Il Design for Recycling è uno strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di economia circolare e sostenibilità a lungo termine. Da tempo Alpla li ha fatti suoi, con l'obiettivo di offrire soluzioni più pratiche e performanti, ma soprattutto più sostenibili e riciclabili. Tenendo in considerazione gli input funzionali ed estetici desiderati dal cliente, già a partire dalle fasi iniziali Alpla imposta il progetto del packaging in funzione delle caratteristiche che consentiranno di renderlo quanto più riciclabile e sostenibile possibile.
Alpla, leader mondiale nella produzione di imballaggi in plastica innovativi, è da sempre in prima linea sul fronte della ricerca e sviluppo mirata all'offerta di soluzioni sostenibili, dove la partita dell'ecosostenibilità ha inizio con le attività a monte di ideazione e progettazione dell'imballaggio.
Al fine di contribuire concretamente a questi obiettivi con soluzioni sempre più sostenibili e innovative, Alpla ha da tempo aderito ai principi del Design for Recyclying, ambito nel quale le buone prassi di progettazione rivestono un ruolo di primaria importanza a garanzia della riciclabilità degli imballaggi in ottica di economia circolare. Sulla base delle specifiche funzionali ed estetiche concordate con il cliente, Alpla è in grado di individuare, già a partire dalle primissime fasi di design e progettazione tecnica, le migliori soluzioni per pervenire a un packaging, sia esso un flacone, una boccetta o una bottiglia, conforme alle specifiche del cliente, ma quanto più sostenibile e riciclabile possibile.
Nel percorso verso la sostenibilità, il design degli imballaggi per il loro successivo recupero e riciclo gioca un ruolo determinante. L'Agenda dell'ONU per lo Sviluppo Sostenibile ha fissato il raggiungimento entro il 2030 di una serie di obiettivi in tema di innovazione legati al ciclo di produzione, smaltimento e recupero della plastica, con l'ambizioso target di arrivare entro il 2040 al totale riuso delle plastiche, soprattutto quelle derivate dagli imballaggi.
Ciò ha portato il settore del confezionamento e dell'imballaggio, negli ultimi anni, a trasformarsi profondamente, con l'obiettivo di offrire soluzioni più pratiche e performanti, ma soprattutto più sostenibili e riciclabili. Il che presuppone il coinvolgimento attivo di tutta l'intera filiera.
Oggi gli obiettivi di riciclo più elevati sono stati introdotti da alcuni stati della UE come Francia e Germania: la legislazione tedesca, per esempio, si è posta l'obiettivo di arrivare a una percentuale di recupero e riciclo del 63% per gli imballaggi in plastica entro la fine del 2022. Anche le aziende manufatturiere - produttori di alimentari, cosmetici, detergenti ecc. - e la grande distribuzione si stanno rivelando sempre più attente verso la circolarità del packaging, mirando alla riduzione del contenuto di plastica degli imballaggi, aumentando la quota dei riciclati e puntando laddove possibile al 100% di riciclabilità. Ciò anche perché, nel prossimo futuro, gli imballaggi prodotti senza una frazione adeguata di plastica "recuperata" saranno destinati a diventare sempre più costosi.
In ottica trade, questo porta tutta la filiera a dover ripensare all'intero ciclo produttivo. I produttori di materie prime, i costruttori di macchine, i produttori di imballaggi, le aziende manifatturiere e la distribuzione devono infatti rispondere tutte insieme alle attuali esigenze del mercato con soluzioni ad hoc capaci di sortire effetti sinergici combinati, ovvero in grado di soddisfare gli obiettivi di sostenibilità non solo in termini di materiali, ma anche di efficienza dei processi, della catena logistica e di attività di recupero degli imballaggi post vendita, con un packaging che deve essere sostenibile in modo olistico.
Da qui l'importanza del concetto di Design for Recyclying poiché lo scopo fondamentale del riciclo è quello di dare una seconda vita ai prodotti, sotto forma di oggetti o di nuovi imballaggi. E perché questo sia possibile è necessario che gli imballaggi siano concepiti in modo tale da risultare idonei allo scopo.
Il riciclo genera dunque valore, stimolando l'economia e prevenendo l'abbandono dei rifiuti nell'ambiente. Non solo. Gestendo i materiali plastici all'interno di un circuito chiuso, è possibile ottenere grandi risultati in termini di sostenibilità. Nel caso del PET riciclato (o rPET ovvero materiale che deriva dal riciclo di bottiglie di plastica post-consumo) è ad esempio possibile ridurre le emissioni di gas serra finanche al 90% rispetto ai processi che utilizzano il PET vergine. È questa la scelta che, ad esempio, ha compiuto PepsiCo, la quale si è impegnata a eliminare tutta la plastica vergine dalle proprie bottiglie a marchio Pepsi vendute in 9 mercati europei entro il 2022, sostituendola con la plastica riciclata dal recupero degli imballaggi post consumo (rPET) sull'intera gamma delle sue bevande. L'azienda stima che il passaggio al 100% rPET per queste bevande eliminerà oltre 70.000 tonnellate all'anno di plastica vergine a base di combustibili fossili e ridurrà le emissioni di carbonio per bottiglia di circa il 40%.
Quale leader mondiale nel settore degli imballaggi in plastica, Alpla ambisce a svolgere un ruolo attivo per sostenere l'affermazione di un'economia circolare efficiente nel comparto dell'imballaggio, che si sta sempre più focalizzando su materiali innovativi a basso impatto ambientale, tecnologie produttive sempre più green e manufacturing practices di sostenibilità.
Informazioni su ALPLA Group
ALPLA è una delle maggiori aziende globali operanti nel settore degli imballaggi in plastica. Circa 21.600 dipendenti in tutto il mondo ogni giorno producono bottiglie, tappi e parti stampate in 178 siti dislocati in 45 paesi diversi. Gli imballaggi di alta qualità prodotti da ALPLA vengono utilizzati in un'ampia gamma di settori: food & beverage, cosmetico, pharma, prodotti per la pulizia, oli per motori e lubrificanti. ALPLA possiede impianti per il riciclaggio di PET e HDPE in Austria, Polonia e Spagna e alcune joint venture in Messico e Germania. Progetti ulteriori sono in fase di avviamento nel resto del mondo. ALPLA Italia gestisce 7 impianti in tutto il paese - di cui due in-house - e impiega oltre 450 dipendenti. Con un investimento di 5 milioni di euro, nel 2022 aprirà un nuovo impianto per il riciclaggio del PET ad Anagni.