Stato dell’arte e prospettive future
I dati aggiornati a livello regionale desunti dal Rapporto rifiuti speciali 2019 redatto da ARPA Veneto, riferiti all'anno 2017, attestano che rispetto alla produzione di rifiuti speciali pari ad un totale di 14.462,56 milioni di tonnellate, 5.736,027 tonnellate sono costituite da rifiuti speciali non pericolosi da costruzione e demolizione pari a circa il 40% del totale. Il trend in generale ha riscontrato rispetto all'anno precedente (2016) un aumento del rifiuto avviato a recupero di materia, ma nel contempo anche un lieve incremento nel conferimento in discarica del codice EER 170504.
Sempre il rapporto evidenzia un dato interessante, che il quantitativo di rifiuti che sono stati avviati a recupero (R5) è pari a 5.380,936 tonnellate, circa l'80%, tuttavia non si ha a disposizione un dato sulla quantità effettiva e sulla tipologia di aggregati riciclati.
I rifiuti inerti vengono quindi inviati a recupero nella loro gran parte: numerosi sono gli impianti distribuiti nel territorio dotati di tecnologie che, anche grazie alle nuove opportunità offerte dall'innovazione dell'industria 4.0, sono oggi efficienti ed affidabili.
Ad oggi nel territorio gli impianti autorizzati all'operazione di recupero R5 di cui a all'allegato C del D.Lgs. 152/06 e smi sono circa 400 (fonte: https://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/rifiuti/datirifiuti/impianti_rifiuti.php, aggiornato al 31/12/2018).
Riguardo alla gestione dei rifiuti in cantiere, l'emanazione della Dgr. n.1772 /2012 "Modalità operative per la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione" ha favorito la diffusione della demolizione selettiva, in quanto consente alle imprese che adottano tale pratica di avvalersi di alcune semplificazioni, come ad esempio la possibilità di non eseguire l'analisi per l'attribuzione del codice EER 170107 (miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche); questo ha favorito un calo nella produzione di rifiuti associati al codice EER 170904 (rifiuti misti dall'attività di costruzione e demolizione) a favore del codice EER 170107.
Nonostante ciò il passaggio all'economia circolare e il raggiungimento della "chiusura del ciclo" non sono ancora completati.
Il mercato degli aggregati riciclati ed artificiali sconta ancora oggi in Veneto, come nel resto d'Italia, la diffidenza da parte degli utilizzatori nei confronti di materiali derivati dai rifiuti, nonostante il chiaro vantaggio economico che il loro impiego comporta. I produttori di aggregati riciclati e artificiali si trovano spesso in situazioni di difficoltà a rispettare norme poco adatte al settore e superate dal punto di vista sia tecnico sia ambientale (DM 5/2/98) e sono ancora in attesa di chiare regole a livello nazionale per la cessazione della qualifica di rifiuto (cosiddetto End of Waste). L'atteso decreto dovrebbe a parere dell'Associazione Nazionale dei Produttori di Aggregati Riciclati (anpar) in particolare rinnovare da una parte le modalità con le quali attestare la ecocompatibilità dei nuovi prodotti, oggi verificata mediante il solo test di cessione, e dall'altra anche i parametri ambientali ed
i relativi limiti da rispettare sull'eluato (primo fra tutti quello dei solfati, costituenti e non contaminanti degli aggregati riciclati).
ANPAR è da tempo impegnata a diffondere cultura e informazioni sugli aggregati riciclati ed artificiali, partecipando a tavoli tecnici organizzati sia dalla stessa associazione sia dagli organismi tecnici e normativi nazionali e territoriali e producendo position papers su svariati argomenti.
Di particolare interesse è quello proprio sull'End of Waste (scaricabile dal sito dell'associazione: www.anpar.org) che ha costituito la base per il confronto con il Ministero Ambiente, ISPRA, ISS, finalizzato alla redazione del decreto ministeriale che andrà a fissare le condizioni per la cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste).
Per quanto concerne l'attività in Regione Veneto ANPAR ha partecipato attivamente al tavolo tecnico Economia Circolare Infrastrutture - Forum Rifiuti Veneto (costituito da: ANCE Veneto, ANPAR, ARPA Veneto, Ass. Albo Cavatori Veneto, CCIAA Venezia Rovigo, Confindustria Veneto, FOIV - Fed. Ord. Ingegneri Veneto, ICEA UNIPD, Legambiente Veneto, OGV - Ord. Geologi Veneto, OICF - Ord. Interprov. Chimci e Fisici Veneto, Veneto Strade SpA) ed ha sottoscritto il "Protocollo d'intesa Economia Circolare Delle Infrastrutture".
Il protocollo ha come scopo la promozione del recupero dei rifiuti inerti nella Regione Veneto e si prefigge i seguenti obiettivi:
1. La redazione di un capitolato speciale d'appalto "tipo" per la fornitura di aggregati non naturali;
2. Il superamento della metodica "test di cessione" attraverso lo studio e l'approfondimento pratico dei test di ecotossicità;
3. Lo studio delle caratteristiche ambientali e meccaniche di diversi mix di aggregati riciclati;
4. La redazione di una proposta normativa sul tema End of Waste e CAM.
Annualmente i partecipanti al Protocollo riportano i risultati raggiunti in occasione del Forum Rifiuti.
È indubbio che al livello istituzionale la Regione offra diversi spunti, che tuttavia devono poter essere condivisi e resi fruibili sia alle aziende che producono aggregati riciclati rigorosamente certificati e marcati CE, sia agli utilizzatori che sono le imprese e le stazioni appaltanti.
In questo senso l'ANPAR intende rafforzare, sia a livello locale che nazionale, le sinergie tra il tessuto operativo e le imprese che lavorano nella stessa filiera produttiva connessa in modo primario con lo sviluppo sostenibile del territorio, attraverso l'implementazione e la condivisione di strumenti tecnologici come ad esempio l'applicativo web ORSO Market Inerti, (frutto della collaborazione tra Regione Lombardia, Arpa Lombardia, Ance Lombardia, ANPAR e ANEPLA) che mira a favorire, in un'ottica di economia circolare, il mercato degli aggregati riciclati provenienti da costruzione e demolizione.