Il paradiso ritrovato

Un ettaro e mezzo dell'area all'interno del Parco Naturale delle Saline di Punta della Contessa a Brindisi è stato sottoposto a bonifica da parte di Eni Rewind. La ditta che si sta occupando della restituzione alla natura del sito contaminato è la pugliese Ecologica Spa che conta di terminare i lavori entro fine anno

Un SIN - Sito di Interesse Nazionale, è un'area contaminata molto estesa, classificata come pericolosa dallo Stato Italiano e che necessita di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitare danni ambientali e sanitari.
Immaginiamoci un posto di straordinaria bellezza, rigoglioso, un vero angolo di pace in cui però grandi aree sono state sottratte alla natura mettendo così a rischio delicati ecosistemi.

È questo il caso del Parco Naturale delle Saline di Punta della Contessa, un'oasi e zona di protezione speciale (ZPS), situato lungo la costa adriatica di Brindisi e caratterizzato da vasti bacini di acqua dolce lungo la costa e da numerosi canali che scendono al mare raccogliendo l'acqua piovana.

Questo parco naturale è rinomato per la sua biodiversità unica e per gli ecosistemi salini che ospitano una varietà di specie protette di vegetali e animali come la tartaruga Emys orbicularis, per non parlare della ricca avifauna che comprende fenicotteri rosa e cavalieri d'Italia, oltre che ben 14 specie di uccelli migratori che utilizzano le saline come importante punto di sosta durante i loro lunghi viaggi stagionali.

È qui che durante i ruggenti anni '60 e fino al 1980, l'azienda petrolchimica Montedison ha utilizzato l'area adiacente allo stabilimento all'interno del Parco come discarica per lo smaltimento dei residui di lavorazione industriale. Ne è derivata una importante contaminazione del suolo e del sottosuolo.

È facile notare la differenza, si passa dal verde rigoglioso delle aree circostanti al paesaggio lunare e arido di una zona ormai completamente abbandonata e silenziosa persino al volo degli uccelli che non trovando nulla la evitano. Oggi, nell'area che un tempo era considerata un angolo di paradiso, è in corso un intervento di bonifica ambientale che mira a restituire a questo luogo la sua bellezza originaria. Questo progetto presentato da Eni Rewind e approvato dal Ministero dell'Ambiente, Territorio e Tutela del Mare, rappresenta un impegno concreto verso la salvaguardia del nostro patrimonio naturale. I lavori sono stati affidati all'azienda pugliese Ecologica Spa che a partire da Gennaio 2022 si sta dedicando alla rimozione e al trattamento di materiali pericolosi presenti in un'area di circa un ettaro e mezzo.

Le precedenti indagini effettuate su suolo e sottosuolo hanno evidenziato che l'area interessata presentava un'altissima concentrazione di Amianto e Fibre Artificiali Vetrose (FAV), materiali altamente pericolosi per la salute e l'ambiente, in quantità che andavano ben oltre i limiti di legge.

Un anno prima dell'inizio dei lavori, nella fase preliminare, Ecologica Spa ripete i lavori di caratterizzazione dell'area di intervento dividendo la stessa in 144 blocchi, nello specifico celle di 10 x 10 m. Per ogni singola cella sono state eseguite operazioni di carotaggio e fatte analisi a 50 cm, 1 m, 1,5 m e così via, proseguendo 50 cm alla volta proprio per andare a capire quanto in profondità fosse necessario spingersi e scavare per eliminare la parte di terreno contaminata.

L'intervento di bonifica, che dovrebbe concludersi entro la fine dell'anno, è stato articolato in due fasi: quella di scavo e quella di smaltimento.

Durante la fase di scavo si procede ad eliminare il rifiuto pericoloso gradualmente, 50 cm per volta, con macchine e personale altamente specializzato dotato di tutti i DPI necessari e a norma approvati dall'ASL. L'amianto come sappiamo è un vero e proprio nemico silenzioso che se inalato causa seri problemi per la salute e può portare allo sviluppo di malattie delle vie respiratorie che sappiamo essere mortali. Inoltre, quotidianamente vengono effettuati minuziosi monitoraggi di tutti i parametri ambientali sia da parte del Committente sia di Ecologica Spa, per garantire che non vengano superati i limiti di legge e consentendo lo svolgimento dei lavori in totale sicurezza.

Il terreno contaminato, una volta estratto viene poi inserito in big bag omologate, ognuna associata alla singola cella di lavorazione, e trasportate in un deposito temporaneo per ulteriori analisi e caratterizzazioni, dopodiché questo viene inviato in apposite discariche in Europa che si occuperanno dello smaltimento, garantendo così una gestione sicura e responsabile dei materiali pericolosi estratti.

Anche il trasporto del materiale contaminato è un'operazione complessa e rigorosamente regolamentata. Infatti, viene inviata in maniera preventiva una notifica a tutte le autorità i interessate dal transito del carico pericoloso in modo tale che possano predisporre tutte le misure necessarie per procedere in totale sicurezza.

Infine, man mano che vengono fatte le caratterizzazioni del suolo e verificato che non ci sia più la presenza di contaminante si procede a consegnare l'area in contraddittorio con l'ARPA che effettua ulteriori controlli e collauda le celle interessate.

L'intervento, che prevede la rimozione di circa 50.000 ton di terreno contaminato, non è solo una necessità, ma un imperativo per garantire un futuro sostenibile e sicuro per l'ambiente e le popolazioni locali. Nell'ambito di questa complessa operazione di bonifica, il ruolo di Ecologica Spa è stato di fondamentale importanza e consente di essere ogni giorno sempre più vicini all'obiettivo finale. 
L'azienda pugliese ha dimostrato, infatti, un impegno costante e una competenza tecnica ineguagliabile mettendo in campo una nutrita squadra di esperti e macchinari all'avanguardia, al fine di garantire che ogni fase del processo venga eseguita con la massima precisione e sicurezza.

E così, questo angolo di paradiso torna pian piano ad essere ciò che era destinato a essere, un santuario di bellezza naturale, un vibrante ecosistema, una nuova casa per la flora e la fauna. Le saline di Punta della Contessa, con le loro acque scintillanti e i paesaggi mozzafiato, continueranno a incantare ricordandoci l'importanza di custodire e proteggere i tesori naturali del nostro pianeta, ecosistema fragile e prezioso.