Inaugurato nell'Azienda Agricola Michele Pecile di Mereto di Tomba (UD) il Jolly Cow, microimpianto di biogas che "mima" l'apparato digerente dei bovini
Per le energie rinnovabili emulare i principi alla base della vita sulla terra e gli stessi esseri viventi è divenuta una tendenza fondamentale da ricercare. Non sfugge a tutto questo un nuovo micro impianto a biogas nato dal genio di due start up italiane che si presenta come il più piccolo biodigestore multifase mai realizzato. Si tratta di un microimpianto rispetto a suoi fratelli maggiori, che può produrre biogas dai reflui zootecnici con una grande efficienza. È il frutto dell'attività di ricerca e sviluppo svolta in collaborazione tra NRE Research S.r.l. e POOPY3ENERGY S.r.l., due start up innovative insediate rispettivamente in AREA Science Park e nel BIC FVG di Trieste.
Jolly Cow è un innovativo micro-impianto che utilizza un processo biologico simile a quello dell'apparato digerente di un bovino per la produzione di biogas a partire da reflui zootecnici. Si tratta di una tecnologia adatta in particolare ai piccoli allevamenti bovini (minimo 50 capi in lattazione), che richiede un investimento minore rispetto a un impianto tradizionale per la produzione di biogas. L'impianto trasforma reflui zootecnici in un prodotto finale nel quale il carbonio presente, che contiene la maggior parte dell'energia del substrato, viene reso disponibile attraverso un processo di ossidazione. Il processo biologico del micro Impianto Jolly Cow "mima" l'apparato digerente delle mucche, nel quale i villi intestinali rendono disponibile una grandissima superficie di scambio, consentendo di digerire giornalmente una quantità eccezionale di alimenti. Un letto fisso di batteri all'interno dell'impianto offre l'ampia superficie di scambio necessaria. Il completo assorbimento del materiale organico produce una biomassa completamente digestata e igienizzata, grazie a un processo efficiente e stabile.
Jolly Cow rappresenta un nuovo modo di produrre il biogas, grazie all'elevata efficienza è in grado di essere alimentato esclusivamente a reflui zootecnici con tempi di digestione estremamente veloci che permettono di ottenere una resa fino a due volte superiore rispetto ai tradizionali digestori, con costo di costruzione inferiore, minori autoconsumi elettrici, maggiore disponibilità di calore e un minore costo di manutenzione, è dotato di un software di gestione in remoto che consente all' allevatore di continuare a svolgere le sue normali attività giornaliere. Il micro impianto produce 20 kW elettrici e 35 kW termici, utilizzando per il suo funzionamento il 5% dell'energia prodotta. Altra caratteristica interessante è che l'intero sistema, costruito in azienda, viene successivamente spedito ed assemblato con pochi interventi di posizionamento e connessione, facilitando le operazioni di installazione che richiedono pochi giorni. Inoltre, grazie al sistema di omogeneizzazione, il liquame digerito attraverso il processo di mineralizzazione, oltre ad eliminare gli odori, si riduce in volume, trasformandosi in un ottimo fertilizzante facilmente assimilabile per i terreni e per i vegetali, non risulta nocivo ai germogli. Permette quindi un importante risparmio di prodotti per la concimazione, mantenendo le percentuali dell'azoto nei limiti previsti dalla direttiva UE sui nitrati. Il processo di digestione anaerobica riduce il numero di agenti patogeni (es. colibatteri salmonella, ecc.) e praticamente annulla le capacità germinative degli erbicidi. Il residuo è sostanzialmente sterile e può efficacemente sostituire il concime minerale salvaguardando quindi le falde acquifere. Jolly Cow è il primo esempio di economia circolare per i piccoli allevamenti, è concepito al pari di un bene strumentale, propedeutico alla corretta gestione del refluo zootecnico, con ricadute positive sia di carattere ambientale, sia di carattere economico.