L'azienda romana Tanningher si è occupata della demolizione dello storico ponte ciclopedonale che per oltre sessant'anni ha collegato un quadrante e l'altro del quartiere Pigneto a Roma. L'operazione è avvenuta sotto lo sguardo partecipe e commosso di tanti abitanti, testimoni dell'ultimo saluto al simbolo del quartiere
Immaginiamoci di passeggiare per le strade di uno dei più autentici quartieri di Roma, accerchiati da murales che raccontano storie di resistenza, musica, arte e politica. Il Pigneto è questo, un quartiere dall'anima popolare ma in costante trasformazione, da borgata operaia a uno dei centri più vivaci della Roma contemporanea. Qui convivono vecchie botteghe, studi di artisti e locali tra i più ricercati. Inoltre, grandi registi, tra cui Rossellini e Pasolini, lo scelsero come set per i loro i film catturando l'anima profonda di un quartiere che non si lascia definire facilmente.
Proprio in un contesto così dinamico e ricco di identità è andato in scena uno degli interventi infrastrutturali più importanti degli ultimi anni: la demolizione dello storico "ponticello" ciclopedonale, primo passo verso la realizzazione della nuova fermata ferroviaria del Pigneto e punto di partenza di un'ampia riqualificazione dell'area.
L'intervento, infatti, rientra nel programma di potenziamento del nodo ferroviario metropolitano romano promosso da RFI (Rete Ferroviaria Italiana), che mira a migliorare la mobilità intermodale in una delle aree più congestionate della Capitale. Il cuore dell'operazione è proprio la realizzazione della nuova fermata ferroviaria "Pigneto", che diventerà un nodo di scambio strategico tra le linee ferroviarie FL1 e FL3 e la Metro C. Un'opera attesa da anni, finanziata anche attraverso risorse del PNRR. Il nuovo spazio urbano prevede inoltre aree verdi, percorsi ciclopedonali, una piazza sospesa e parco giochi attrezzato.
Il "ponticello" ciclopedonale, oggetto della demolizione, costruito nei primi decenni del Novecento e situato tra via Prenestina e via Casilina, rappresentava da sempre l'unico collegamento diretto per i pedoni e i ciclisti tra i due lati del quartiere. Lungo 32,20 metri e largo quasi 5, era realizzato in muratura e tufo, con due campate ad arco che ne caratterizzavano la struttura architettonica.
Ad occuparsi dei lavori è stata l'azienda romana Tanningher che giocava in casa, abituata a muoversi tra le complessità urbanistiche e logistiche di Roma. Operare al Pigneto ha significato per Tanningher lavorare in un ambiente noto, con una conoscenza approfondita delle dinamiche locali, dei vincoli infrastrutturali e delle esigenze del territorio. Un vantaggio che si è tradotto in una gestione del cantiere puntuale e sicura.
I preparativi sono iniziati con largo anticipo già il 22 e il 23 Marzo, quando si è lavorato intensamente per predisporre l'accesso degli escavatori. In soli due giorni è stata realizzata una rampa temporanea di discesa, grazie a un'importante operazione di sbancamento del terreno, che ha permesso ai mezzi da cantiere di raggiungere la sottostante sede ferroviaria in sicurezza e in tempi rapidi.
Contestualmente è stato avviato lo scavo per la passerella pedonale sostitutiva, entrata in funzione subito dopo la chiusura del ponticello, garantendo così una continuità nei collegamenti e riducendo al minimo il disagio per i residenti.
Il momento più delicato e simbolico dell'intera operazione è stato senza dubbio la chiusura definitiva del ponte, avvenuta giovedì 3 aprile alle ore 14. Un evento che ha coinvolto profondamente la cittadinanza. Numerosi sono stati, infatti, gli abitanti che si sono radunati nei pressi del ponte, alcuni portando fiori, altri semplicemente, curiosi, per osservare e documentare. C'è chi ha appeso messaggi di saluto, chi ha scattato fotografie, chi ha raccontato ricordi legati al passaggio quotidiano su quel ponte.
