permesso a ‘Marazzato' di mantenere invariato il medesimo footprint, pur a fronte di una maggiorata capacità operativa: ove per ‘footprint' propriamente detto s'intende l'impatto con il territorio circostante sia visivo che urbanistico.
"Abbiamo preso parte con entusiasmo e proattività ad alcuni significativi eventi che il Politecnico di Torino aveva intavolato per incontrare le aziende, e durante uno di essi abbiamo stabilito un contatto utile con il Dipartimento per il Trasferimento Tecnologico nella persona del Vice Rettore Giuliana Mattiazzo, altresì figura-chiave nel coordinamento fra tale Ente e le imprese interessate. Grazie alla Dottoressa Valeria Catanzaro siamo invece stati successivamente invitati a un workshop tematico dedicato alla condivisione dei progetti che il prestigioso ateneo mette a disposizione per le PMI", ricorda in ultima analisi il Coordinatore del ‘Centro Ricerche e Sviluppo'.
È così che sono state individuate intese comuni che hanno condotto entrambi in egual misura all'accordo condiviso. "Nel prossimo quinquennio - puntualizza fiduciosa ed entusiasta Eleonora Longo - investiremo principalmente su cinque fronti: realizzazione di geopolimeri a partire da fanghi di dragaggio, ottimizzazione dell'impianto di depurazione biologica di Villastellone, processi (bio)chimici sostenibili, recupero dei chemicals dai rifiuti, studio e approfondimento del Patent Landscape mondiale (innovation trend, technological ecosystem), pre-trattamenti di rifiuti liquidi durante il loro trasporto. I primi due sono progetti avviati, mentre gli altri seguiranno a ruota. Come sempre in perfetto stile ‘Marazzato": sintetizzando insieme e con armonia lavoro, coraggio e successo".