A Pontedera (PI), ospiti di Revet S.p.A, industria leader nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti in Toscana, abbiamo potuto vedere all'opera un ampio parco macchine Volvo, composto da ben cinque pale gommate L70H, un escavatore gommato EW200E e soprattutto la pala gommata compatta L25 Electric. Zero emissioni per una scelta green che conferma l'attenzione e l'impegno di Revet verso un'economia 100% circolare
Quando si parla di economia circolare si utilizza spesso l'espressione chiusura del cerchio per indicare il completo riutilizzo dei materiali nei diversi cicli produttivi, implicando quindi il riciclo e riducendo al minimo il rifiuto. Se l'economia circolare è diventata sempre più un imperativo negli anni, ad essa si associa ovviamente il concetto di sostenibilità e di scelte sostenibili compiute proprio nell'ottica di arrivare a quella tanto agognata perfetta chiusura del cerchio. Ben lo sa Revet S.p.A., azienda fondata nel 1986 e oggi leader nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti tanto da servire circa 200 amministrazioni comunali e oltre l'80% della popolazione toscana. Non a caso per il suo parco mezzi Revet ha scelto Volvo, Gruppo che ha dichiarato anni or sono ambizioni importanti, fra cui avere, entro il 2030, il 35% della propria produzione con tecnologia elettrica. E proprio di macchine elettriche parliamo, perché l'ultima arrivata nello stabilimento di Pontedera (PI) è la pala gommata compatta L25 Electric, un gioiellino zero emissioni che si inserisce in un nutrito parco mezzi, visto le ben cinque pale gommate L70H e l'escavatore gommato EW200E, firmati Volvo e impegnati nella movimentazione dei rifiuti nella sede di Revet.
Come ci spiega Diego Barsotti, Responsabile Comunicazione e Relazioni Istituzionali di Revet S.p.A.: "Revet nasce a Empoli nel 1986 per valorizzare gli scarti delle vetrerie: Revet è infatti l'acronimo di Recupero Vetro Toscana. Nel 1989 ha già diverse campane di raccolta nel territorio toscano. Nei primi anni '90 comincia a raccogliere le lattine insieme al vetro e nel 1994 a Rosignano parte il primo esperimento di raccolta multimateriale. Quando nel 1997 il decreto Ronchi introduce in Italia l'obbligo delle raccolte differenziate, in Toscana le raccolte multimateriale sono già ben strutturate.
Nel 2003 entrano nel capitale di Revet quattro tra i più importanti soggetti pubblici toscani nel campo ambientale e l'anno successivo viene inaugurato l'attuale stabilimento di Pontedera. Attorno al 2010 iniziano i progetti di ricerca per valutare la riciclabilità delle miscele poliolefiniche selezionate dalle plastiche post consumo con le Università di Pisa e Firenze, progetti che si concretizzano con la costruzione di nuovi impianti che portano all'avviamento di una vera e propria produzione industriale. Nello specifico Revet - prosegue Barsotti - gestisce la raccolta, la selezione e l'avvio a riciclo dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, vetro, alluminio, acciaio e poliaccoppiati a base cellulosica, ossia il Tetrapak, nonchè dalle attività industriali e manifatturiere toscane, per un totale di oltre 354.000 tonnellate di materiali l'anno".
Il vanto di Revet non è solo numerico, ma è anche e soprattutto quello di privilegiare e favorire le filiere corte. Come sottolinea sempre Barsotti: "Revet possiede il 49% delle quote di Vetro Revet a Empoli che avvia oltre 130.000 ton/anno di rottami di vetro pronto forno in vetreria, vetreria che si trova a neanche un km di distanza dall'impianto, abbattendo così in maniera esponenziale le emissioni di CO2. Altrettanto interessante è la valorizzazione del Tetrapak, in quanto la fibra di cellulosa di questo materiale può diventare prodotti tissue, come tovagliolini, fazzoletti, carta igienica: a differenza della maggior parte d'Italia in cui il Tetrapak finisce nella raccolta differenziata insieme alla carta per diventare poi carta o cartone, in Toscana viene raccolto insieme alla plastica, tanto che noi riusciamo a valorizzarlo al meglio avviandolo in provincia di Lucca, quindi a soli 40 km di distanza, in uno stabilimento che ricicla esclusivamente Tetrapak per destinarlo appunto per prodotti per la casa e la persona. Ma sono le poliolefine il nostro fiore all'occhiello, tanto che siamo ad oggi gli unici in Italia che riusciamo a coprire l'intera filiera, intercettando le poliolefine, quindi polipropilene e polietilene ad alta e bassa densità, fino ad arrivare alla produzione del granulo finito. Quindi, nello specifico, noi intercettiamo il materiale, lo trituriamo, lo laviamo nelle centrifughe, lo passiamo nelle vasche flottanti che separano i polimeri in base al peso specifico, quindi le poliolefine restano a galla e procedono sulla linea mentre il resto viene scartato, passano nell'estrusore, vengono filtrate per poi arrivare nell'area della compoundazione dove poi aggiungiamo il colore. La particolarità di Revet è che lavoriamo su commesse, quindi produciamo il granulo specifico per il tal prodotto, vale a dire che il granulo per il florovivaismo ha caratteristiche e colore diversi dal granulo che serve per fare i caschetti, o le tegole o le sedute degli spalti degli stadi. Sempre per citare qualche numero son state ben 8 mila le tonnellate di granuli vendute lo scorso anno agli stampatori di oggetti in plastica e abbiamo anche misurato che la produzione del nostro granulo riciclato abbatte del 75% le emissioni rispetto al granulo di PE vergine".