Il giorno seguente, venerdì 4 aprile, sono iniziate le operazioni di demolizione vera e propria. Prima dell'intervento, i tecnici hanno messo in sicurezza i numerosi cavi elettrici presenti sotto l'impalcato, posizionando una struttura di protezione in legno per evitare danni durante le operazioni meccaniche.
Inoltre, per proteggere l'infrastruttura ferroviaria e consentire il movimento dei mezzi operativi, il binario attivo è stato temporaneamente ricoperto con pietrisco ferroviario, creando una superficie stabile e sicura.
Claudia Tanningher, Amministratrice di Tanningher Srl, presente in cantiere al momento della demolizione, ha dichiarato: "Nel momento in cui si sono messi in moto gli escavatori, c'è stato un silenzio surreale. Sembrava quasi che tutto il quartiere trattenesse il fiato. È stato un momento toccante anche per noi, consapevoli di essere protagonisti di qualcosa di importante e allo stesso tempo delicato".
Il tutto si è svolto nel giro di poche ore, lavorando ovviamente con interruzione ferroviaria e impiegando un sistema di idranti ad alta gettata per il contenimento delle polveri. Una delle criticità principali è stata legata alla modalità di appoggio del ponte. Da un lato, infatti, la struttura poggiava sulla spalla dove è stata realizzata la rampa di accesso. Dall'altro lato, invece, il ponte poggiava direttamente su una parete verticale, a filo con il binario ferroviario e con il marciapiede pedonale. Per garantire dunque un'esecuzione sicura della demolizione, si è proceduto al taglio della parete verticale del ponte tramite filo diamantato, una tecnica che consente un taglio preciso e controllato per evitare cedimenti improvvisi della struttura.
Per eseguire poi con precisione e rapidità l'abbattimento della struttura, l'azienda si è affidata all'esperienza e all'affidabilità di VTN Europe, partner tecnico ormai consolidato. A confermare il valore della partnership è Claudia Tanningher, che ha sottolineato: "Quella con VTN è una collaborazione che dura da molti anni, fondata su una profonda stima reciproca e, possiamo dirlo, anche su un rapporto di amicizia. Ci consideriamo clienti fidelizzati: acquistiamo le loro attrezzature regolarmente, almeno una volta l'anno. Siamo sempre attenti a restare aggiornati e a integrare nel nostro parco macchine le soluzioni più evolute, e con VTN sappiamo di poter contare su qualità, affidabilità e un supporto tempestivo in caso di necessità".
Nello specifico, ruolo centrale nella demolizione è stato affidato alla pinza VTN PD25. Pensata per la demolizione primaria di strutture in calcestruzzo, come ponti, colonne, travi e fondazioni, la PD25 si distingue per l'affidabilità e la forza costante di rottura garantita dal cinematismo a doppio cilindro, sia alla massima che alla minima apertura delle chele, facilitando quindi anche l'operazione di taglio del tondino di armatura. Compatta ma potente, è ideale anche su bracci speciali per interventi ad altezze elevate, come richiesto in un contesto come quello del Pigneto.
Un connubio perfetto tra tecnologia e know-how operativo, che ha contribuito in modo decisivo al successo dell'intervento.
Terminate le operazioni di demolizione, il cantiere è entrato nella fase di realizzazione della palificata lungo tutto il tracciato ferroviario, lungo circa 470 metri, che costituirà la base per la futura copertura del vallo. Sono attualmente in corso anche gli scavi di sbancamento per liberare l'intera sede ferroviaria in vista della nuova infrastruttura. Inoltre, nei prossimi mesi, man mano che si procede con la palificazione, è prevista anche la demolizione di un piccolo fabbricato lungo la tratta ferroviaria nei pressi della Via Casilina, un'ex cabina di manovra realizzata negli anni Trenta e progettata dall'Architetto Perilli.
La demolizione del ponticello è il simbolo tangibile del progetto di riqualificazione urbana che coinvolge il Pigneto, la metamorfosi di un quartiere che è da sempre in movimento, crocevia di culture, arte e politica.