Il Gruppo si posiziona ai primi posti nel ranking internazionale delle Utility Networks valutate dall'agenzia di rating, per la propria attenzione alla sostenibilità e la capacità di generare valore condiviso contribuendo alla transizione energetica
Dopo la recente riconferma, per il terzo anno consecutivo, nel Dow Jones Sustainability Index, World e Europe, il Gruppo Hera si attesta ancora una volta tra le realtà più attente a livello internazionale alla sostenibilità e agli aspetti ESG.
È stata pubblicata in questi giorni anche la nuova ESG Evaluation di Hera, realizzata dagli analisti di Sustainable Finance di S&P Global Ratings: una valutazione cross-industry delle capacità di gestire efficacemente, nel medio e lungo termine, l'esposizione ai rischi ambientali, sociali e di governance, nonché di cogliere le opportunità derivanti dai cambiamenti che occorrono in un contesto internazionale in continua evoluzione.
Quest'anno il Gruppo Hera, tra i primi in Italia ad aver pubblicato la propria ESG Evaluation già nel 2021, ha ottenuto un punteggio complessivo di 81/100, risultando tra le migliori società a livello internazionale valutate da S&P Global Ratings. Il punteggio ottenuto (81) la posiziona ben al di sopra della media internazionale (72) ed europea (76).
Un ulteriore importante riconoscimento per l'attenzione che il Gruppo Hera dedica agli aspetti ESG nel perseguire una strategia di crescita sostenibile e a lungo termine, che la caratterizza fin dalla nascita nel 2002, che integra e va di pari passo con la solidità finanziaria.
In particolare, nella ESG Evaluation appena pubblicata il Gruppo Hera viene valutato da S&P Global Ratings come fortemente preparato a mettere in atto la propria strategia di creazione di valore condiviso, contribuendo alla transizione verso una economia circolare e a basse emissioni. La multiutility si è, infatti, dimostrata pronta ad affrontare i potenziali rischi derivanti dalla crisi energetica, grazie alla capacità di bilanciare la necessità di una transizione con la sicurezza e la disponibilità di fonti energetiche.
Tra i fattori maggiormente distintivi sono stati valutati positivamente: una governance solida, caratterizzata da un alto livello di indipendenza e di trasparenza; una resilienza agli shock esterni grazie a un modello multibusiness che mantiene i principi di sostenibilità come parte integrante della strategia di crescita e sviluppo; la capacità di collaborare con vari stakeholder, tra cui comuni, comunità locali e università; l'abilità nel capitalizzare i principi dell'economia circolare investendo in tecnologia ed innovazione per ridurre la propria impronta ambientale, anche attraverso il riciclo delle plastiche e la produzione energetica dai rifiuti, con risultati al di sopra degli altri operatori; una rendicontazione annuale trasparente sulle proprie emissioni di gas serra in relazione agli obiettivi di riduzione al 2030; il costante allineamento della sua strategia di finanziamento e della sua struttura retributiva con gli obiettivi di creazione di valore condiviso, che ha contribuito a rafforzare il coinvolgimento della popolazione aziendale; il livello di diversity confermato da un'elevata percentuale di donne in posizioni manageriali e dall'approccio inclusivo delle comunità locali.