Il nuovo impianto di trattamento delle acque reflue di Fraccaroli e Balzan per l'industria degli aggregati. Tecnologie avanzate e approccio circolare per trasformare i reflui industriali in risorsa, riducendo costi e impatto ambientale
Nel comparto degli aggregati, l'acqua è un elemento imprescindibile. Viene utilizzata in ogni fase produttiva: dal lavaggio degli inerti alla separazione granulometrica, fino alla lavorazione finale dei materiali. Questi processi generano quotidianamente enormi volumi di reflui, caratterizzati da sospensioni solide e residui che, se non correttamente trattati, possono costituire un problema rilevante sia sotto il profilo ambientale che economico.
Una gestione inadeguata, infatti, comporta rischi di contaminazione delle acque superficiali e sotterranee, con conseguenze dirette sugli ecosistemi. Parallelamente, l'approvvigionamento di acqua fresca rappresenta un costo operativo crescente, aggravato dalle sempre più frequenti crisi idriche e dalle restrizioni normative.
In questo scenario, la capacità di recuperare e riutilizzare le acque reflue non è più solo un'opzione virtuosa, ma una condizione essenziale per garantire continuità produttiva, competitività e responsabilità ambientale.
Oltre la depurazione: l'acqua come risorsa circolare
Fino a pochi anni fa, gli impianti di trattamento erano concepiti quasi esclusivamente come sistemi di depurazione, finalizzati a rendere i reflui conformi ai limiti di legge prima dello scarico. Oggi l'approccio è radicalmente cambiato.
Gli impianti moderni sono veri hub dell'economia circolare, capaci non solo di trattare le acque reflue, ma di reinserirle all'interno del ciclo produttivo, trasformandole in una risorsa strategica. Questo cambio di prospettiva permette di:
• ridurre drasticamente i consumi di acqua fresca;
• abbattere i costi di smaltimento;
• limitare le emissioni legate al trasporto dei fanghi;
• migliorare l'impatto ambientale complessivo.
La logica non è più quella del "rifiuto da gestire", bensì del flusso da valorizzare, in linea con i principi della transizione ecologica e con gli obiettivi fissati dall'Unione Europea.
L'esperienza Fraccaroli e Balzan: innovazione al servizio della sostenibilità
Con oltre 50 anni di esperienza, Fraccaroli e Balzan S.p.A. rappresenta un punto di riferimento internazionale nel trattamento acque e fanghi. L'azienda ha recentemente sviluppato un impianto specifico per l'industria degli aggregati in Italia, unendo robustezza meccanica, automazione digitale e soluzioni orientate alla sostenibilità.L'obiettivo dichiarato è duplice:
1. Garantire un trattamento efficace e sicuro delle acque reflue, massimizzando il recupero della risorsa.
2. Ridurre l'impatto ambientale grazie a tecnologie efficienti e a strumenti di monitoraggio evoluti.
Un modello che dimostra come sia possibile coniugare produttività, innovazione e responsabilità ambientale.
Un impianto modulare e ad alte prestazioni
Il sistema progettato da Fraccaroli e Balzan, nel rispetto della Direttiva Macchine UE 2006/42/CE con standard elevati in termini di sicurezza ed efficienza, si distingue per modularità, affidabilità e integrazione di componenti avanzate:
Decantatore OASIS FB/2500/V/WD: chiarificatore ad alta capacità, con rivestimento anticorrosione e sistemi integrati di sedimentazione che assicurano acqua chiarificata di qualità costante.
Scarico automatico dei fanghi: gestione elettronica e pneumatica con sonde di controllo, che ottimizza i tempi e riduce gli interventi manuali.
Quadro elettrico generale: dotato di interfaccia touch-screen, predisposto per Industry 4.0 e monitoraggio remoto tramite Virtual-Scada.
Vasca fanghi con agitatore: oltre 2 m³ di capacità, progettata per mantenere omogeneità e garantire condizioni operative sicure.
Serbatoio con fondo conico (17 m³): dedicato al recupero e al riutilizzo immediato dell'acqua trattata.
