Sogliano Ambiente Spa ha recentemente aperto una nuova sede dedicata alla raccolta e riciclaggio dei rifiuti elettrici ed elettronici non pericolosi, scegliendo di utilizzare le tecnologie Panizzolo Recycling Systems per condurre a ciclo End-of-Waste i RAEE domestici. Abbiamo intervistato Michele Benvenuti, responsabile del nuovo stabilimento nella frazione di Ponte Uso
Storica azienda dell'Emilia Romagna, Sogliano Ambiente Spa è situata sulle colline a pochi chilometri da Sogliano al Rubicone. Fondata nel 1996, l'azienda è stata tra le prime in Italia ad affrontare la raccolta dei rifiuti del territorio con un approccio totalmente innovativo: impegnarsi nella creazione di un modello di gestione e recupero finalizzato alla creazione di nuove risorse energetiche ed occupazione, nel pieno rispetto dell'ambiente e della salute umana.
Coerentemente a questa sua visione, Sogliano Ambiente ha recentemente aperto una nuova sede dedicata alla raccolta e riciclaggio dei rifiuti elettrici ed elettronici non pericolosi, scegliendo di utilizzare le tecnologie Panizzolo Recycling Systems per condurre a ciclo End-of-Waste i RAEE domestici. Ne parliamo meglio con Michele Benvenuti, responsabile del nuovo stabilimento nella frazione di Ponte Uso.
Buongiorno Michele, può farci una breve panoramica di Sogliano Ambiente?
L'azienda è presente nel settore dei rifiuti da oltre 25 anni. Inizialmente nata per la gestione di una discarica di smaltimento per rifiuti speciali non pericolosi, negli anni è stata progressivamente ampliata avviando lavorazioni per il recupero della materia prima seconda.
La nostra azienda lavora con più impianti dislocati in sedi diverse, ogni sede ha il proprio personale ed è logisticamente studiata per il tipo di trattamento che effettua. Il nostro staff si compone da circa una sessantina di persone ma contiamo di poter assumere ulteriore personale grazie alla messa in servizio del nuovo impianto Panizzolo dedicato al recupero dei metalli da raccolta RAEE. Desideriamo offrire nuove possibilità di occupazione sul territorio, bilanciando il benessere economico dell'azienda con la costruzione di nuovi posti di lavoro.
Complessivamente ogni anno gestiamo circa 300 mila tonnellate di rifiuti, trattandoli in impianti di nostra proprietà e dedicati alla produzione di energia pulita, biogas, fertilizzanti, recupero delle materie e altro ancora. Questo polo integrato di recupero, situato a Ginestro, è ritenuto un esempio virtuoso regionale per il recupero delle materie prime. Proprio in quest'ottica, per rispondere ad una concreta esigenza dell'azienda e del territorio, stiamo avviando il nuovo impianto di trattamento RAEE del quale sono il responsabile di gestione.
Quali tipologie di trattamento avete deciso di intraprendere nel corso degli anni?
Grazie ad un'ampia gamma di impianti possiamo operare in diversi rami del settore. Nel 2006 abbiamo inaugurato il primo impianto di recupero per imballaggi misti per il trattamento di rifiuti di frazione secca come legno, carta, plastica, ferro e vetro. Nel 2013 abbiamo implementato il nostro parco macchine con un impianto per il trattamento di rifiuti da frazione organica, recuperando biogas per realizzare compost di qualità da rivendere agli agricoltori locali e non solo. Disponiamo di una linea di trattamento - unica nella nostra zona - dedicata al recupero dei pannelli fotovoltaici, dalla quale recupereremo metalli, vetro e polveri di silicio. Per diversificare ulteriormente il nostro servizio abbiamo aggiunto alla nostra selezione l'impianto Panizzolo per lo smaltimento di rifiuti RAEE non pericolosi.
Durante le nostre attività di recupero in discarica e di biostabilizzazione anaerobica per il trattamento dei rifiuti organici, produciamo anche biogas finalizzato alla trasformazione in energia elettrica con una resa annua di 30 milioni di kW/h.
Quando è nata l'idea di trattare i rifiuti RAEE?
Il rifiuto da apparecchiature elettroniche è in costante aumento e la necessità di recuperare il più possibile materie prime sempre più rare, specialmente in questo settore, ci ha particolarmente incuriosito. Così, circa 7 anni fa, nasce l'idea di realizzare in Romagna il primo impianto specifico per il trattamento di rifiuti RAEE non pericolosi. Il progetto iniziale ha subito alcuni ritardi e cambiamento da allora, ma oggi finalmente siamo pronti ed in grado di ampliare e diversificare ancor di più la capacità di trattamento dei rifiuti della società. Con lo sguardo rivolto all'economia circolare tutti i nostri sforzi saranno rivolti a realizzare la maggiore produzione possibile di materie prime (end-of-wast) ed alla valorizzazione di tutte le altre frazioni recuperabili.
Perché avete scelto Panizzolo? è stata una partnership di successo?
Eravamo alla ricerca di un partner che potesse assisterci in questo percorso, sia nella realizzazione dell'impianto che nelle scelte progettuali e logistiche dovute ai vincoli presenti nella sede di installazione. Panizzolo è stata l'azienda che ha saputo accettare la sfida, seguirci nella progettazione e fornirci la soluzione migliore per la realizzazione di questo impianto.
Insieme siamo riusciti a realizzare un buon impianto! Panizzolo ha saputo valutare il progetto nella sua interezza, partendo dalla conformità del capannone, definendo gli aspetti logistici e le funzionalità del macchinario. In Panizzolo abbiamo trovato quello che stavamo cercando: un partner che ci fornisse la soluzione più adeguata alle nostre necessità e che ci potesse seguire negli anni per quanto riguarda il percorso produttivo, la manutenzione e l'aggiornamento dell'impianto.
Come si compone l'impianto? Su quali tipologie di rottami eseguirete i trattamenti?
La soluzione che abbiamo deciso di installare si compone da una linea dedicata alla riduzione volumetrica del rottame elettronico, tramite un Apritore Panizzolo idraulico che ci permette di eseguire una sommaria cernita manuale e preparare adeguatamente il rottame alla seconda fase di lavorazione.
La seconda linea è quindi dedicata alla macinazione e separazione dei metalli, tramite un mulino a martelli Flex 1000 (315 kW - fino a 13 ton/h) e due sistemi di separazione dedicati alla valorizzazione dei prodotti in uscita dal mulino e strutturati in modo da condurre a ciclo End-of-Waste i metalli ferrosi e non ferrosi.
Fin dall'inizio cercavamo un impianto che ci permettesse di trattare in maniera flessibile più tipologie di rottami RAEE e, grazie alla culla intercambiabile del mulino Panizzolo, tratteremo elettrodomestici sia di piccole che di medie dimensioni.
Quali obiettivi avete per il futuro?
Desideriamo entrare in questo settore step-by-step, consapevoli della sua complessità e della sua diversità ma anche dell'opportunità che il mercato offre in questo periodo; un apparato industriale sempre più "affamato" di materie prime e che mai come ora presta attenzione al recupero e al riciclo di materie prime seconde come alla soluzione di molti problemi di approvvigionamento. Questa è la sfida che il futuro ci ha riservato e che Sogliano Ambiente ha deciso di raccogliere.