Se è questo dunque l'inquadramento di un'azienda storica che ha saputo fare della lungimiranza ambientale la sua forza, imprescindibile è il lato meccanico/tecnologico dello stabilimento che, su un'area di oltre 100 mila mq, dispone di un impianto di selezione CC, un impianto di selezione CSS, uno di produzione del proler d'acciaio e uno di produzione di granuli riciclati di plastiche miste. Tanti i mezzi meccanici che si muovono tra l'area esterna e gli oltre 27 mila mq coperti che ospitano impianti e stoccaggi. E tanti sono quelli a marchio Volvo CE.
Proprio a caricare l'aprisacco che avvia la selezione troviamo l'escavatore gommato Volvo EW200E, un material handler scelto, come ci conferma Maurizio Scarficcia, Responsabile Gestione Impianti di Revet S.p.A.: "per la costanza di alimentazione, in quanto prima utilizzavamo una pala gommata, ma questa caricando 3-4 mc di materiale a bennata, andava spesso a sovralimentare la corretta lavorazione dell'aprisacco e ne derivava un flusso non costante di materiale, mentre utilizzando l'escavatore si è visto che con minor quantitativo di materiale, ma con frequenze e tempistiche di svuotamento decisamente più veloci, si riusciva ad ottimizzare la qualità del processo di selezione".
Le pale gommate rimangono comunque delle alleate indispensabili nella movimentazione dei rifiuti e in Revet ne troviamo ben sei a marchio Volvo CE. Cinque sono L70H, macchine appositamente studiate per impieghi gravosi e qui configurate, come ci spiega Matteo Masi, Livorno/Carrara Sales Branch Manager Volvo CE Italia: "con benna alto ribaltamento e Co-pilot, il sistema che attraverso un touch screen ad alta risoluzione da 12" permette di accedere alla gamma di applicazioni Assist, ideate per potenziare la produttività, la precisione e l'efficienza dell'operatore, ad iniziare dal sistema di pesatura integrato di cui sono dotate da fabbrica, oltre a consentire non solo di risparmiare carburante e ottimizzare le attività, ma di ridurre anche i fermi indesiderati e l'usura della macchina. In più - prosegue - le L70H sono dotate di sensori di sicurezza, telecamere, griglia frontale e gomme piene antiforatura. Sono tutte coperte da un contratto long rent di 36 mesi in cui ogni 500 ore è previsto un check, così da assicurare al cliente costi certi e macchine sempre al top".
Macchine davvero full optional, in grado di assicurare non solo una grande produttività, ma anche un elevatissimo comfort di guida, come ci conferma Maria Danese, palista di Revet S.p.A.: "pur essendo una macchina di grandi dimensioni ha una grande maneggevolezza è davvero semplice da guidare e al contempo assolutamente precisa, è come se fosse un prolungamento del mio braccio; poi i sensori e le telecamere la rendono davvero sicura, oltre che comoda perché da quando la selezione è stata meccanizzata e quindi io, lasciando la cernita, ho avuto la possibilità di essere formata e di diventare palista, ho guidato anche altri mezzi ma nessuno si avvicina al comfort che si ha nelle cabine Volvo e assicuro che la schiena a fine turno ringrazia".
