La demolizione del castello di carta

Tanningher Srl, azienda di Zagarolo (Roma), ha affrontato la demolizione dell'imponente struttura della storica tipografia Stilgrafica del quartiere romano Portonaccio adesso sottoposto a riqualificazione urbana 


Esiste una strada poco lontana dal centro di Roma dove un tempo si respirava l'odore inconfondibile della carta e dell'inchiostro, un luogo dove centinaia di artigiani e artisti lavoravano fianco a fianco. Stiamo parlando di Via Ignazio Pettinengo dove al numero civico 33 si ergeva imponente la struttura di quella che era la storica tipografia Stilgrafica del comune, punto di riferimento per enti pubblici, militari e utilizzata perfino dal Vaticano.
A soli 5 km dal Colosseo, questa area è ora al centro di un progetto di rigenerazione urbana che promette di trasformare il volto del quartiere. Per questo motivo Corner Stone Srl, azienda specializza in costruzioni con materiali bio edili, ha commissionato alla romana Tanningher il compito più arduo, ovvero quello di compiere il primo passo per la realizzazione di un ambizioso progetto green.

Il progetto "Pettinengo 33" infatti, prevede la demolizione della vecchia struttura ormai da tempo abbandonata e la successiva costruzione di un moderno edificio residenziale di sei piani, destinato ad ospitare 42 appartamenti, completi di posti auto e una superficie commerciale di circa 4.187 m². Questo intervento segue il protocollo "Condominio sette stelle", che garantisce standard elevati di qualità abitativa e offre un pacchetto di servizi condominiali innovativi.
Tornando alla demolizione dell'edificio ogni fase è stata eseguita con precisione e attenzione ai dettagli tecnici, in linea con le più avanzate pratiche di demolizione, ciò che contraddistingue Tanningher d'altronde è il frutto degli oltre cinquanta anni di esperienza nel campo. Garantendo sicurezza e semplicità anche nelle demolizioni più complesse, l'azienda non si limita a demolire, ma guarda al futuro con un forte senso di responsabilità, promuovendo pratiche sostenibili e innovativi processi di riciclo.
Con un volume di 20.000 metri cubi il fabbricato dell'ex tipografia si componeva nello specifico di due palazzine di cui una relativa al corpo uffici ed un'altra invece dedicata al reparto produzione. La prima si componeva di tre piani più un piano seminterrato, mentre la seconda da due piani ed uno seminterrato.

La prima fase ha riguardato lo "strip out", ossia la rimozione selettiva di materiali interni ed esterni non strutturali, quali arredamento, legno, ferro, carta e plastica. Si è trattato di un'operazione fondamentale per preparare l'edificio alla demolizione vera e propria. I materiali rimossi sono stati poi suddivisi per tipologia e destinati a impianti di smaltimento o recupero. L'intera operazione ha seguito protocolli rigorosi per la sicurezza, soprattutto per la gestione delle piccole quantità di amianto trovate a livello della guaina evitando così rischi per i lavoratori e per l'ambiente.

La fase successiva ha visto il taglio della struttura adiacente all'edificio di Radio Rock tramite l'utilizzo del filo diamantato, una tecnica che ha consentito di isolare l'edificio in demolizione dalla struttura circostante minimizzando in questo modo l'impatto su di essa e permettendo il proseguo indisturbato dell'attività.
Si è proceduto poi con la demolizione dell'intera struttura in cemento armato e muratura effettuata mediante l'impiego di escavatori di grande potenza, tra cui: CAT 340, CAT 325 e New Holland 245, un modello unico in Italia, ideato da Giuseppe Tanningher, fondatore dell'azienda in collaborazione con il concessionario Romana Diesel.

L'uso di questi escavatori ha permesso di abbattere progressivamente la struttura senza l'impiego di esplosivi, ciò risulta essere di fondamentale importanza per un intervento all'interno di un'area urbana densamente popolata. Gli escavatori, dotati di pinze idrauliche e martelli demolitori, hanno agito così sul cemento armato e sulle altre strutture portanti in modo graduale, permettendo al contempo un controllo accurato sulla caduta dei materiali.

Una volta demolita la struttura, il materiale inerte è stato caricato e trasportato verso un impianto di recupero. Questo processo è cruciale per ridurre l'impatto ambientale della demolizione, poiché la maggior parte dei materiali demoliti viene riciclata e riutilizzata, in linea con le norme europee in materia di gestione sostenibile dei rifiuti da costruzione e demolizione. È curioso sapere anche che alcune delle macerie derivate dalla demolizione verranno riutilizzate dalla Rai per la produzione di un nuovo film su Enzo Tortora, conferendo a quei materiali una seconda vita, questa volta come parte di scenografie che racconteranno nuove storie.
Fondamentale, visto anche il contesto urbano in cui è stata effettuata la demolizione, è stato l'utilizzo di lance e sistemi di abbattimento polveri, che hanno consentito di ridurre al minimo l'impatto ambientale e il disagio per i residenti.

Infine sono stati effettuati i lavori i livellamento dell'aerea che si prepara all'installazione delle nuove fondamenta.
I lavori iniziati il 4 Luglio sono stati portati a termine tra il 27 e il 28 Agosto, un risultato eccellente per Tanningher dovuto a una pianificazione meticolosa e a un'organizzazione impeccabile.  Secondo Claudia e Francesca Tanningher, le sorelle a guida dell'azienda, è questo il vero segreto per completare anche i progetti più complessi nei tempi previsti.

La demolizione dell'ex tipografia Stilgrafica rappresenta un esempio di eccellenza in termini di pianificazione e gestione delle demolizioni urbane. L'intervento, curato dall'azienda Tanningher, ha rispettato i criteri di sicurezza, precisione e sostenibilità, garantendo un impatto minimo sull'ambiente circostante e un riciclo elevato dei materiali demoliti. Grazie all'uso di macchinari all'avanguardia e tecnologie innovative, l'area è ora pronta per essere trasformata in un nuovo spazio residenziale, contribuendo così al processo di rigenerazione urbana di Roma.