Pompa centrifuga antiabrasiva turbo: resistente all'usura, con inverter e circuito di raffreddamento chiuso.
Filtropressa Atlantis FB/800/25: Filtropressa completamente automatizzata, con 25 piastre in polipropilene, in grado di produrre fanghi secchi e facilmente gestibili.
Tecnologie e digitalizzazione: verso l'Industry 4.0
Uno dei punti di forza dell'impianto è l'integrazione tra tecnologie meccaniche, fisico-chimiche e digitali.
- Meccaniche e fisico-chimiche: sedimentazione, pompe antiabrasive, filtropressa automatica.
- Digitali: monitoraggio remoto, Virtual-Scada, sensori di torbidità e sonde di livello che consentono di ottimizzare i processi in tempo reale.
- Automazione avanzata: gestione intelligente dello scarico fanghi e dei livelli idrici, riducendo i fermi impianto e aumentando la sicurezza.
Questa integrazione abilita nuove funzionalità come il controllo energetico e la supervisione centralizzata. Risultato: maggiore efficienza, minori consumi e riduzione degli errori umani.
Sostenibilità: riduzione dei consumi e valorizzazione dei fanghi
L'impianto sviluppato da Fraccaroli e Balzan consente di ottenere benefici ambientali ed economici concreti.
- Recupero dell'acqua: grazie al serbatoio da 17 m³, l'acqua trattata può essere reintrodotta nei cicli produttivi, riducendo l'uso di acqua fresca e i costi associati.
- Gestione dei fanghi: la filtropressa consente la deidratazione del materiale, con un forte abbattimento dei volumi. I fanghi secchi risultanti sono più semplici da trasportare, smaltire o addirittura riutilizzare come materiale di riempimento.
Questo approccio riduce i rifiuti liquidi, limita le emissioni legate al trasporto e contribuisce a un'economia più circolare.
Applicazioni nel settore degli aggregati
L'impianto trova impiego in tutte le principali fasi della filiera produttiva:
- Lavaggio degli aggregati: riutilizzo dell'acqua trattata, con risparmio della risorsa fresca.
- Trattamento reflui da estrazione: gestione sicura delle acque di cava.
- Gestione fanghi: riduzione dei volumi, valorizzazione del materiale e contenimento dei costi.
In ciascuna di queste fasi, la possibilità di contare su un sistema automatizzato e digitalizzato permette di lavorare con maggiore continuità, riducendo le interruzioni e i rischi di non conformità normativa.
Un quadro normativo in evoluzione
Il tema della gestione idrica è strettamente legato alla normativa ambientale. A livello europeo, la Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE) e il più recente Green Deal europeo pongono obiettivi chiari sulla riduzione dei consumi e sul miglioramento della qualità delle acque. In Italia, il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) stabilisce regole precise per lo scarico e il riutilizzo dei reflui industriali. In questo contesto, dotarsi di impianti moderni non significa solo investire in efficienza, ma anche garantire conformità alle normative e prevenire sanzioni, tutelando al contempo l'immagine aziendale.
Verso il futuro: un modello replicabile
L'impianto Fraccaroli e Balzan non è soltanto una risposta alle esigenze dell'industria degli aggregati, ma un modello replicabile in altri settori caratterizzati da elevati consumi idrici, come ceramica, vetro, marmo, recycling e costruzioni. La combinazione tra efficienza operativa, digitalizzazione e sostenibilità rappresenta un esempio concreto di come la tecnologia possa contribuire alla transizione ecologica, rafforzando la competitività delle imprese.
Conclusioni
Il nuovo impianto di trattamento delle acque reflue sviluppato da Fraccaroli e Balzan dimostra che innovazione e sostenibilità possono andare di pari passo. Integrando soluzioni meccaniche robuste, automazione avanzata e strumenti digitali evoluti, l'azienda offre al settore degli aggregati una piattaforma capace di trasformare i reflui da problema a opportunità.
Un approccio che non solo risponde alle esigenze produttive e normative del presente, ma traccia anche una rotta chiara verso un futuro più sostenibile, in cui la gestione delle risorse idriche sarà sempre più centrale per la competitività industriale.