All'ombra della Mole opera l'AMIAT, Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino.
Parte integrante di IREN SpA, AMIAT non si occupa solo di rifiuti urbani ma di tutto il mondo che ruota attorno all'igiene ambientale. Con un'offerta di servizi sempre più ampia
Una storia cominciata nel lontano 1969 quando il Comune di Torino fonda l'AMRR, Azienda Municipale Raccolta Rifiuti, a cui viene affidato il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani di Torino.
È l'inizio della razionalizzazione di un servizio fondamentale che, prima di allora, veniva svolto da aziende private con strumenti e metodologie di smaltimento non sempre rispettosi dell'ambiente. Arrivano gli anni '90 e, proprio al loro esordio, l'AMRR cambia il proprio acronimo in Amiat, Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino. Un cambiamento di forma e di sostanza. Non si tratta più solo di "raccogliere rifiuti" ma di fornire tutti quei servizi che una città in piena evoluzione richiede fra cui la raccolta differenziata, il servizio di ritiro gratuito a domicilio dei rifiuti ingombranti e svariati servizi di igiene ambientale. L'azienda intanto cresce e, nel 1997, AMIAT diventa Azienda Speciale del Comune e nel 2000 compie il balzo vero e proprio diventando Società per Azioni. La composizione societaria rimane immutata fino al 2010 quando la Città di Torino ne acquisisce il completo controllo portando al 100% la propria partecipazione azionaria e AMIAT diventa "Società per azioni con socio unico". Nell'anno successivo viene conferito il 100% delle quote AMIAT (89.700 azioni) alla Finanziaria Città di Torino Holding Srl, la società (completamente in capo alla Città di Torino) che ha lo scopo di attuare un'azione amministrativa coordinata e unitaria per organizzare società comunali partecipate in modo efficiente, efficace ed economico.
A fine 2012 l'ulteriore riassetto societario con la Finanziaria che cede, tramite gara, il 49% delle quote AMIAT. Queste ultime vengono acquisite da AMIAT V. SpA, un veicolo societario composto da Iren SpA, Iren Emilia SpA e Acea Pinerolese Industriale SpA, a cui la Città di Torino cede un'ulteriore quota del 31%.
AMIAT V. fa valere l'opzione di acquisto raggiungendo l'80% di proprietà dell'azienda. Il Gruppo Iren, la grande holding con sede legale a Reggio Emilia e sedi direzionali a Torino, Parma, Piacenza e Genova, acquisisce pertanto il controllo di Amiat.
Efficienza al primo posto
L'attività di AMIAT è sempre stata improntata a un modello gestionale razionale e concreto. Questo grazie a una solida tradizione di presenza sul territorio e a un'efficiente gestione ambientale.
AMIAT ha gestito infatti per lunghi anni l'impianto a interramento controllato Basse di Stura, la prima discarica italiana dotata di un sistema di gestione ambientale certificato UNI EN ISO 14001:2004, oltre che una delle discariche più avanzate in Italia e in Europa per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati.
Per molti anni l'azienda si è occupata, e si occupa tuttora, dello sgombero neve nel capoluogo piemontese, garantendo la viabilità stradale anche in presenza di copiosi eventi nevosi.
Lo stesso dicasi per l'avvio storico della raccolta differenziata che ha portato la città di Torino ad una percentuale del 43%, da sempre ai primi posti in Italia e perfettamente in linea con i parametri europei. Tutto questo non si ottiene da un giorno all'altro ma mettendo in pratica un percorso di qualità iniziato in modo codificato nel 1996 e che si poggiava già allora su una buona prassi che ha fatto da guida. Traguardi raggiunti grazie a una politica integrata fra qualità, sicurezza e ambiente in cui il monitoraggio ambientale e quello dei servizi hanno sempre proceduto in sintonia per migliorare costantemente il rapporto con la città e con i cittadini.
Basse di Stura: un impianto che ha fatto storia
L'impianto a interramento controllato di Basse di Stura ha una capacità complessiva di quasi 20 milioni di metri cubi e si estende su una superficie di quasi un milione di metri quadri. I vari lotti della discarica sono stati realizzati con le più avanzate tecnologie del settore: una serie di pozzi verticali permette l'estrazione e l'utilizzo del biogas, mentre le strutture di impermeabilizzazione permettono il drenaggio e l'allontanamento delle acque meteoriche. È inoltre presente un sistema di estrazione del percolato prodotto all'interno della massa dei rifiuti che viene inviato attraverso la rete fognaria all'impianto di depurazione di SMAT.
A salvaguardia della sicurezza ambientale sono stati realizzati dei sistemi di monitoraggio, sia delle acque di falda che del gas di discarica. Il 2009 è stato l'ultimo anno di attività della discarica: dal 1° gennaio 2010 è stata avviata la gestione "post mortem" del sito, che porterà al totale recupero ambientale dell'area attraverso la ricostituzione finale della copertura vegetale. Il ripristino ambientale comprende anche la riduzione dell'impatto visivo, attraverso la creazione di barriere arboree lungo il perimetro della discarica, e la messa in sicurezza della vecchia discarica, già riconvertita in area verde (Parco della Marmorina), rimasta in servizio dal dopoguerra fino agli anni '80 e solo parzialmente impermeabilizzata. Durante la gestione post-operativa della discarica, della durata di circa 30 anni, verranno attuate attività di manutenzione delle opere e dei presidi affinché vengano rispettati i requisiti di sicurezza ambientale. I rifiuti indifferenziati raccolti da Amiat nella città di Torino vengono attualmente conferiti presso il termovalorizzatore di Torino, che ne valorizza l'energia in essi contenuta, producendo elettricità e calore.
Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 25 del n. 2/2017 di Recycling...continua a leggere