E di turni in Revet se ne fanno due o tre, in base alle necessità degli impianti e della produzione. Un intero turno di lavoro invece lo riesce a coprire la nuova arrivata a Pontedera: la pala gommata compatta L25 Electric di Volvo CE. Ideale per lavorare in spazi chiusi, vista la completa assenza di emissioni di CO2 e acustiche, questa pala gommata compatta da 5 ton di peso riesce a sfruttare al massimo ogni ricarica grazie alla trasmissione completamente elettrica con funzione di recupero dell'energia e funzione di autospegnimento. Come ci descrive Giacomo Carrara, Funzionario Commerciale Volvo CE Italia: "la macchina è dotata di batteria agli ioni di litio da 48 V - 40 kWh con possibilità di ricarica rapida da 0-100% in non più di due ore, progettata per fornire fino a 2.500 cicli di ricarica completa. La dotazione prevede un caricabatterie di bordo da 6 kW con il necessario corredo che comprende cavo di ricarica, spina e adattatori, oltre che il fast charger fornito direttamente da Volvo. Trattandosi di una macchina elettrica - specifica - implica il 30% in meno di manutenzione, visto che i motori elettrici sono esenti da manutenzione e lo spegnimento automatico ne riduce l'usura, mentre il fabbisogno di olio è dimezzato grazie alla catena cinematica appunto completamente elettrica. Le prestazioni, invece, restano quelle collaudate di sempre con movimenti 100% paralleli, elevata altezza di sollevamento e ottima visibilità anteriore per le applicazioni con le forche, mentre gli assali rigidi a riduttori epicicloidali, con bloccaggi completi dei differenziali sugli assali anteriore e posteriore offrono massima trazione con minima usura degli pneumatici, e il giunto centrale articolato-oscillante offre grande stabilità anche fuoristrada". In Revet invece la L25 Electric non viene di certo impiegata fuori strada, ma in una continua spola fra interno ed esterno dei capannoni, 4 ore la mattina e 4 ore al pomeriggio, sfruttando proprio le due ore di pausa pranzo per la ricarica. Come ci conferma Dino Pampana, palista Revet S.p.A.: "la pala è perfetta per muoversi in spazi ristetti e angusti, ovviamente è silenziosissima e ha bassissime vibrazioni, quindi è davvero un piacere utilizzarla, oltre ad essere molto intuitiva grazie alle modalità di lavoro personalizzabili con regolazione della forza di trazione e della sensibilità del joystick e del pedale dell'acceleratore".
Zero gas di scarico per una scelta che nulla toglie alla produttività, e anzi si dimostra 100% sostenibile e davvero attenta all'ambiente. Specie se si considera che in Revet l'energia per ricaricare la L25 Electric è anch'essa green. Sono stati infatti installati pannelli fotovoltaici su tutti i tetti dello stabilimento, cosa che come sottolinea Barsotti: "copre oltre il 30% dei nostri consumi e giustifica la scelta di investire su mezzi di movimentazione elettrici; non solo, abbiamo anche cominciato ad installare, colonnine per la ricarica delle auto elettriche a voler sottolineare proprio l'impegno e l'attenzione che noi mettiamo nel proporci come anello insostituibile dell'economia circolare".
In foto: da sinistra, Matteo Masi, Livorno/Carrara Sales Branch Manager Volvo CE Italia;
Giacomo Carrara, Funzionario Commerciale Volvo CE Italia;
Maurizio Scarficcia, Responsabile Gestione Impianti Revet S.p.A;
Diego Barsotti, Responsabile Comunicazione e Relazioni Istituzionali Revet S.p.A
Efficienza, innovazione e industria al servizio dell'economia circolare
I valori di Revet rispecchiano l'identità sociale dell'azienda, una Spa a capitale prevalente pubblico: il 57,70% di Revet è detenuto da Alia Servizi ambientali Spa, società che gestisce i servizi ambientali nella Toscana centrale. Altre quote sono detenute da RetiAmbiente, gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti nel perimetro dell'Ambito Territoriale Ottimale (ATO)Toscana Costa. La componente privata è garantita dai soci industriali Montello Spa, che detiene il 36,70% di quote ed è l'azienda leader in Italia nel riciclo delle plastiche e nel recupero di materia ed energia dalle raccolte differenziate dell'organico e Idealservice spa che con il 4,44% delle quote, è un partner storico di Revet, ed è una cooperativa che opera nei settori dell'ecologia e dei servizi ambientali, nel facility management, nel riciclo e nel riuso dei rifiuti.